Come sappiamo, la logopedia si occupa di tutte le attività orientate alla rieducazione dei bambini con disturbi del linguaggio e della parola. Nel trattamento di queste problematiche, a fare la differenza sono gli strumenti e gli ausili impiegati e il tipo di approccio adottato dal terapista.
Nell’articolo di oggi, proviamo a dare qualche suggerimento utile per supportare i bimbi con difficoltà comunicative durante una seduta logopedica.
Cos’è la logopedia?
La logopedia è la branca della medicina che si occupa della prevenzione, della diagnosi e del trattamento dei disturbi del linguaggio, della comunicazione (sia verbale che scritta) e delle problematiche di apprendimento collegate ad esse.
Quando si parla di logopedia – che prende il suo nome da logos (parola) e paideia (educazione) – il raggiungimento dell’obiettivo dipende dalla capacità del professionista di adattare il tipo di approccio e gli ausili impiegati alla specifica situazione del singolo individuo.
Di seguito gli argomenti che tratteremo nell’articolo. Puoi cliccare il link per passare direttamente al paragrafo di tuo interesse.
Collegamenti rapidi
Logopedia & disturbi dell’apprendimento e del linguaggio
Le attività logopediche sono molto utilizzate per il trattamento dei disturbi specifici dell’apprendimento (DSA), che riguardano le abilità di lettura, di scrittura e di calcolo, e dei disturbi specifici del linguaggio.
Le terapie legate ai disturbi della comunicazione e del linguaggio non si basano su schemi rigidi e regole definite a priori.
Soprattutto lavorando con i bambini, è importante che il terapista costruisca un percorso su misura, in base alle problematiche che riscontra, ma anche al carattere, alle reazioni e ai cambiamenti che nota durante il percorso.
La chiave per ottenere ottimi risultati si basa sui seguenti punti:
- osservazione e valutazione degli obiettivi
- capacità di modellare gli incontri sulla base dei riscontri ottenuti
- scelta degli strumenti e degli ausili più adatti
Inoltre, non bisogna sottovalutare la creatività come strumento per sviluppare capacità e abilità. Per i più piccoli, infatti, il gioco è un mezzo di comunicazione molto potente, che permette loro di dar voce al corpo ed esprimere emozioni e sentimenti.
Deficit uditivi e disturbi del linguaggio
Quando si parla di disturbi del linguaggio, spesso la causa è legata ad una difficoltà a sentire suoni e rumori o ad una percezione distorta.
Lo sviluppo del linguaggio, infatti, è strettamente legato agli stimoli che il bambino riceve dall’ambiente esterno. Attraverso l’ascolto di suoni, parole, canzoni e rumori, i piccoli sviluppano i primi vocalizzi e, poi, le parole.
Se patologie di diverso tipo (ipoacusie) o otiti ricorrenti causano difficoltà uditive nel bambino, è probabile che quest’ultimo sviluppi difficoltà linguistico-comunicative, non ricevendo i giusti stimoli dall’ambiente.
La logopedia è fondamentale per aiutare il bimbi a sviluppare il linguaggio nel modo corretto, allenando l’ascolto e l’attenzione attraverso attività il più possibile esperienziali e divertenti, che stimolino la creatività e la fantasia.
Le attività ludiche sono uno strumento molto efficace. Vediamo alcuni oggetti e ausili che possono essere impiegati in una sessione di logopedia per stimolare l’attenzione uditiva.
Strumenti e attività per lavorare sull’ascolto
Maracas
Le maracas possono essere utilizzate per capire se un bimbo percepisce il suono in modo corretto e stimolare l’ascolto.
Ad esempio, ci si può disporre dietro al bambino, in modo che lui non possa vedere. A questo punto, si agita la maracas per qualche istante e si osserva la reazione. Se il piccolo si gira verso la fonte sonora, è bene rinforzare la sua azione indicando l’orecchio e agitando di nuovo lo strumento.
Se il bimbo è molto piccolo o se si incontrano difficoltà nel farlo rimanere fermo e seduto, un’alternativa può essere mettere un gioco davanti a lui e chiedergli di compiere un’azione specifica non appena sente il suono (ad esempio, lanciare una pallina o costruire una torre con le costruzioni).
