La maggior parte dei bambini ADHD che seguo, sono arrivati in studio perché “Ha sempre la testa fra le nuvole!”, “Non riesce a concentrarsi e si distrae subito!” oppure “Non sta fermo un secondo!” … e potrei continuare!
Il Disturbo da Deficit di Attenzione con Iperattività (ADHD) è un disturbo caratterizzato da disattenzione, comportamenti iperattivi e impulsivi. Una delle teorie più accreditate spiega che queste difficoltà riscontrate da persone ADHD sono dovute a delle compromissioni delle Funzioni Esecutive.
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Barkley (2006) afferma come il bambino con ADHD presenti un deficit di inibizione comportamentale e che la sua difficoltà ad inibire stimoli esterni e interni rende difficoltoso portare a conclusione un compito. Questo porta il bambino a fare più cose contemporaneamente, senza però raggiungere un obiettivo.
Le difficoltà nelle Funzioni Esecutive nelle persone con ADHD si esprimono in:
- Comportamento non regolato
- Rigidità comportamentale
- Faticabilità in un compito
- Assenza di controllo nelle fasi di esecuzione di un compito
- Impulsività
- Irrequietezza
L’intervento è sempre personalizzato secondo le esigenze del bambino, secondo il caso e secondo la funzione che voglio andare a potenziare, però, generalmente, nel mio lavoro di potenziamento cognitivo con i bambini ADHD due sono i punti principali: il potenziamento dell’attenzione e il controllo degli impulsi.
Per il mio modo di lavorare, questo tipo di percorso è sempre accompagnato dal gioco. Nelle immagini qui di seguito, vi mostro un gioco molto utile per potenziare non solo l’attenzione e l’impulsività, ma anche il linguaggio.
Il gioco si chiama “Trova e Conta” e il compito del bambino è di trovare e contare dei personaggi, degli oggetti o dei particolari all’interno di tavole raffiguranti scene. Qui il bambino deve rimanere concentrato, osservare attentamente e riflettere prima di rispondere. Il tipo di attenzione stimolata è l’attenzione sostenuta che interviene nei compiti poco complessi che richiedono una buona vigilanza.
È un gioco divertente, piacevole e non banale, cosa importantissima per un bambino ADHD che soffre terribilmente la noia! Un consiglio che posso dare, alla fine del gioco, è quello di chiedere al bambino: “Che tipo di strategia hai utilizzato per restare attento?”. In questo modo, si va ad attivare anche la riflessione metacognitiva. Un’altra cosa molto importante è il rinforzo positivo sociale: “Bravo, la strategia che hai utilizzato per stare attento per il tempo prestabilito è giusta!”.
Dunque, per migliorare i tempi di attenzione, ricorda:
- Poni degli obiettivi realistici e facilmente raggiungibili;
- Rimanda costantemente al bambino che i suoi tempi di attenzione stanno migliorando;
- Sprona il bambino ad un atteggiamento attivo nei confronti della propria attenzione;
- Allena il bambino alla riflessione metacognitiva.
Il potenziamento cognitivo, se integrato con una terapia Cognitivo comportamentale e una terapia farmacologica (se necessaria), può portare a dei miglioramenti importanti nell’attenzione, nell’impulsività e nelle altre Funzioni Esecutive.
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