L’approccio Snoezelen, sebbene non ancora ampiamente conosciuto e diffuso in tutti gli ambiti, sta trovando applicazioni in contesti diversi e non solo dedicato alla disabilità come agli albori della sua sperimentazione.
La sua flessibilità consente ai terapisti che ne fanno uso di creare percorsi di accompagnamento personalizzati: con il tempo, le sue caratteristiche potrebbero favorirne una diffusione più capillare in varie comunità e settori.
In questo articolo non vogliamo proporre consigli o guide, ma presentare una panoramica sulle possibilità a disposizione dei terapisti che desiderano esplorare nuove strade.
Cos’è lo Snoezelen: possibilità di un approccio innovativo
Il termine “Snoezelen” indica un approccio educativo che si focalizza sulla stimolazione sensoriale del paziente andando a personalizzare le esperienze focalizzando le attività
verso i canali sensoriali e i materiali preferiti (per una definizione più approfondita rimandiamo a questo articolo).
Il centro dell’attività Snoezelen deve sempre essere la ricerca del benessere della persona, non si hanno altri obiettivi primari: questo risultato si può ottenere andando a modulare l’ambiente di lavoro (vedi sotto), le attività e i materiali partendo dai punti di forza e dalle preferenze di ognuno. Andando a creare un intenso momento di benessere, grazie alla stimolazione sensoriale si potranno aprire nuove strade di intervento per migliorare la qualità della vita.
Per il trattamento di persone con disabilità intellettive, alcuni terapisti usano l’approccio Snoezelen per favorire lo sviluppo cognitivo e motorio attraverso la stimolazione controllata.
Nel caso di pazienti con disturbi dello spettro dell’autismo, l’approccio Snoezelen può essere usato per creare un ambiente che favorisca la regolazione sensoriale, riducendo l’ansia e promuovendo la concentrazione.
I terapisti impegnati nel trattamento di pazienti affetti da demenza possono talvolta trovare nello Snoezelen un prezioso strumento nella gestione dell’agitazione e, più in generale, nel miglioramento della qualità della vita, fornendo un ambiente rilassante e familiare. Per pazienti ospedalieri o anziani con mobilità ridotta, l’approccio si dimostra versatile nel fornire esperienze sensoriali personalizzate direttamente nell’ambiente dove la persona vive.
Parliamo quindi di una metodologia “giovane” ma, almeno in questo momento, in grado di adattarsi alle molteplici necessità di svariate diverse tipologie, in particolare in ambito educativo.
L’approccio Snoezelen nell’ambito educativo
Nelle terapie finalizzate all’educazione, l’integrazione dell’approccio Snoezelen sta emergendo come strategia valida per migliorare l’esperienza di apprendimento degli studenti con bisogni speciali.
L’approccio Snoezelen favorisce un senso di sicurezza e conforto, creando una base emotiva stabile per l’apprendimento. Questo è particolarmente rilevante per gli studenti con disturbi nello spettro dell’autismo o disturbi sensoriali, che spesso trovano difficile adattarsi a ambienti tradizionali.
La stimolazione multisensoriale può inoltre offrire un supporto unico per migliorare l’attenzione e la concentrazione. Gli studenti possono partecipare attivamente a sessioni Snoezelen, facendo uso materiali, luci e suoni in modo adattato alle loro preferenze e bisogni. Questo coinvolgimento attivo contribuisce al miglioramento della partecipazione, promuovendo una connessione più profonda con gli argomenti di studio.
Tale approccio può essere adattato per favorire lo sviluppo delle abilità motorie, cognitive e sociali, offrendo un’esperienza educativa personalizzata tramite sessioni mirate a specifiche esigenze degli studenti, contribuendo così a migliorare le loro abilità e competenze.
Snoezelen e stanza multisensoriale
L’approccio Snoezelen può trovare concretezza in una stanza multisensoriale (o stanza Snoezelen): un ambiente progettato per supportare il percorso terapeutico tramite una stimolazione sensoriale strutturata a partire dalle esigenze individuali.
La scelta dei colori gioca un ruolo significativo; tonalità morbide e neutre favoriscono la tranquillità, mentre colori più vivaci possono stimolare positivamente.
La disposizione degli arredi permette una circolazione agevole e la possibilità di adattare lo spazio alle esigenze specifiche. Accessori come poltrone o cuscini, contribuiscono al comfort fisico durante le sessioni.
In alcuni casi, può essere importante curare l’illuminazione: accessori come lampade a fibre ottiche o proiettori possono fare la differenza tra un ambiente “neutrale” e una stanza in grado di coinvolgere positivamente il paziente.
La selezione dei materiali sensoriali è cruciale e le combinazioni sono potenzialmente infinite: tessuti e superfici strutturate per la stimolazione tattile, cubi luminosi, blocchi di legno, ma anche oggetti per la stimolazione visiva e per trattamenti su sistema vestibolare e propriocezione.
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