La Memoria di Lavoro è quella componente cognitiva che permette di mantenere e manipolare le informazioni visive e uditive che arrivano dall’esterno.
Questa componente risulta fondamentale per lo svolgimento corretto e rapido di alcune competenze inerenti agli apprendimenti scolastici come la comprensione del testo, il dettato, lo svolgimento di calcoli a mente e di operazioni scritte.
Nei bambini e ragazzi con DSA (Disturbo Specifico dell’Apprendimento) la memoria di lavoro risulta deficitaria a fronte di un cognitivo medio/alto. Si tratta quindi di ragazzi con un’intelligenza brillante ma che poi hanno difficoltà nella lettura, scrittura e matematica e cadono soprattutto in quei compiti sopracitati dove bisogna utilizzare la memoria di lavoro.
Nell’ambito della riabilitazione logopedica con persone DSA, le linee guida sottolineano quanto sia importante, oltre a un lavoro mirato incentrato sugli apprendimenti scolastici, affiancare esercizi ed attività volte a migliorare le funzioni esecutive deficitarie e in particolare sulla memoria di lavoro.
Di seguito alcune proposte di attività che è possibile utilizzare nei ragazzi con DSA che presentano difficoltà nella memoria di lavoro. Ogni attività è possibile poi personalizzarla e modificarla (con livelli di difficoltà diverse) a seconda del ragazzo alla quale la stiamo proponendo.
1. Sequenze dirette e inverse
Materiale: blocchi logici, immagini di figure geometriche.
Il terapista propone una sequenza di forme (per esempio rettangolo, triangolo e cerchio). Il paziente deve ripetere poi la sequenza direttamente o al contrario, cioè a partire dall’ultima forma alla prima presentata. Nella ripetizione inversa viene stressata ancora di più la memoria di lavoro perché non solo il paziente deve tenere a mente le informazioni, ma deve anche invertirne la sequenza.
Esempio di ripetizione di sequenza diretta
Terapista: triangolo – cerchio – rettangolo – quadrato
Paziente: triangolo – cerchio – rettangolo – quadrato
Esempio di ripetizione di sequenza inversa
Terapista: triangolo – cerchio – rettangolo – quadrato
Paziente: quadrato – rettangolo – cerchio – triangolo
L’attività può essere fatta mettendo dei blocchi logici di fronte al paziente, dei disegni o semplicemente dicendo le forme a voce. Se la proposta viene fatta a livello visivo con blocchi o disegni, sarà poi opportuno coprire gli input visivi per non facilitare troppo l’attività.
2. Ascolto e riproduco
Materiale: blocchi logici, breve descrizione da leggere o inventare sul momento.
Il paziente ha sul tavolo una serie di blocchi logici di forme, colori e dimensioni diverse mischiati fra loro. Il terapista legge un testo che descrive una figura (una casa, un paesaggio, una persona, un oggetto…) formato appunto da forme, colori e dimensioni diverse. Il paziente ascolta e al termine della descrizione deve riprodurre la figura descritta.
Esempio:
Terapista: In fondo a un viale alberato c’è una casa rettangolare, tutta blu con due finestre tonde. Una finestra è gialla, l’altra rossa. Il tetto è a punta, triangolare sempre blu come la casa. A sinistra della casa c’è un laghetto circolare pieno d’acqua. In cielo invece brilla un bel sole giallo! Anche in questo caso la proposta può essere modificata alzando o abbassando il livello di difficoltà.
3. Colori e battiti di mani
Materiale: blocchi logici.
All’inizio dell’attività viene stabilito insieme al paziente per ogni colore un determinato numero di battiti di mano.
Ad esempio: rosso – due battiti, giallo – un battito, blu – zero battiti.
Viene poi presentata verbalmente una sequenza di una serie di colori dal terapista. Al termine della sequenza viene chiesto al paziente di battere le mani un numero equivalente alla somma complessiva in base a ciò che ha ascoltato.
Esempio:
Terapista: rosso (2) – blu (0) – rosso (2) – giallo (1)
Paziente: al termine dell’ascolto dovrà battere 5 volte le mani
4. Vestiamo la bambola
Materiale: sagoma di una bambola da vestire, oggetti vari.
Il paziente ha a disposizione una sagoma di una bambola e una serie di vestiti e oggetti. Il terapista nomina oralmente una serie di parti del corpo, quando ha terminato chiede al paziente di vestire la sagoma prendendo i vari elementi nell’ordine corrispondente a quanto appena ascoltato.
Esempio:
Terapista: gambe – mani – piedi – testa – braccia
Paziente: pantaloni – due oggetti da tenere in mano – scarpe – cappello – giacca
5. Forme da ricordare
Materiale: cartoncini con sopra immagini di figure diverse
Il terapista ha in mano i cartoncini con sopra le figure e dovrà mostrarli al paziente mettendo un cartoncino per volta di fronte a lui. Al paziente viene chiesto di denominare la figura della carta una volta che questa è stata coperta da quella successiva. Ha quindi il compito di tenere a mente le figure che escono senza farsi distrarre dalla carta che ha davanti e che può vedere.
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