Se v’è per l’umanità una speranza di salvezza e di aiuto,
questo aiuto non potrà venire che dal bambino, perché in lui si costruisce l’uomo
(M. Montessori)
Il 2021 vorrei che fosse l’anno dei bambini, la speranza di un futuro buono, al di là delle giornate istituzionali che conosciamo. L’anno che sta per finire ha visto ancora troppi bambini dimenticati, bistrattati, vittime dell’ingordigia di adulti narcisisti, non riconosciuti nella loro dignità di persone, considerati in condizioni di minorità intellettuale e cognitiva, convinti “che tanto i bambini non capiscono”. Un pensiero che va ribaltato se desideriamo un’autentica trasformazione sociale. Il bambino è padre dell’Uomo (Montessori), l’uomo di domani è il bambino di oggi. Pertanto, investire ogni risorsa possibile sull’infanzia è la strada da percorrere. Fermiamoci un attimo, sospendiamo l’attività frenetica, sediamoci e osserviamo. Poi domandiamoci “chi è, che cos’è il bambino?” e proviamo a rispondere. Scopriremo che abbiamo proprio lì, di fronte a noi le basi sulle quali costruire futuro in una logica esistenziale etica ed estetica.
Chi è, che cos’è il bambino?
Il bambino è verità e amore perché esprime sempre ciò che pensa, libero da pregiudizi e stereotipie, libero dalla volontà di danneggiare qualcuno, farebbe di tutto per conquistare l’amore che gli spetta. Dal bambino possiamo imparare a vedere, a volare, ad amare in modo incondizionato, a ritrovare la genuinità della relazione che non ha mai secondi fini.
Il bambino è bellezza. È sufficiente osservarlo per scoprire lo spirito di avventura che lo muove, cogliere il suo desiderio di imparare e l’abilità della scoperta che compie, il godimento che illumina il suo volto a fronte di una conquista.
Il bambino è empatia, sa quando donare una carezza di conforto o un disegno dove scrive “ti voglio bene”.
Il bambino è molto più saggio di quanto pensiamo noi adulti. Sa litigare ma sa fare subito pace e ricreare l’equilibrio e la dimensione empatica. Sa gestire il conflitto per so-starci, semplicemente perché ogni sua mossa o sguardo sono dettati dall’amore, un atto molto prossimo alla contemplazione (Montessori).
Il bambino sa attendere, con pazienza, anche quando, a nostro dire, “fa i capricci”, sa accogliere le decisioni che prendiamo per lui. Durante i mesi della pandemia 2020 ha saputo adattarsi alla mascherina, alle scuole ora chiuse ora aperte, al distanziamento, pur reprimendo il suo slancio vitale, ha cercato di capire e…di adattarsi, ha imparato a gestire il mezzo tecnologico perché gli abbiamo detto che era necessario fare così. Si è scoraggiato, ha pianto ma poi si è rialzato, in attesa, sorridendo, nonostante tutto, confortando persino genitori “sfatti” dalla fatica della stravolta quotidianità.
Il bambino è un essere meraviglioso e caleidoscopico, è il più eclettico degli scienziati, è frizzante e motivato, è instancabilmente mosso dal desiderio della scoperta, è capace di stupirsi guardando un fiore, correndo nei prati, tuffandosi dentro l’onda.
Soltanto ieri anche noi adulti eravamo così. E oggi? Che cosa siamo diventati oggi? Ci sarebbero tristi parole a descrivere il presente. E allora riprendiamo a guardarci dentro, a ritrovare l’antica bellezza che è in noi per riscoprire quel patrimonio di umanità che è l’infanzia. Non dobbiamo più permetterci di sottovalutare la naturale propensione dei bambini verso la bellezza, l’empatia, la verità, la saggezza…che, ahimè, erano anche nostre e forse abbiamo perduto.
Che cosa accadrà domani?
Che cosa accadrà domani? Ora il bambino attende e…intanto cresce. Facciamo in modo di non perdere molto tempo perché la sua identità si rinforza e si modella nel corso degli anni sulla base di ciò che vede, di ciò che sente intorno a sé, di ciò che le istituzioni educative hanno esercitato su di lui. Quel bambino è futuro, quel bambino ha bisogno di fiducia e di sincerità, di dignità e di rispetto, di riconoscimento e di amore. Quel bambino ha bisogno di storie narrate, di parole belle, di suoni armoniosi. Via gli scenari catastrofici quotidiani e incessanti proposti dai media! Il bambino ha bisogno di speranza.
Oggi restituiamogli i sogni, permettiamogli di distrarsi, di perdersi a guardare le stelle, di giocare, di credere ancora nelle fate, di immaginare, di avere buoni eroi in cui credere, di stare nel mondo che domani contribuirà a evolvere. Guardiamolo con il rispetto che merita e ci saranno buoni frutti. Ma occorre un’etica della disponibilità, che è innanzitutto l’accoglienza di un Volto, dell’unicità, della preziosità, della molteplicità di talenti che non hanno distinzione di razza, o di religione, o di genere. Nessun adulto ha il diritto di mortificare il Volto, di sciuparne lo sguardo sognante. Il 2021 è propizio, la crisi epocale pandemica è propizia perché ha svuotato il vaso di Pandora, ha mostrato ogni pecca di questo nostro mondo. Bisogna avere la volontà di ricostruire bene, meglio. Occorrono gli occhi dei bambini, ovvero uno sguardo nuovo perché “il bambino osserva con amore, e mai con indifferenza, e tale attitudine permette alla sua intelligenza di rivelare l’invisibile” (Il segreto dell’infanzia, M. Montessori).
Perché ciò sia possibile è necessario ripartire da noi stessi, bambini di ieri, per conoscersi in profondità, per comprendere le proprie biografie, per affrontare gli irrisolti, per liberarsi dalle barriere difensive, per sorridere, per riscoprire, ciascuno, la persona meravigliosa che è. Un cammino imprescindibile che permette di agire secondo un’etica della responsabilità, la chiave di svolta per restituire dignità all’infanzia e riabilitare i valori dell’Educazione.
2021: che sia l’anno dei bambini, l’anno di un’“etica” ritrovata, l’anno delle parole belle. Che il 2021 sappia aprire le porte a un futuro caleidoscopio, coltivare i talenti, respirare un’aria nuova attraversata dal fermento della bellezza ritrovata. Un sogno? Forse. Ma non c’è costruzione, né trasformazione senza sogni.
Luisa Piarulli (Pedagogista)
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Franco Frijio says
Molto Molto vero ciò che l’intero articolo ci dice.
Intrappolati dai nostri errori, ci dimentichiamo che anche noi adulti siamo stati bambini e cosi facciamo a loro ciò che noi non avremmo mai voluto ci venisse fatto…
È proprio ORA di cambiare il pensiero e di ….PENSARE oltre…