Lo sviluppo del linguaggio avviene attraverso l’esperienza diretta e la stimolazione continua che il bambino riceve dall’ambiente circostante. All’interno di questo processo di apprendimento giocano un ruolo importante i cinque sensi, in particolare l’udito. Solo attraverso l’ascolto quotidiano e vario di rumori, suoni, canzoni e parole il bambino sviluppa il proprio linguaggio in un crescere continuo, dai vocalizzi alle prime parole.
Ma cosa succede se il bambino non ha la possibilità di percepire i suoni o se quello che sente è in qualche modo distorto? In questo articolo, vediamo alcuni esercizi di logopedia per bambini di due anni.
Esercizi di logopedia per bambini di due anni: esempi pratici
Durante i primi anni di sviluppo, il bambino può presentare delle difficoltà uditive dovute a diverse cause, come patologie (ipoacusie) o otiti ricorrenti. Questi bambini non hanno quindi la possibilità di essere esposti in maniera adeguata all’ambiente sonoro circostante e possono presentare difficoltà linguistico-comunicative.
In questo caso, oltre a interventi di tipo medico più o meno invasivi, è fondamentale iniziare un percorso logopedico per lavorare sul linguaggio.
Nel video che segue, puoi vedere come si struttura una sessione di logopedia con bambini molto piccoli:
Come descritto in precedenza, per poter sviluppare il linguaggio è necessario allenare l’attenzione uditiva e l’ascolto in generale, in modo che il bambino venga immerso nel mondo sonoro e sia esposto il più possibile al linguaggio utilizzato in ambienti per lui familiari e stimolanti.
Nei bambini molto piccoli, è importante proporre attività il più possibile esperienziali e divertenti per mantenere alta la motivazione; lo strumento che più soddisfa queste richieste è, appunto, il gioco. Possiamo quindi proporre al bambino diversi giochi e attività il cui scopo principale sarà quello di allenare l’attenzione uditiva attraverso l’uso di strumenti musicali, immagini e giochi versatili, adatti a varie fasce d’età.
Vediamo alcuni esempi.
Attività #1
Setting e materiale: all’interno di una stanza, per terra o davanti a un tavolino. Strumenti musicali e giocattoli adeguati all’età, alle competenze e agli interessi del bambino.
Attività: il bambino è di spalle mentre ha un gioco davanti a sé e non può vederci; noi ci disponiamo dietro di lui. Prendiamo uno strumento musicale come, per esempio, una maracas e l’agitiamo alla sua destra per qualche secondo. Il bambino non deve vederci, ma solo percepire il suono. Attendiamo qualche secondo per osservare la sua reazione. Se si gira verso la fonte sonora vuol dire che ha sentito e noi rinforzeremo la sua azione indicando l’orecchio e agitando di nuovo la maracas per sottolineare che ha appena sentito proprio la maracas.
Qualche consiglio: se il bambino è molto piccolo o, in generale, risulta difficile farlo stare seduto, possiamo mettergli davanti un gioco e, quando sentirà il suono, facciamogli azionare il gioco. Ad esempio, se gli abbiamo dato una pallina, dovrà lanciarla per buttare giù i birilli; se ha delle costruzioni, gli diamo un pezzo per poter fare una torre.
Variante per i più grandi: disponiamo sul tavolo alcune immagini o fotografie relativi agli strumenti musicali che andremo ad usare. Se è la prima volta che proponiamo questa attività, vanno bene solo due immagini, altrimenti possiamo metterne di più. Quando il bambino sentirà il suono, dovrà indicare quale strumento è stato appena suonato.
Attività #2
Setting e materiale: all’interno di una stanza, su un tappeto o davanti a un tavolo. Tamburo e costruzioni sonore (piccoli blocchi in legno, di diversa forma e colore, che all’interno hanno del materiale per cui, se vengono agitati, producono un rumore).
Attività: identica disposizione dell’attività precedente. Al posto degli strumenti musicali, il terapista ha a disposizione i blocchi sonori. Ogni volta che il bambino si gira verso il rumore, il terapista darà il blocco al bambino che disporrà sul tavolo per poi costruire qualcosa.
Per i più piccoli: se il bambino è molto piccolo, nei primi mesi di vita, possiamo anche solo fargli sentire il suono agitando il blocco, senza costruire.
Setting e materiale: all’interno di una stanza, su un tappeto o davanti a un tavolo. Tamburo.
Attività: mentre il bambino non sta guardando, suoniamo il tamburo. Scegliamo noi il numero di colpi da battere. Il bambino poi dovrà dire quanti colpi ha sentito.
Variante più difficile: stessa attività, ma utilizzando due strumenti musicali molto diversi fra loro. Ad esempio, un tamburo e un campanello. Il bambino dovrà dire se il suono era forte (tamburo) oppure piano (campanello).
Attività #3
Setting e materiale: all’interno di una stanza, per terra o davanti a un tavolino. Animali (pupazzi o giochi con raffigurati gli animali come memory, domino o piccoli puzzle).
Attività: il bambino è seduto per terra o al tavolino, noi siamo vicino a lui e abbiamo messo da parte (sotto al tavolo o dietro alla schiena) il nostro materiale. Mentre il bambino non ci sta guardando, facciamo il verso di un animale a scelta e, come nell’attività precedente, aspettiamo e osserviamo se ha percepito o meno il suono. Se si gira, ripete il verso o ci fa capire che lo ha sentito, allora prendiamo il pupazzo o l’immagine dell’animale e gliela diamo.
Qualche consiglio: una volta che il bambino ha preso i pupazzi o le immagini, possiamo giocarci insieme.
Suggerimenti generali
Qualsiasi proposta facciamo, dobbiamo ricordarci che, attraverso il gioco, il bambino sarà ancora più motivato a collaborare.
Una volta proposta l’attività, chiediamo al bambino di invertire i ruoli. Sarà quindi lui stesso a suonare gli strumenti, a osservarci e a dirci se stiamo facendo bene l’esercizio. Questo scambio di ruoli porta il bambino a stare più attento e a divertirsi perché ricopre una posizione del tutto diversa dalla solita.
I bambini che presentano deficit uditivi riescono a percepire meglio i suoni più gravi. Sarebbe quindi opportuno capire quali siano gli strumenti più adeguati da utilizzare per non incorrere in frustrazione vostra e del bambino.
Le attività descritte sono solo una linea guida. Ogni attività può essere modificata e proposta introducendo difficoltà aggiuntive e personalizzate a seconda del bambino.
Benefici degli esercizi di logopedia per i bambini
Un bambino che presenta difficoltà di linguaggio dovute a una scarsa attenzione uditiva o a deficit uditivi non ha la possibilità di essere esposto a un ambiente circostante fatto di parole e suoni.
Le attività descritte hanno la funzione di lavorare nello specifico sull’attenzione uditiva, ma hanno un’importante ricaduta anche sullo sviluppo linguistico. Il bambino che, col tempo, impara ad ascoltare riesce a percepire meglio le parole e questo porterà a un miglioramento linguistico.
In questo articolo abbiamo visto diversi esempi di esercizi di logopedia per bambini di due anni e attività utili allo sviluppo del linguaggio.
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