Per i più grandi, invece, si può pensare di disporre alcune immagini di strumenti musicali davanti a lui e chiedergli di indicare quale strumento è stato suonato, non appena sentirà il suono.
Tamburo e blocchi sonori
I blocchi sonori sono strumenti in legno di colori diversi che, se agitati, producono un rumore. Sia i tamburi che i blocchi possono essere utilizzati come nel caso precedente ma, quando il bimbo si gira, il terapista gli darà il blocco con cui dovrà costruire qualcosa.
Il tamburo, invece, può essere usato per chiedere al bambino di indicare il numero di colpi percepiti.
La stessa attività può essere riprodotta con un maggiore livello di difficoltà, utilizzando due strumenti diversi tra loro, come un tamburo e una maracas. In questo caso, il piccolo dovrà indicare se il suono era forte (tamburo) o piano (maracas).
Giochi con animali
Pupazzi, puzzle o domino con animali possono essere strumenti utili per esercizi di logopedia.
Un esempio di attività potrebbe essere molto simile alle precedenti, ma replicando il verso degli animali.
Mentre il bambino non guarda, quindi, il terapista può riprodurre il verso di un animale. Se il bimbo percepisce il suono e si gira, gli si può mostrare il pupazzo o la rappresentazione dell’animale, per poi giocarci insieme.
Un livello più alto di terapia può anche prevedere lo scambio di ruoli tra professionista e bambino; quest’ultimo, impersonando il professionista, dovrà suonare gli strumenti che l’altra persona dovrà riconoscere.
Questo porterà il bambino a dover mantenere un livello di attenzione ancora più alto e a sentirsi sempre più coinvolto e, quindi, più propenso a collaborare.
Gli strumenti musicali possono anche avere il fine di lavorare sull’associazione suono-linguaggio; un’idea molto creativa è quella di generare dei ritmi a partire da uno strumento. Quindi, ad esempio, il ritmo PA PA può gradualmente diventare la parola PAL LA.
Palline
Le palline possono essere utilizzate in ambito logopedico per allenare la muscolatura facciale e i movimenti. Nella maggior parte dei casi, si tratta, infatti, di palline leggere che si possono spostare con un soffio: un’attività molto utile che richiede una posizione particolare della bocca, necessaria per trattare i disturbi del linguaggio.
Disortografia: come affrontarla
Imparare a scrivere non è facile e immediato per tutti i bambini. Spesso le difficoltà legate alla scrittura nascono da un preciso disturbo dell’apprendimento: la disortografia, che rende difficile automatizzare i processi che portano ad una scrittura corretta.
Il percorso logopedico che passa attraverso attività ludiche è, anche in questo caso, la soluzione migliore per affrontare una problematica che potrebbe causare frustrazione e senso di inadeguatezza nei bambini.
La scrittura deve essere utilizzata come un mezzo e non come un fine, per poi arrivare ai processi metacognitivi in un secondo momento.
Vediamo alcuni esempi.
Ausili utili per migliorare la scrittura
Dado personalizzabile
Si tratta di un dado le cui facce rappresentano una diversa azione da compiere (ascoltare, leggere, scrivere, disegnare…). Il gioco consiste nel lanciare il dado e compiere l’azione richiesta. Se il bimbo esegue ciò che viene chiesto nel modo giusto, si può pensare di assegnare dei punti o dare un premio per motivarlo ancora di più!
Bottoni registrabili
Si tratta di un sussidio molto utile per allenare la percezione, ma non solo. È possibile registrare su ogni bottone un audio di 10 secondi, che i bambini potranno ascoltare e riascoltare. Si possono così impostare diversi giochi di gruppo, come cacce al tesoro con indizi sonori, laboratori in lingua straniera o esercizi di dizione.
Un’idea può essere quella di registrare due target in contrasto in due pulsanti diversi e dare il compito al bambino di premere quello giusto quando il logopedista lo pronuncia. Quando la percezione è adeguata, si possono utilizzare i bottoni anche per riascoltare le regole oppure dare indicazioni di “giusto-sbagliato” in modo divertente.
