Il raggiungimento delle autonomie personali è una conquista importante nella vita quotidiana di tutti i bambini: genera un senso di responsabilità e di realizzazione nel bambino, influendo in modo significativo sul miglioramento della qualità di vita.
L’acquisizione e il potenziamento delle abilità di autonomie personali rappresenta dunque un’importante priorità educativa per tutti i bambini e dovrebbe essere tra gli obiettivi principali da inserire nel programma educativo individualizzato; soprattutto per bambini con autismo e con altre disabilità nello sviluppo, i quali manifestano difficoltà nell’apprendimento di queste abilità e possono beneficiare di specifiche modalità di insegnamento.
La mancanza di queste abilità comporta infatti, una restrizione e limitazione delle esperienze di vita e della partecipazione alle routine quotidiane. Insegnare le abilità di autonomia personale porta a una diminuzione dell’ansia e della frustrazione sia per il bambino stesso che per i caregiver, contribuisce all’aumento dell’autostima e diminuisce il coinvolgimento continuo da parte del caregiver nelle ruotine quotidiane del bambino, favorendo una maggiore indipendenza (Haveman, Van Berkum, Rejinders, & Heller, 1997).
Quali abilità insegnare per prima?
È importante selezionare le abilità da insegnare partendo da quelle più funzionali per il bambino in base all’età e alle sue abilità di partenza.
Per esempio un bambino di circa 1 anno e mezzo dovrebbe imparare a togliere i calzini, i guanti, il giubbotto, alzarsi abbassarsi i pantaloni, bere dal bicchiere senza aiuto. Un bambino a 2 anni e mezzo dovrebbe essere in grado di allacciare e slacciare le scarpe con il velcro; indossare le scarpe (ha bisogno di aiuto per distinguere la destra dalla sinistra e per allacciarle); aprire le cerniere dei giubbotti; abbinare le proprie scarpe e calzini; togliere i vestiti (potrebbe richiedere aiuto per abbottonarli e sbottonarli); mettere i vestiti sporchi nel cestino; lavare le mani il viso e i denti con aiuto.
Mentre un bambino di 4 anni dovrebbe aver acquisito delle autonomie più complesse come ad esempio: vestirsi e svestirsi; mettersi le scarpe (discriminando la destra dalla sinistra); piegare e appendere i propri vestiti all’attaccapanni; mettere i vestiti nel cassetto, lavare denti, mani e viso senza aiuto, usare le posate durante i pasti.
Come insegnarle?
In letteratura è presente un’ampia evidenza empirica dell’applicazione di metodologie basate sull’Analisi Comportamentale Applicata (ABA) per insegnare le autonomie (es. Cohen, Amerine-Dickens, & Smith, 2006; Eikeseth, Smith, & Eldevik, 2002; Lovaas, 1987; McEachin, Smith, & Lovaas, 1993; Sallows & Graupner, 2005).
Per insegnare le autonomie personali occorre partire da una osservazione e valutazione di quello che il bambino sa fare autonomamente rispetto all’abilità selezionata per l’insegnamento (es. lavare i denti, mettere le scarpe, lavare le mani, ecc).
Ad esempio se l’obiettivo è insegnare al bambino a lavare i denti, osserveremo inizialmente i comportamenti spontanei del bambino: osserviamo se usa la mano destra o sinistra; se sa premere il tubetto del dentifricio senza aiuto; per quanto tempo strofina i denti con il dentifricio, ecc.
Una volta scelta l’abilità da insegnare, per facilitare l’apprendimento il passo successivo è quello di scomporla nelle sue parti più semplici, individuando quali sono i passaggi necessari per completare l’intera catena di azioni che la compongono.
Suddividendo un’abilità in componenti più piccole, è possibile concentrarsi sull’apprendimento di ogni passo della catena. Questo offre il vantaggio di ottenere subito risultati positivi e aumenta la possibilità di successo e la motivazione del bambino a svolgere quel compito.
Per esempio l’abilità di lavarsi le mani può essere suddivisa nelle seguenti componenti:
- aprire il rubinetto
- mettere il sapone sulle mani
- strofinare le mani
- risciacquare le mani
- chiudere il rubinetto
- prendere l’asciugamano
- asciugare le mani
- appendere l’asciugamano
Dopo aver individuato l’abilita d’insegnamento e le sue componenti, organizziamo il contesto in cui avverrà l’insegnamento.
Ad esempio, per l’abilità di lavarsi le mani, possiamo:
- posizionare il sapone in modo che sia facilmente raggiungibile dal bambino;
- posizionare l’asciugamano accanto al lavandino, ad un’altezza adeguata. Possiamo ad esempio utilizzare un porta asciugamani con una forma gradita al bambino e attaccare sopra la sua foto;
- posizionare uno sgabello accanto al lavandino.
Come aiutiamo il bambino?
Nell’insegnamento delle autonomie occorre prestare particolare attenzione a:
- Fornire l’istruzione generale solo all’inizio, e non per ogni passaggio della catena di azioni. Ad esempio diciamo soltanto “Lava le mani”.
- Dare aiuto al bambino posizionandosi preferibilmente alle sue spalle e guidando delicatamente le sue mani per compiere le azioni necessarie. Questo tipo di aiuto è generalmente più semplice da diminuire rispetto ad altri supporti, come il ricordare verbalmente al bambino cosa deve fare in quel momento della catena o utilizzare immagini.
- Dare aiuto solo per i passaggi della catena che il bambino non riesce a eseguire da solo oppure se non esegue un passaggio entro pochi secondi. Ad esempio, se il bambino ha tirato su le maniche e non apre il rubinetto, non diciamo “apri il rubinetto” ma prendiamo delicatamente le sue mani e aiutiamolo ad aprire il rubinetto.
- Fornire il giusto livello di aiuto. All’inizio, probabilmente, sarà necessario aiutare completamente il bambino a compiere tutti i passaggi della catena. Progressivamente diminuiremo l’aiuto.
- Prima di iniziare, scegliere un premio da consegnare al bambino.
- Lodare il bambino e consegnare il premio, una volta terminata l’attività.
Come per ogni nuova abilità è necessaria una pratica costante per favorire i progressi ed è molto importante offrire tante opportunità di apprendimento al bambino, per promuovere le autonomie personali nella sua quotidianità.
Alcune idee
- Pannello delle attivita’ quotidiane
- Learning tower montessori con tavolino
- Appendiabiti a 6 posti linea basic
- Mensola porta bicchieri/asciugamani linea legno premium
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Rubrica a cura di Elisa De Bartolo, Psicologa, BCBA, AdC SIACSA
Consulente Clinico Centro ABAxTorino IESCUM
Autore: Odeta Dinoshi
Psicologa
Consulente Clinico Centro ABAxParma IESCUM
ABAxItalia è il network di centri clinici di analisi comportamentale applicata per l’autismo di IESCUM, Istituto Europeo per lo Studio del Comportamento Umano.
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