Le routine costituiscono una serie di azioni che si ripresentano nell’arco della giornata, in maniera costante e ricorrente: ad esempio, prepararsi al mattino, rifare il letto, andare a lavoro, fare esercizio fisico, preparare la cena e passare del tempo con la famiglia, prepararsi per andare a letto, ecc.
Diversi studi indicano che avere delle routine stabili e coerenti favorisce il benessere psicofisico di ciascun individuo e aiutano a gestire meglio lo stress e ansia, a sentirsi più produttivi e concentrati, a trovare più tempo per comportamenti sani come praticare esercizio fisico e hobby (es. Eilam et al., 2011; Arlinghaus KR & Johnston CA, 2018)
Le routine giocano un ruolo cruciale nello sviluppo dei bambini: le ricerche mostrano che la partecipazione dei bambini alle routine familiari durante la prima infanzia contribuisce a potenziare le abilità linguistiche e narrative, le abilità sociali e le prime abilità scolastiche e favoriscono lo sviluppo socio emotivo, inteso come la capacità di comprendere le emozioni, mostrare autoregolazione, esprimere empatia e instaurare relazioni positive con adulti e coetanei (es. Muniz et al. 2014; Spagnola & Fiese, 2007).
L’importanza delle routine per i bambini con autismo
La presenza di routine chiare e prevedibili rappresenta dunque un aspetto di fondamentale importanza nel favorire l’adattamento del bambino a contesti e situazioni nuove e la partecipazione alle attività proposte. Quando si parla di bambini con autismo questo elemento acquista ancora più rilevanza. I bambini con autismo fanno generalmente fatica ad accettare cambiamenti inattesi, modifiche nelle consuete routine scolastiche e familiari. Tali eventi rischiano di diventare fattori scatenanti per i comportamenti problema, anche di alta intensità (Moderato, Pergolizzi, Scagnelli, 2019).
Alcuni tra questi bambini potrebbero voler mangiare, dormire o uscire di casa allo stesso modo ogni volta e potrebbero provare rabbia ed emettere comportamenti inappropriati se le loro routine e abitutini vengono stravolte improvvisamente. Ad esempio, potrebbero arrabbiarsi molto se il loro percorso per la scuola materna viene cambiato, potrebbero insistere per indossare i vestiti nello stesso ordine ogni mattina o indossare sempre la stessa maglietta.
Molte persone con autismo si affidano a regole e routine per mantenere prevedibile il loro ambiente e, quindi, sentirsi più sicuri. L’utilizzo di regole e routine chiare a scuola e a casa aiuta a creare un ambiente di apprendimento efficiente, permettendo alle persone con autismo di impegnarsi con più successo nelle attività e prevenendo comportamenti problematici.
Una volta che il bambino ha imparato a utilizzare gli strumenti visivi e ha sviluppato un senso di prevedibilità nella sua routine è opportuno inserire, all’interno delle attività scolastiche e quotidiane, momenti dedicati all’insegnamento della capacità di accettare l’imprevisto e le transizioni per promuovere una maggiore flessibilità.
Routine e transizioni
Il termine transizione indica il passaggio da una situazione a un’altra. I bambini affrontano numerose transizioni nel corso della loro vita: alcune più rilevanti, come il passaggio da un ciclo scolastico a un altro, il cambio di abitazione, di città, ecc; altre più frequenti e ricorsive come a esempio il rientro dalle vacanze scolastiche.
I bambini piccoli e in età prescolare che devono riprendere la scuola dovrebbero essere aiutati a prevedere e accogliere i cambiamenti di abitudini e di routines acquisite durante l’estate (molto tempo per giocare, andare a letto più tardi, …) che non sono più funzionali per la loro frequenza scolastica. I genitori e gli insegnanti si impegnano solitamente ad accompagnare questa transizione con gradualità e pazienza.
È importante organizzarsi qualche settimana prima per ripristinare alcune routine come alzarsi per tempo e prepararsi la mattina, andare a letto la sera non troppo tardi, riprendere le attività in cui solitamente il bambino si impegna nel doposcuola o le attività sportive, fare i compiti, diminuire il tempo per i videogiochi e organizzare incontri con i compagni.
Costruire le routine quotidiane e familiari insieme ai bambini
Partecipare alle routine per il bambino non dovrebbe essere un compito frustrante e faticoso, pertanto è utile individuare le strategie migliori per rendere questi momenti divertenti e motivanti e coinvolgere il prima possibile il bambino nella costruzione delle routine.
Ecco alcuni pratici consigli per partire con il piede giusto!
- Creare la lista delle cose da fare.
Iniziamo stilando un semplice elenco o schema, in cui inserire le attività che il bambino deve completare ogni giorno e quelle che vorremmo inserire in futuro. Questo elenco dovrebbe includere il risveglio, i pasti, la cura di sé, la scuola, il gioco, il tempo libero, le terapie.
Pensiamo a quanto tempo durerà all’incirca ogni attività e organizziamole in base all’ora della giornata in cui devono essere svolte e alla priorità.
- Selezionare le attività giornaliere o settimanali.
Inizialmente, è preferibile proporre al bambino poche attività consecutive da completare. Man mano che le routine saranno apprese e interiorizzate che il bambino impara a utilizzare gli strumenti proposti, aggiungiamo gradualmente nuove attività al calendario visivo con il suo aiuto.
- Creare supporti visivi chiari ma accattivanti.
