Le prassie motorie sono le abilità che ci permettono di usare le mani e il corpo in compiti come giocare, utilizzare strumenti come le posate o la matita, costruire modelli, organizzarsi per mettere in ordine una stanza e, più in generale, ci consentono di essere coinvolti nelle occupazioni quotidiane.
Per prassie motorie si intendono, quindi, i movimenti corretti e coordinati che una persona compie per raggiungere uno scopo ben preciso. Sono composte da tre momenti:
- Ideazione
- Pianificazione motoria
- Esecuzione
Coinvolgere il bambino in giochi dove andare a stimolare, organizzare e pianificare le prassie permette dunque di migliorare la abilità personali del bambino e del futuro adulto.
Quali giochi proporre per lavorare sulle prassie motorie, andando a migliorare l’abilità della persona?
Eccoli di seguito.
Coinvolgere il bambino nella pianificazione di un percorso finalizzato al raggiungimento di uno scopo
Durante la terapia immaginiamo con il bambino di essere insieme su un’isola deserta circondata dal mare. Non troppo lontano da noi c’è un’altra isola piena di animaletti tondi tutti colorati (la piscina di palline), al cui interno si è perduta la nostra amica scimmietta.
Il bambino dovrà quindi pensare a come arrivare sull’altra isola (costruendo e ideando un ponte) senza cadere in mare. Tramite questo esempio di attività di gioco il bambino si troverà a IDEARE, PIANIFICARE E successivamente ESEGUIRE.
Fare esperienze come queste aiuterà il bambino a migliorare le sue abilità quotidiane, come riuscire a fare sport in maniera corretta comprendendo la posizione del suo corpo in una determinata situazione (esp. durante il servizio del tennis), migliorerà l’abilità di usare mezzi di trasporto come la bici, il monopattino e porrà le basi per una buona guida dell’auto.
Giochi di costruzione da riprodurre con modelli specifici ed istruzioni.
Questi aiutano i bambini a migliorare le loro prassie motorie e l’organizzazione visuo-spaziale. Tra i giochi da svolgere a tavolino per migliorare le prassie non possono mancare quelli con i cubetti. Organicubi ne è un esempio.
Di seguito tre modi di proporre questo gioco:
- Utilizzare i modelli cartacei delle costruzioni da riprodurre. I modelli già presenti nella scatola hanno una complessità crescente, il consiglio è di partire dal più semplice andando ad aumentare gradualmente la difficoltà, così da evitare che il bambino vada in frustrazione. Il bambino dovrà identificare la quantità e i colori dei cubetti da prendere, pianificare la corretta esecuzione e successivamente realizzarlo.
- Se seguire il modello cartaceo risulta una sfida troppo complicata, possiamo semplificare l’attività facendo riprodurre un modello da cubetti reale da noi precedentemente realizzato.
- Chiedere al bambino di ideare una nuova figura a suo piacimento e fantasia. Una volta conclusa, potrà riprodurre graficamente quello da lui inventato, così che possa diventare un modello per un altro bambino. Questo piace nella maggior parte dei casi e li rende più sicuri delle loro potenzialità. Permette, inoltre, a noi terapisti di lavorare anche sul miglioramento delle abilità grafiche.
Un altro gioco molto utilizzato da me in terapia è il gioco del mosaico, composto da tanti piccoli pezzi che vanno incastrati nel giusto spazio di una griglia per poter realizzare una determinata figura. Anche questo gioco può esser proposto con un modello già esistente da seguire o limitandosi a dare piccole istruzioni che il bambino dovrà seguire nella realizzazione del suo mosaico. Ad esempio, se siamo nel mese di dicembre, si può chiedere di realizzare qualcosa che ricordi la festa del Natale.
Se la terapia viene svolta in un piccolo gruppo, inoltre, il riconoscimento della figura realizzata dal compagno può diventare una vera e propria sfida.
Un altro gioco utile per lavorare sulle prassie e le abilità visuo-spaziali è il gioco del Tangram (o simili) composti da tante forme e immagini. Rings and sticks o il tangram mandala ne sono degli esempi.
Questi giochi, avendo dei modelli a grandezza reale, possono essere proposti anche a bambini più piccoli. l bimbi potranno ricostruire il modello appaiando le diverse parti costituenti la figura, riuscendo a completare il compito.
Successivamente potranno provare a creare la figura senza l’aiuto dei riferimenti disegnati, ma riproducendola al loro fianco. Queste attività aiuteranno la persona a sviluppare abilità più complesse come lo svolgimento di compiti matematici che richiedono la comprensione di più passaggi, la preparazione di pasti come la colazioni e la merenda, organizzare lo zaino e sistemare la propria camera.
Giochi di imitazione da proporre anche a piccoli gruppi.
Il gioco del “Fai come me” fa sì che a turno, i bambini, imitino gesti e movimenti fatti dal terapista, da altri compagni o da delle specifiche carte.
Per rendere più divertente il gioco può essere inserito un campanello che il bambino potrà suonare prima o dopo aver riprodotto la corretta posizione. Queste attività aumentano la consapevolezza corporea e la conoscenza dello schema corporeo in relazione a sé stessi e allo spazio esterno, permettendo di rendere più efficaci e automatici gesti come salire e scendere le scale, correre, vestirsi, saltare e coordinare la parte inferiore e superiore del corpo.
Giochi e attività come quelle di cui abbiamo parlato in questo articolo sono importanti risorse per le terapie delle prassie motorie.
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Claudia says
Buonasera vorrei capire quale professionista lavora sulle prassie motorie htaxie
Redazione says
Ciao Claudia
diversi, come il TNPEE O IL TERAPISTA OCCUPAZIONALE.
Grazie mille :)