Secondo l’American Psychological Association (APA), i disturbi di coordinazione riguardano il 5-6% dei bambini compresi tra i 5 e gli 11 anni.
Nell’articolo vediamo insieme come i giochi di psicomotricità possono essere una risorsa per sviluppare terapie efficaci e coinvolgenti.
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Giochi di psicomotricità: una panoramica
Secondo il padre della psicologia dello sviluppo del bambino, Jean Piaget, le prime fasi dello sviluppo infantile sono legate in modo determinante all’interazione tra ambiente circostante e individuo.
Nei suoi studi, lo psicologo ha individuato quattro periodi principali dello sviluppo del bambino:
- sensomotorio – dagli 0 ai 2 anni
- preoperatorio – dai 2 ai 6 anni
- delle operazioni concrete – dai 6 ai 12 anni
- delle operazioni formali – dai 12 ai 16 anni
È tra i 3 e i 6 anni che il bambino inizia a sviluppare la propria coordinazione motoria: prima attraverso l’apprendimento di competenze grosso-motorie e in un momento successivo di quelle fino-motorie.
Le prime sono competenze generiche, come il lancio di una palla. Le altre riguardano movimenti più accurati, come la presa di piccoli oggetti.
La coordinazione motoria richiede la regolazione tra muscolo e cervello: il sistema nervoso centrale deve elaborare le percezioni sensoriali ricevute dal bambino e trasmettere di conseguenza ai gruppi muscolari l’impulso per generare il movimento corretto.
Un disturbo di coordinazione motoria (Developmental Coordination Disorder o DCD in inglese) si rivela un ostacolo proprio nella generazione di movimenti e riguarda appunto lo sviluppo di competenze motorie di coordinazione, motricità fine e equilibrio.
È in questo contesto che si inserisce la psicomotricità.
La neuro psicomotricità è una pratica che coinvolge più discipline e che ha come obiettivo quello di sviluppare le abilità del bambino affinché possa esprimersi, conoscere il mondo e interagire in contesti sociali.
Questa pratica si basa sul concetto che un movimento non è mai fine a sé stesso, ma viene sempre associato a uno scopo che quindi lo lega anche ad aspetti emotivi, cognitivi e relazionali.
Per questo, i giochi di psicomotricità rappresentano un’importante risorsa all’interno di una terapia. Permettono infatti sia di migliorare i movimenti e la coordinazione, sia di acquisire sicurezza e accrescere l’autostima.
Alcuni esempi di giochi di psicomotricità
Sebbene non esistano regole e approcci universali, nelle terapie di psicomotricità il gioco ricopre un ruolo centrale e i sussidi utilizzati durante le attività risultano fondamentali per la buona riuscita della sessione.
Altrettanto importante è adattare l’incontro al singolo bambino e alla sua tipologia di disturbo, creando uno spazio sicuro dove favorire la creatività e utilizzare il gioco a fini terapeutici.
Alcuni obiettivi che si possono raggiungere attraverso questo utilizzo del gioco sono:
- favorire i movimenti
- migliorare la coordinazione
- perfezionare la motricità fine
Il gioco quindi diventa per il bambino un modo per esprimere il proprio corpo e acquisire autonomia per imparare ad affrontare la quotidianità in modo funzionale.
Data la natura variabile dell’approccio, l’obiettivo è quello di fornire dei suggerimenti di sussidi che possono risultare utili nello sviluppo di giochi di psicomotricità. Ecco alcuni esempi:
Costruzioni in legno
La creatività ricopre un ruolo fondamentale nelle attività di gioco, ed è per questo che da un semplice secchio di cubi è possibile creare un sontuoso castello o un velocissimo treno.
Il bambino può quindi lasciarsi guidare dalla fantasia, migliorando i movimenti e acquisendo allo stesso tempo autonomia e sicurezza.
Questa tipologia di sussidio è anche molto utile per il trattamento di disturbi dell’organizzazione spaziale e della coordinazione oculo manuale. Il supporto di forme, dimensioni e colori diversi è un ottimo spunto per proporre attività di classificazione e categorizzazione.
Infilature e allacciature
Sempre in ottica di sviluppare una sessione creativa per il bambino, i giochi di infilature e allacciature possono essere un ottimo supporto, sia che si tratti di perline con le quali creare sequenze colorate o di figure di animali per creare, ad esempio, una fattoria con i propri animali preferiti.
Attraverso questi giochi vengono stimolate la capacità di osservazione e l’abilità manuale, favorendo anche la comprensione delle prime nozioni di colore, forma, grandezza e orientamento, affinando la precisione e la coordinazione.
Incastri
Giocare con giochi a incastro come i tangram supporta il bambino nello sviluppo del pensiero logico, insegna il concetto di forme e dimensioni e permette di svolgere un’attività molto rilassante.
Disponendo un’immagine modello che i bambini possono seguire, è possibile raggiungere l’obiettivo di realizzare un’immagine corretta, generando autostima e soddisfazione.
I giochi di psicomotricità sono importanti risorse per le terapie delle prassie motorie.
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