Giochi con lessico target
Una delle attività più coinvolgenti per i bambini è pensare e scrivere le indicazioni da seguire per compiere l’azione durante un gioco. Per farlo, si può pensare al lessico che caratterizza ogni attività: ad esempio, un gioco che preveda di vestire un personaggio conterrà tante doppie (cappello, maglietta, collo, gonna, capelli, metti,…); un gioco sulle espressioni servirà per lavorare sui suoni duri-dolci (faccia, felice, bocca, occhi, orecchie, braccia,…) e così via.
Per rendere queste attività più divertenti e meno faticose, soprattutto all’inizio, si può pensare di proporre diversi strumenti grafici. Non solo penne e matite ma, ad esempio, lavagne luminose, lettere magnetiche o costruzioni a forma di lettere.
L’obiettivo è fare in modo che il bambino percepisca le attività come un momento di divertimento e non come un qualcosa di puramente didattico.
Come affrontare la discalculia
La discalculia è il disturbo che riguarda l’apprendimento del sistema dei numeri e dei calcoli.
Si parla di discalculia primaria quando l’alunno ha solamente difficoltà aritmetiche e algebriche, derivate dal deficit di apprendimento del sistema dei numeri. La discalculia secondaria si riferisce invece a una situazione per cui la difficoltà nell’elaborazione di calcoli di base è accompagnata da altri tipi di disturbi come la dislessia o la disortografia.
Di solito queste problematiche si manifestano in età evolutiva e i bambini mostrano difficoltà:
- nell’attribuire un valore numerico a ciò che vedono
- nel dare un nome ai simboli numerici
- nel memorizzare i numeri
- nell’ordinare gli oggetti per dimensioni, forma e colore
Se diagnosticata in modo precoce, la discalculia può essere affrontata proponendo ai piccoli attività mirate. Di seguito, alcuni esempi.
Idee per giocare con i numeri
Giochi per potenziare le abilità di calcolo
Giocando, i bambini scoprono che la matematica può essere divertente e non solo fonte di frustrazione. Affronteranno quindi la scuola con maggiore serenità e impareranno più facilmente.
Questo programma per l’apprendimento può essere utilizzato durante la seduta di logopedia, essendo pensato per i bambini con discalculia evolutiva. Aiuta infatti a rinforzare le abilità numeriche e di calcolo per mezzo di divertenti attività didattiche presentate da una simpatica gallinella, Nina.
Aste numeriche
Si tratta di strumenti per imparare a conoscere, nominare e confrontare i numeri da 1 a 10, attraverso dieci aste di legno, che variano in lunghezza da 10 centimetri a 1 metro. Ogni decimetro è colorato in rosso e in blu, alternandosi, in modo da avere una percezione visiva dei numeri.
I bambini impareranno così a nominare i numeri in successione, ad abbinarli a una quantità e riconoscerne il valore rapportandoli fra loro.
Gioco dell’oca
Il classico gioco dell’oca, amato da grandi e piccini, può essere un modo divertente per stimolare la lettura numerica del dado e potenziare il riconoscimento immediato delle quantità rappresentate sul dado stesso. Inoltre, il fatto che la pedina debba spostarsi avanti e indietro sul tabellone presuppone che il giocatore debba contare, lavorando quindi sulle abilità di sottrazione e somma.
Domino classico
Il domino classico, quello con le tesserine in cui i numeri sono rappresentati da pallini, è un ottimo strumento per potenziare il riconoscimento di configurazioni uguali di quantità (i pallini sulle tesserine).
Un suggerimento per il terapista, per rafforzare ancora di più questo concetto, potrebbe essere quello di verbalizzare il numero di pallini quando è il suo turno e di lasciare libero il bambino di verbalizzare o meno a propria volta.
Il domino permette anche di potenziare le abilità di pensiero critico perché il bimbo, per giocare, dovrà trovare il modo di utilizzare le sue tesserine e prevedere le mosse dell’avversario.
Come abbiamo visto nell’articolo di oggi, il gioco e le attività ludiche sono metodi di apprendimento davvero efficaci, se si utilizzano gli strumenti adeguati.
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