Il legame tra stanza sensoriale e autismo si basa su una metodologia che sta conoscendo una buona diffusione, soprattutto tra i terapisti interessati a creare un piano d’intervento personalizzato a partire da un approccio alternativo.
L’adattabilità e la versatilità di questi spazi li rendono strumenti preziosi non solo per la terapia ma anche per l’educazione e il tempo libero, offrendo un approccio olistico al trattamento e al supporto delle persone con bisogni speciali.
In questo articolo non vogliamo dare consigli o linee guida ma presentare le possibili modalità di utilizzo della stanza sensoriale nel trattamento dei disturbi dello spettro autistico e i risultati che è possibile ottenere.
Efficacia della stanza sensoriale nel trattamento dell’autismo
L’efficacia della stanza sensoriale è stata oggetto di diversi studi e ricerche, anche in Italia, che ne evidenziano i potenziali benefici.
Le statistiche raccolte nel 2019 dalla Fondazione Italiana per l’Autismo (FIA) indicano che circa il 70% delle famiglie con bambini nello spettro dell’autismo con accesso a stanze sensoriali riportano miglioramenti comportamentali e cognitivi nei loro figli. Inoltre, il 60% dei terapisti intervistati ha riferito di aver osservato una riduzione dei comportamenti autolesionistici e delle crisi sensoriali nei bambini trattati con questo approccio.
Un altro studio pubblicato sulla rivista “Psicologia Clinica dello Sviluppo” ha analizzato un campione di bambini autistici trattati in strutture che utilizzano stanze sensoriali. I risultati hanno mostrato che, dopo sei mesi di terapia multisensoriale, i bambini hanno evidenziato un miglioramento del 30% nelle abilità di comunicazione non verbale e un aumento del 25% nella partecipazione alle attività di gruppo.
La stanza sensoriale si configura quindi come strumento valido, in cui rimane un elemento trasversale la capacità del terapista di utilizzarlo nel contesto di un approccio progettato sulle necessità del singolo.
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Versatilità al servizio di un approccio personalizzato
Le modalità con cui i terapisti progettano e allestiscono la stanza sensoriale fornisce una finestra su cosa si intenda per “approccio personalizzato”.
L’obiettivo della stanza sensoriale è creare un ambiente sicuro e stimolante che possa favorire l’interazione sensoriale e migliorare il benessere generale.
I terapisti basano quindi la progettazione della stanza sulle specifiche sensibilità sensoriali del paziente. Ogni persona affetta da disturbi dello spettro autistico ha reazioni diverse agli stimoli visivi, uditivi, tattili e olfattivi. Pertanto, il terapista sceglie materiali e strumenti mirati a rispettare queste diverse esigenze.
Ad esempio, per i bambini che trovano conforto nei colori e nelle luci, possono essere utilizzati tubi a bolle, fibre ottiche e luci LED regolabili. Per quelli che rispondono meglio agli stimoli tattili, tappeti sensoriali, cuscini vibranti e materiali morbidi come la peluche possono essere estremamente benefici.
La disposizione degli arredi è altrettanto importante.
Gli spazi vengono organizzati in modo da evitare sovrastimolazione e permettere al paziente di scegliere in autonomia quali stimoli esplorare. Per questo i terapisti possono decidere di creare zone dedicate a diversi tipi di stimolazione, come un angolo tranquillo con musica rilassante e luci soffuse per il rilassamento o un’area più vivace con attività interattive per stimolare l’interazione e la comunicazione.
La versatilità della stanza risponde anche alla necessità dei terapisti di modificare il trattamento nel corso del tempo, a partire da quanto rilevato tramite il monitoraggio regolare del paziente.
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Integrazione nella routine quotidiana
Una delle principali sfide per i terapisti è portare il trattamento progettato oltre i limiti delle sedute, per massimizzarne i benefici: in questo caso, parliamo dell’integrazione della stanza sensoriale nella routine quotidiana a scuola e a casa, anche grazie alla sinergia del terapista con insegnanti e genitori.
A scuola, compatibilmente con la disponibilità di spazi e materiali, la stanza sensoriale può essere utilizzata sia per sessioni regolari durante la giornata scolastica, magari come intervallo tra le lezioni o come attività rilassante dopo momenti di particolare stress. In collaborazione con gli insegnanti adibiti, i terapisti possono fornire linee guida specifiche su come utilizzare al meglio la stanza sensoriale per rispondere alle esigenze del paziente seguito.
Diversamente, a casa la collaborazione si avvia con i genitori, che possono utilizzare la stanza sensoriale come un rifugio sicuro per il loro bambino. In questo scenario il terapista forma i genitori circa i benefici e gli utilizzi corretti degli strumenti sensoriali presenti nella stanza. Creare una routine quotidiana che includa momenti di utilizzo della stanza sensoriale può infatti aiutare a mantenere una continuità terapeutica e rafforzare i progressi fatti a scuola.
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