Ora pensiamo a come presentare l’elenco delle routine quotidiane utilizzando strumenti visivi accattivanti e adeguati all’età e alle abilità del bambino. Osserviamo e/o chiediamo al bambino quali sono i suoi personaggi preferiti, se preferisce i disegni o le foto di sé o degli altri mentre svolgono l’attività, se è in grado di leggere e comprendere immagini e scritte.
I genitori e gli inseganti possono utilizzare strumenti diversi per presentare le attività della quotidianità del bambino come:
- cartelloni da parete;
- agende digitali colorate e interattive su dispositivi elettronici;
- grandi flashcards da attaccare al muro o da tenere in un anello o in un raccoglitore;
- orologi con la scansione visiva della giornata;
- blocchi notes
Coinvolgiamo, quanto più possibile, il bambino nella scelta e nella preparazione dei materiali.
- Rispettare e seguire la routine
La quotidianità è spesso imprevedibile e frenetica, ma sappiamo quanto sia importante per il bambino poter rispettare le routine quotidiane in modo coerente con il supporto dei caregivers.
Sono molti gli strumenti utili che possono supportarci: ad esempio possiamo impostare un timer sul telefono per ricordarci che è il momento di aiutare il bambino a fare i compiti o di fare un gioco insieme; possiamo utilizzare timer o clessidre per monitorare la durata di alcune attività (es. lavaggio dei denti, utilizzo del tablet, transizione da un’attività all’altra). Possiamo rendere questi momenti divertenti scegliendo suoni, canzoni, sigle, o versi di animali diversi per ogni avviso, per esempio si può o utilizzare la canzone preferita del bambino per segnalare che è il momento del gioco libero, o un segnale acustico specifico che lo avverte che bisogna sedersi a tavola per il pasto. Nel corso del tempo, il bambino con molta probabilità si appresterà a svolgere le attività di transizione in autonomia dopo aver ascoltato ogni segnale uditivo.
- Usare il rinforzo positivo
Utilizzare il rinforzo positivo aumenta la motivazione e favorisce la collaborazione.
Si parla di rinforzo positivo quando un comportamento produce come conseguenza l’aggiunta di uno stimolo con funzione di rinforzatore positivo, aumentando così la probabilità che la persona emetta di nuovo quel comportamento, nella stessa situazione o in una circostanza simile. Ad esempio, se consegniamo al bambino il suo gioco preferito dopo che ha eseguito i compiti velocemente e senza fare capricci, è probabile che il bambino il giorno dopo sia nuovamente collaborativo quando il genitore gli propone di fare i compiti.
Pertanto, lodiamo e utilizziamo ricompense per rinforzare i comportamenti desiderati del bambino, come il completamento delle attività o il passaggio da un’attività gradita a una meno. Possiamo mettere un feedback sull’attività svolta, utilizzare stickers, tabelle con punti da scambiare con un premio finale, scelto dal bambino e che riceverà quando avrà completato tutte le attività in elenco. Il premio finale potrebbe essere ad esempio un tempo bonus per guardare la TV o giocare con il suo gioco preferito; una monetina che può mettere nel salvadanaio; mangiare un cioccolatino o una merendina che viene concessa raramente, ecc. Ricordiamo sempre di accompagnare il premio con lodi verbali e commenti positivi sull’attività svolta.
Guidiamo il bambino nello svolgimento delle attività utilizzando i suggerimenti e gli aiuti necessari, facciamo da modello e ripetiamo gli stessi compiti più volte per favorire l’apprendimento e l’autonomia.
Una considerazione finale
Le routine richiedono uno sforzo per essere create. Ma una volta che le hai impostati, hanno molti vantaggi.
Una buona routine è quella che si adatta al proprio stile familiare e risponde ai bisogni e esigenze di ogni membro della famiglia. In una buona routine, tutti comprendono i propri ruoli. Tutti sanno cosa aspettarsi per la giornata.
Quando i caregivers organizzano delle buone routine, hanno meno necessità di dare e imporre regole, che solitamente possono fare attivare comportamenti oppositivi e di contestazione. Una buona routine rispettata, fonte di lodi e gratificazioni per il bambino, migliora il clima familiare e rende più positive le interazioni fra genitori e figli, fra inseganti e allievi.
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Per approfondire:
Muñiz, E.I., Silver, E.J., Stein, R.E. (2014). Family routines and social-emotional school readiness among preschool-age children. Journal of Developmental and Behavioral Pediatrics, 35(2), 93-99. doi: 10.1097/DBP.0000000000000021
Spagnola, M.; Fiese, B.H. (2007). Family Routines and Rituals. Infants & Young Children 20(4), 284-299 doi: 10.1097/01.IYC.0000290352.32170.5a
Moderato P. (2020). Mio figlio non parla è autismo?. Firenze: GiuntiEdu
Moderato P., Pergolizzi F., & Scagnelli M. (2019). Quando arriva l’imprevisto… La vita scolastica, 9, 33-35.
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Rubrica a cura di Elisa De Bartolo, Psicologa, BCBA, AdC SIACSA
Consulente Clinico Centro ABAxTorino IESCUM
Autori:
Elisa De Bartolo
&
Francesca Pergolizzi, Psicologa e Psicoterapeuta dell’età evolutiva
Responsabile Clinico Centri ABAxItalia IESCUM
ABAxItalia è il network di centri clinici di analisi comportamentale applicata per l’autismo di IESCUM, Istituto Europeo per lo Studio del Comportamento Umano.
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