Che cos’è la bellezza? Qual è il messaggio che il mondo adulto invia della bellezza ai bambini? È forse un bel vestitino firmato? uno zaino alla moda? Un cellulare ultimo grido?
Che cosa sanno i bambini della bellezza? Che cosa imparano? Che cosa insegniamo loro?
Forse qualcosa non va. Forse nell’immaginario collettivo è bello ciò che appare, ciò che conforma a canoni sociali diffusi o che risponde a bisogni indotti da una cultura del conformismo e della competizione serrata.
La bellezza, cari adulti, è altro e ce lo insegnano proprio i bambini quando, ancora poco plasmati da una pseudo educazione, ci invitano a guardare il cielo, a cercare le costellazioni, a correre in un prato prendendoci per mano, a giocare con mamma e papà, quando ci donano un fiorellino raccolto con cura per dimostrarci amore e riconoscenza, quando giocano insieme ad altri bambini, quando costruiscono, quando rompono un giocattolo per vederci dentro, quando colorano sapendo di realizzare un capolavoro. Questo e altro è la bellezza! E i bambini lo sanno.
Poi piano piano un tale, prezioso patrimonio si perde grazie agli effetti della cultura imperante: homo consumens, “consumo dunque sono” (Bauman).
È necessario perciò riprendere la via dell’Educazione alla bellezza rivolta prima di tutto agli adulti affinché, guardando la Terra con occhi nuovi, possano restituire ai bambini la sua dimensione originale. È un percorso educativo e formativo di grande delicatezza che coinvolge il pensiero, l’osservazione, la riflessione; che significa saper andare oltre lo sguardo, oltre ciò che appare. In una società dove prevale l’esteriorità, dove la frenesia e la velocità non permettono di guardare dentro sé stessi, dentro le archeologie del pensiero e del cuore, è arrivato il momento di dedicare tempo al tempo, di scoprire ciò che vale per davvero, di superare lo sguardo svagato e superficiale. Educare alla bellezza significa permettere una stilistica dell’esistenza, della ricerca di un’esistenza bella nella forma della verità (M. Foucoult).
Noi adulti dobbiamo ritrovare il tempo di passeggiare con i nostri bambini, di osservare con loro il cielo e le stelle, di sognare insieme fiabe assurde, di stupirsi insieme di fronte a un fiore che sboccia, di correre dietro a una nuvola, di respirare l’aria fresca e sentirla nei polmoni, di inzupparsi di pioggia e di schizzarsi, di ascoltare la nostra e la loro musica, di cantare e non importa se stonati, di parlare, di ridere, di dialogare: insomma di provare insieme le emozioni e le vibrazioni di quanto ci sta intorno, della vita e quindi di noi stessi. La bellezza sta qui, più vicino di quanto si pensi, non nella stanza arredata di giochi ma nuda di cuore. Diamo tempo e prendiamoci il tempo per imparare a guardare con gli occhi di un bambino che la bellezza l’aveva già vista e poi è andata via via offuscandosi dietro ai modelli adulti.
Le riflessioni del pedagogista Massimo Sidoti, invitano a riflettere, a sostare, a guardarsi dentro.
LA BELLEZZA
La bellezza è l’espressione più alta dell’anima, essa risiede dentro la nostra mente, monumento artistico per eccellenza, con musei, gallerie d’arti, siti archeologici, natura, ambiente.
La mente si espande con i pensieri, la fantasia, la vista, che illuminano la bellezza dell’anima. La rende dolce, soave, sincera, unica.
Più si apre la mente, più si colora l’anima, si inebria e va verso l’esplorazione fino a giungere al mistero più profondo…. “l’amore”: l’amore per la vita, per i genitori, per i figli, per tutti gli esseri viventi.
Nel viaggio introspettivo verso la Conoscenza la lettura nutre la mente e allarga gli orizzonti dell’animo. Essa costruisce impalcature indelebili, edifici eleganti, sculture pregiate e non ha limiti.
Ogni individuo possiede un generatore di energia dell’anima. Quando impareremo a saperla rilasciare, la bellezza prenderà corpo.
Le anime rifugiate nella banalità e nel convenzionalismo di stili di vita, trovano calore nella riscoperta della bellezza. L’immagine indelebile nella mente di un parco naturale o un’opera d’arte sanano le lacune emozionali e sprigionano sentimenti, permettendoci di aprirci al mondo reale in maniera autentica, pura, libera.
Siamo distratti da mille stimoli offerti da una società in continuo movimento, priva di colore umano, prigioniera della solitudine, schiava di ritmi frenetici, del perfezionismo e dell’apparenza, tanto da tralasciare il sentiero della ricerca dell’anima, che non conduce nei centri commerciali o sui social…bensì alla bellezza.
a cura di Luisa Piarulli e Massimo Sidoti, pedagogisti
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