“Se i tuoi progetti hanno come obiettivo,
1 anno pianta del riso,
20 anni pianta un albero,
un secolo insegna a degli uomini”. (Proverbio cinese)
Ora più che mai, la gestione degli spazi all’interno dell’aula è un argomento in continua discussione, a causa dell’emergenza sanitaria che ha colpito il nostro Paese. Il settore dell’istruzione, soprattutto per la scuola primaria e secondaria, negli ultimi anni, aveva già risentito di un’evoluzione dettata dal crescente utilizzo della tecnologia (per esempio con l’introduzione delle LIM) che ha portato cambiamenti nell’organizzazione e nella configurazione delle aule.
Secondo le ricerche effettuate negli ultimi decenni “classi ben progettate migliorano i risultati scolastici dei bambini nella lettura, nella scrittura e nella matematica” inoltre “le differenze relative a qualità dell’aria, colore e luce, possono aumentare i progressi dell’apprendimento nelle scuole primarie, fino al 16% in un anno”.
Ecco che si parla di Classe 3.0, un progetto in cui l’aula si trasforma in un laboratorio attivo di ricerca, che unisce spazio, tecnologia e didattica.
La progettazione di una classe flessibile implica:
- l’organizzazione dello spazio fisico, puntando su arredi funzionali. Tavoli modulari (rettangolari, trapezoidali o a spicchio) e sedute ergonomiche. Zona agorà con blocchi morbidi colorati, perfetti per favorire il relax, la concentrazione e il confronto costruttivo.
- L’uso delle nuove tecnologie nella comunicazione.
- L’applicazione di metodologie innovative basate sul dialogo e sulla collaborazione tra insegnanti e studenti.
Come riconfigurare gli spazi?
Lo “spazio” è visto come elemento fondamentale dell’innovazione e la sua riconfigurazione dovrebbe prevedere la divisione in zone di lavoro dedicate a:
- RICERCARE: zona dedicata alla scoperta fatta con lavori di gruppo o individuali.
- CREARE: spazio per dare forma all’immaginazione e alla creatività, con la realizzazione di progetti.
- PRESENTARE: zona in cui avviene la condivisione dei risultati.
- INTERAGIRE: spazio di interazione tra alunni e insegnante.
- SCAMBIARE: zona per la collaborazione.
- SVILUPPARE: spazio per la riflessione, un ambiente confortevole.
Quali sono i benefici derivanti da una riconfigurazione degli spazi?
Per gli insegnanti:
- sperimentare varie metodologie didattiche.
- sviluppare forme di insegnamento in team.
- incoraggiare gli studenti a muoversi e partecipare ad attività diverse durante la lezione.
Per gli studenti:
- avere accesso alle tecnologie nel corso dell’intera giornata.
- lavorare in gruppo, collaborare e discutere idee insieme.
- sentirsi a proprio agio in spazi più aperti.
Quali sono le difficoltà del cambiamento?
Si tratta di una vera e propria sfida per alcune scuole che non dispongono delle risorse e degli spazi necessari:
- bisogna verificare gli spazi esistenti nella scuola.
- Creare un ambiente confortevole considerando le luci, l’acustica, i colori, la qualità dell’aria e non per ultimo l’arredo che deve essere mobile e moderno.
- Modificare la tipologia di insegnamento e la durata delle lezioni.
Nel contesto italiano, la realizzazione di questi nuovi spazi non è un progetto semplice da attuare, in quanto richiede un rinnovamento degli edifici scolastici e una maggiore qualifica degli insegnanti riguardo l’uso della tecnologia.
In questo periodo di emergenza sanitaria è anche un progetto aleatorio, procrastinato a data da definirsi, ma sicuramente attuale per le esigenze scolastiche: spazi funzionali, valore della didattica e soddisfazione degli studenti.
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