Ogni volta che vedo alla televisione episodi di bullismo o leggo notizie sui giornali, provo rabbia e anche un po’ di tristezza.Si tristezza, perchè se mi fermo a riflettere, penso che dietro a questi comportamenti ci sia un solo e unico sentimento..la paura.E non mi riferisco solo alla paura che prova la cosidetta “vittima”, ossia chi subisce gli atti di bullismo, ma anche la paura di chi compie queste azioni, ossia il bullo..si tratta di una paura collettiva.
E allora guardiamola questa paura!
Di cosa abbiamo paura? Di non piacere abbastanza, di non emergere davanti agli altri, di non essere accettati dagli amici…si, perchè far valere la propria forza con azioni violente, mettere in ridicolo il prossimo, emergere screditando gli altri..significa avere paura.Ed è giusto avere paura, tutta la nostra vita è accompagnata dalle paure, che bello avere paura! E allora proviamo a pensare alla paura come una risorsa, che scatena la nostra creatività, il nostro ingegno, per trovare nuove soluzioni. Perchè sprecare tutto questo per attivare comportamenti scorretti?
E noi adulti, non possiamo affrontare il bullismo parlando di…bullismo. Parliamo di affettività, emozioni…perchè come pedagogista e come mamma sento profonda crisi educativa rispetto questi temi, che sono temi importanti sin dalla più tenera età. Rabbia, paura, frustrazione…sono emozioni che culturalmente connotiamo come negative ma che negative non sono. Dobbiamo permettere ai bambini e ai ragazzi di vivere anche queste emozioni, non possiamo negare loro sempre tutto ciò che per noi è negativo, perchè saranno adulti non all’altezza di gestire nulla. La crescita è un percorso lungo e richiede passaggi e attenzioni che non possono essere negati, anche se difficili e faticosi. Diversamente, ci troveremo ad intervenire quando certi comportamenti sono già consolidati, ed è tardi.
Bisogna accompagnare da subito ai comportamenti adeguati e da sempre abbiamo solo uno strumento a disposizione : l’educazione. Educare all’affettività, educare al dialogo, educare al confronto, educare al rispetto di se…educare. Scuole e istituzioni hanno già avviato percorsi di educazione all’affettività per i ragazzi e incontri per i genitori, se tutto questo rappresenta un lavoro silenzioso, che fa meno rumore delle notizie sui giornali, è però molto più importante ed efficace.
Infine, penso che la crisi educativa attuale si esprima in tanti modi e credo che il bullismo non rappresenti altro che uno di questi…su questo è doveroso invitare tutti gli adulti a riflettere. I giovani invece, devono essere invitati a credere negli adulti che fanno queste riflessioni, perchè possono offrire loro modelli educativi e scenari diversi, nuovi e lontani da tutto ciò che non aiuta a crescere ma solo a vivere in modo errato la propria età, che merita di essere vissuta nel migliore dei modi, per il proprio futuro e per il futuro di tutti.
Sonia Pagliarino
Pedagogista ANPE
- Etica per il 2021, l’anno dei bambini - 21/12/2020
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Aldo Porcellana dice
Argomento tosto, assai difficile, così come i rimedi al problema che, come espone benissimo l’articolo, non sono per nulla facili, e richiedono impegno, forza d’animo e tanta volontà di trasmettere affetto e Valori con la V maiuscola. Importante ogni tanto ricaricarsi con stimoli costruttivi di questo tipo: articolo davvero centrato, grazie
admin dice
Grazie,
questa considerazione fa riflettere sul fatto che dietro alla crisi educativa di cui si parla, c’è anche una profonda crisi di valori. Ed è proprio dai valori che si deve ripartire per costruire un futuro migliore per i nostri ragazzi e per aiutarli a..non avere paura.
Sonia Pagliarino