Il Disturbo dello Spettro Autistico è considerato un disturbo del neurosviluppo ad eziologia multifattoriale, con una forte predisposizione genetica che, in concomitanza con altri fattori ambientali, determina un diverso sviluppo del cervello. Tale diversità si esprime con livelli di gravità differenti e comporta un anomalo sviluppo cognitivo associato ad una anomala organizzazione del comportamento.
Si tratta di un disturbo con un’insorgenza precoce (esordio intorno ai tre anni di vita) e un interessamento multisistemico che tende a permanere per tutta la vita.
I sintomi che caratterizzano i soggetti con tale disturbo possono interferire con l’apprendimento in modo diverso in base al livello di funzionalità, alle caratteristiche individuali, all’età cronologica e di sviluppo del soggetto coinvolto.
Occorre, pertanto, individuare i principali bisogni educativi sui quali è opportuno intervenire. Tali bisogni sono riconducibili ad alcune sfere: sensoriale, sociale, comunicativa-linguistica, cognitiva, affettivo-emotiva, affettivo-relazionale, comportamentale e delle autonomie.
In questo articolo esploreremo le priorità di intervento della sfera affettivo-emotiva e relazionale attraverso la proposta di alcuni materiali e attività per favorire percorsi finalizzati all’acquisizione della competenza emotiva.
Le priorità di intervento nella sfera emotiva di soggetti con Disturbo dello Spettro Autistico coinvolgono alcune dimensioni specifiche:
- comprensione e comunicazione delle emozioni proprie e altrui;
- comprensione e manifestazione dei sentimenti;
- apprendimento di strategie di autoregolazione utili per adattare il proprio comportamento in risposta alle emozioni espresse dagli altri, al contesto e alle circostanze specifiche.
IL CASO DI C. (8 anni, frequenta la scuola Primaria)
BREVE PRESENTAZIONE
C. presenta un funzionamento globale deficitario rispetto alla sua età anagrafica, un ritardo nello sviluppo del linguaggio verbale e della comunicazione, una difficoltà di attenzione e di coinvolgimento nelle attività proposte.
C. necessita di sollecitazioni costanti da parte degli adulti di riferimento per intraprendere e portare a termine attività strutturate didattiche e ludiche. Inoltre, manifesta una scarsa intenzionalità relazionale con tendenza all’isolamento, difficoltà nel riconoscere le emozioni proprie e altrui, anomalie nella manifestazione degli stati emotivi e difficoltà ad adattare il proprio comportamento alle circostanze.
PROPOSTA DI INTERVENTO NELL’AREA AFFETTIVA-EMOTIVA E RELAZIONALE
C. possiede una scarsa conoscenza e consapevolezza relativa allo spettro di emozioni e sentimenti (positivi e negativi) che si possono provare in risposta alle relazioni sociali personali. Risultano deficitarie anche le abilità di comprensione e interpretazione degli stati d’animo altrui e sono carenti e poco efficaci le strategie di autoregolazione sperimentate.
Pertanto, sarebbe necessario che C. intraprendesse un percorso di potenziamento delle abilità emergenti e residue manifestate nella sfera affettivo-emozionale.
OBIETTIVI GENERALI
- Riconoscere e distinguere le proprie emozioni positive da quelle negative
- Riconoscere gli stati d’animo altrui mediante l’osservazione dei volti, dei gesti e del corpo
- Riconoscere le emozioni che si generano in se stessi e negli altri in risposta a specifiche situazioni
- Regolare il proprio comportamento in relazione alle emozioni proprie e altrui
ATTIVITÀ E MATERIALI
- Mario Di Pietro, Monica Dacomo, Giochi e attività sulle emozioni. Nuovi materiali per l’educazione razionale-emotiva, Trento, Erickson, 2007
- Cofanetto Emozioni…graduali
- Le espressioni del viso nel linguaggio
- Il memory delle emozioni
- Il gioco del mimo
GIOCO: METTERSI NEI PANNI DEGLI ALTRI
Obiettivo: riconoscere le emozioni in base alle situazioni.
Materiale: cofanetto Emozioni…graduali.
COME SVOLGERE L’ATTIVITÀ
- Mostrare le immagini che simboleggiano gioia, tristezza, rabbia, paura e nominarle.
- Mostrare l’immagine che raffigura uno stato d’animo attraverso il volto, il corpo o mediante una scena simulata.
- Chiedere ai partecipanti di indicare l’emozione osservata scegliendo tra i simboli mostrati inizialmente.
- Aiutare i partecipanti ad osservare e misurare i diversi livelli di intensità che possono avere le emozioni e indicarlo sulla tabella corrispondente all’emozione nominata.
OSSERVAZIONI
Il gioco ha come obiettivo insegnare a dare un nome alle emozioni e imparare a controllarle, misurandone l’intensità per capire quando superano il livello di guardia e diventa necessario mettere in atto strategie per controllarle e gestirle.