Prima di addentrarci nel cuore del discorso, è bene ricordare e sottolineare che le persone affette dalla sindrome dello spettro autistico possono avere delle caratteristiche comuni ma ogni persona ha le proprie peculiarità. L’autismo non è, quindi, un piccolo mondo, ma un universo di espressioni e comportamenti multiformi.
Partendo da questi presupposti possiamo però dare alcune indicazioni generali agli operatori formati in metodo-snoezelen, per approcciarsi a una persona autistica. Continua la lettura per saperne di più e approfondire il legame tra stanza multisensoriale e autismo.
Sicuramente è utile, prima della seduta iniziale, reperire informazioni importanti attraverso un colloquio con uno dei caregiver (famigliare, educatore o insegnante di riferimento).
Le indicazioni utili sulla persona potrebbero essere:
- attività preferite
- canali sensoriali privilegiati
- eventuali cause di comportamenti problema
Il legame tra stanza multisensoriale e autismo comincia proprio da questi dati preziosi
Preparazione del setting:
Le persone affette da disturbi dello spettro autistico, ma anche da altre disabilità, possono soffrire, a livello sensoriale, di iposensibilità oppure di ipersensibilità verso alcuni materiali o nei confronti di un canale sensoriale specifico. Di questo fatto dobbiamo tenerne assolutamente conto durante la preparazione del setting della stanza.
Ad esempio se una persona è ipersensibile a livello uditivo dobbiamo ricordaci che alcuni strumenti, quando sono accesi, presentano un rumore intrinseco indipendentemente dalla stimolazione che forniscono:
- il tubo a bolle
- il proiettore di luci e video
- il pc
- gli oggetti vibranti
In generale, quando prepariamo il setting dobbiamo ricordarci del rischio del sovraccarico sensoriale, partendo (come nell’esempio precedente) dal fatto che ci sono stimoli “nascosti” di cui dobbiamo tenere conto.
Nella nostra esperienza di lavoro in stanza multisensoriale con autismo riteniamo importante, se non fondamentale, limitare il numero di stimolazioni sensoriali proposte contemporaneamente.
Seduta in stanza multisensoriale
Durante ogni seduta l’operatore dovrà tenere a mente che uno dei cardini dell’approccio-snoezelen risiede nell’osservazione dei comportamenti della persona, della reazione agli stimoli e l’attenzione verso le preferenze e i canali sensoriali aperti.
Il metodo-snoezelen non è una terapia e non è un progetto educativo con obiettivi specifici da raggiungere dove è richiesta una prestazione da parte della persona accompagnata: il nostro unico fine deve essere la creazione di un’esperienza di benessere.
Va da sé che una persona che vive un momento di benessere sia predisposto ad affrontare meglio le sfide quotidiane.
Nella nostra esperienza abbiamo notato che alcune attività e materiali proposti attirano maggiormente l’attenzione e la curiosità di queste persone, come ad esempio:
- bottigliette della calma
- clessidre
- specchi/riflessi
- elementi vibranti
- tubo a bolle
- coperta ponderata
- stimolazione somatica di pressione con oggetti o con le proprie mani
- amaca
- letto ad acqua
- gioco con materiali riflettenti oppure giochi di riflessi e trasparenze
Altri materiali o attività, invece, possono compromettere la seduta.
La nostra attenzione deve andare, pertanto, nell’evitare il rischio di:
- alienazione in attività o materiali che risucchiano completamente l’attenzione creando un’ossessione e non un benessere (palla a specchi, interruttori, oggetti con rumori ripetitivi, …)
- sovraccarico di materiali e stimolazioni
- materiali fragili e/o a rischio soffocamento se ingoiati
Gli elementi del primo punto non sono da evitare a priori ma, in base alle risposte comportamentali fornite dalla persona, sarà importante modulare bene le nostre proposte.
Ad esempio, nel caso in cui si manifestasse un atteggiamento ossessivo verso un particolare oggetto, sarà nostra cura direzionare l’attenzione altrove, attirando la persona nell’interessarsi ad elementi a lui congeniali fino ad arrivare, in casi estremi, all’interruzione della seduta.
Durante la seduta successiva, il materiale “scatenante” non sarà più riproposto.
Obiettivi
Come sottolineato in precedenza, l’unica nostra finalità deve essere regalare alla persona un momento di benessere attraverso la stimolazione multisensoriale.
Possiamo però dire che il metodo-snoezelen, attraverso attività ben organizzate e pensate rispetto alla persona accompagnata, può:
- creare relazioni forti e positive
- aumentare la capacità di riportarsi autonomamente alla calma
- ridurre i comportamenti violenti o autolesionisti
- aumentare la concentrazione su un’attività
- dare una maggiore autodeterminazione, possibilità di prendere iniziativa e compiere delle scelte individuali
- portare ad un maggiore equilibrio tra attività e stato di calma/rilassamento
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