La stimolazione sensoriale favorisce l’organizzazione cerebrale, incoraggiando una reazione positiva alle informazioni sensoriali ricevute dai sensi. Questo è reso possibile grazie all’attivazione del sistema reticolare attivatore
Prima di entrare nel cuore del nostro articolo, è bene ricordare e sottolineare che la demenza è un lento e progressivo declino della funzione mentale che include memoria, pensiero, giudizio e capacità di apprendimento.
I sintomi della demenza includono solitamente perdita di memoria, problemi con il linguaggio e con lo svolgimento di attività, cambiamenti di personalità, disorientamento e comportamento distruttivo e inadatto. Progrediscono in modo tale che le persone soggette da demenza non riescono più a svolgere le attività e diventano completamente dipendenti dagli altri.
Partendo da questi presupposti dobbiamo pensare che l’organizzazione di una seduta ha bisogno di molte informazioni per poterla progettare al meglio.
Informazioni essenziali per progettare una prima seduta
Per pianificare al meglio e in modo efficace una prima seduta è fondamentale reperire informazioni importanti. Per farlo è necessario programmare un colloquio con uno dei caregiver del paziente (familiare, educatore) costruendo il cosiddetto “life story book.”
La conoscenza della storia del paziente permette in particolar modo di:
- riconoscere l’unicità della persona;
- disporre di elementi a cui fare riferimento nella strutturazione delle attività per la stimolazione sensoriale;
- utilizzare, nei momenti di difficoltà della persona, (disorientamento, manifestazioni di ansia, allucinazioni, deliri, ecc.) elementi di vita con valenza positiva come il ricordo di un familiare caro, di un animale con cui c’era un legame affettivo significativo o una canzone evocativa, che rassicurano la persona.
Preparazione del setting
L’elemento fondamentale della stanza, almeno per le prime volte, è quello di avere una buona illuminazione. Tutti gli elementi presenti devono essere ben visibili, in maniera tale che non subentri la paura di pericoli nascosti oppure di ostacoli che possono inibire la deambulazione.
Un altro aspetto fondamentale è coprire gli specchi. Il paziente accompagnato in questo contesto potrebbe non riconoscersi allo specchio, pensando che ci sia un’altra persona minacciosa che lo fissa; questa situazione crea situazioni fortemente ansiose e di paura.
In generale, nella nostra esperienza di lavoro in stanza, riteniamo importante, se non fondamentale, limitare il numero di stimolazioni sensoriali proposte nello stesso momento.
È, inoltre, molto importante fare in modo tale che non ci siano imprevisti ambientali.
Seduta in Snoezelen-room
Il metodo-snoezelen non è una terapia né un progetto educativo con obiettivi specifici da raggiungere con la persona accompagnata. Nell’applicare questa metodologia il nostro unico obiettivo deve essere quello di creare un’esperienza di benessere.
Durante la seduta è bene proporre attività basate sulla vita della persona, utilizzando foto, oggetti, musiche, materiali (i centrini messi in relazione con fonti luminose sono fantastici!). In questo modo faremo in modo che il paziente si senta in una situazione confortevole e soprattutto conosciuta.
È possibile che il letto ad acqua nelle prime sedute venga evitato o rifiutato, trattandosi di un oggetto inusuale. In modo graduale, però, sarebbe importante abituare la persona all’utilizzo di questo strumento che, una volta superate le difficoltà iniziali, diventa molto importante. La possibilità di avere un momento di rilassamento avvolti dal calore dell’acqua è molto piacevole ed immersivo.
In caso in cui il paziente abbia difficoltà da un punto di vista di espressione verbale, materiali interessanti sono quelli sensibili alla voce, ad esempio:
- pannelli che si illuminano quando una persona parla nel microfono
- il letto ad acqua vibro-acustico collegato ad un microfono per “sentire a tuttotondo” la propria voce
Mentre in altri contesti si cerca di limitare il più possibile l’aspetto verbale, in queste situazioni lasciamo la persona libera di raccontare, ricordandoci che per noi può essere un fondamentale spunto per progettare le sedute successive.
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Obiettivi della seduta stanza-snoezelen
Come già detto in precedenza, l’unica finalità di una seduta in stanza deve essere regalare alla persona un momento di benessere attraverso la stimolazione multisensoriale.
La stimolazione sensoriale risulta essere particolarmente utile nella gestione dei pazienti affetti da demenza, anche quando questa è in fase avanzata.
Il motivo di ciò è che i trattamenti sfruttano stimoli “non sequenziali” e non eccessivamente strutturati, senza cioè richiedere al paziente competenze specifiche.
Ne consegue che tutto il percorso di cura risulti essere accessibile anche alle persone che dimostrano un evidente decadimento cognitivo.
Quali sono i risultati di una seduta in snoezelen-room?
Nella maggior parte dei casi i pazienti sottoposti al trattamento denotano un miglioramento dal punto di vista della gestione di alcune emozioni e stati d’animo, quali aggressività, apatia, pigrizia e depressione, ma anche di alcuni comportamenti utili alla relazione con i caregiver o il personale sanitario.
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