L’organizzazione degli spazi di gioco è un aspetto molto importante nel momento in cui si prevedono delle attività educative, riabilitative o di tempo libero con i bambini.
Sia che si consideri il contesto di una classe o di uno studio nel quale si svolge una sessione di terapia è possibile utilizzare alcune strategie specifiche che permettono di organizzare l’ambiente in modo da favorire l’aumento dell’attenzione sulle singole attività, l’interazione con i pari o gli adulti presenti, e la variabilità nel gioco.
Prima di considerare gli aspetti pratici relativi all’organizzazione degli spazi è importante soffermarsi a valutare quali sono le attività e i giochi verso i quali il bambino mostra particolare interesse. Individuate le preferenze è possibile strutturare l’ambiente in modo che il bambino possa trovare i giochi per lui graditi e nello stesso tempo avere l’occasione di sperimentare nuove attività.
Come organizzare gli spazi?
- Dividere i giochi per modalità sensoriale. È possibile organizzare i giochi all’interno di scatole trasparenti e dividerli in base alla tipologia: giochi visivi (trottole, giochi che si illuminano, adesivi con ologrammi, caleidoscopio, specchi …), giochi sonori (fattoria sonora, strumenti musicali, microfono, pupazzi che suonano …), giochi tattili (plastilina, sabbia magica, creta, schiuma …), giochi di movimento (canestrino, bowling, conetti, elastici …), giochi causa effetto (piste con palline che cadono, giochi pop-up) …
- Ruotare i giochi disponibili. Può essere utile prevedere una rotazione periodica dei giochi a disposizione; questa strategia permette di mantenere alta la motivazione sui giochi proposti a ogni rotazione.
- Disporre i giochi in modo che solo alcuni siano a portata di mano. In questo modo è possibile promuovere abilità di comunicazione, più o meno complesse a seconda del livello di funzionamento: ad esempio, un bambino potrebbe formulare una richiesta semplice (“Palla”) oppure una richiesta più complessa (“Mi prendi la macchinina sulla mensola in alto?”)
È importante che il bambino possa trovare in studio, a scuola o in cameretta le attività che preferisce; è altrettanto importante che l’accesso a queste attività sia gestito in modo efficace: ad esempio, se l’obiettivo è potenziare le abilità di comunicazione si organizzerà l’ambiente in modo che il gioco preferito sia in vista ma non a portata di mano, in modo che il bambino possa porre una richiesta funzionale per ottenerlo; oppure, se l’obiettivo è promuovere l’ampliamento degli interessi del bambino su altre attività di gioco si organizzerà l’ambiente in modo che l’attività preferita sia disponibile solo in alcuni momenti (ad esempio, subito dopo aver giocato con un nuovo gioco).
Perché l’ambiente fisico è importante?
L’ambiente fisico in cui si svolgono le attività psicoeducative o terapeutiche dovrebbe presentare alcune caratteristiche specifiche.
Gli arredi dovrebbero presentare forme lineari e semplici: ciò permette al bambino di decodificare facilmente la funzione di ciascun oggetto di arredo; è utile che il bambino – con la mediazione dell’adulto (terapista, educatore o famigliare) possa utilizzare in modo funzionale gli arredi presenti nella stanza.
I giochi e i materiali presenti nella stanza dovrebbero essere disposti in modo da evitare un “sovraccarico” di stimoli: per alcuni bambini uno spazio ricco di stimoli (ad esempio, molti giochi colorati che riempiono tutti gli spazi a disposizione) può risultare disorientante o può limitare l’abilità del bambino di mantenere l’attenzione su un gioco per tempi adeguati (ad esempio, il bambino potrebbe passare molto velocemente da un gioco all’altro, limitando le azioni funzionali e finalizzate di gioco). Un altro “rischio” è che il bambino possa raggiungere velocemente uno stato di “saturazione” per gli stimoli presenti, ovvero perdere interesse per i vari giochi a disposizione.
Per questi motivi è consigliabile organizzare gli ambienti ludici in modo da promuovere gradualmente il contatto con giochi e attività che stimolano i 5 sensi: è possibile organizzare le attività suddividendole per modalità sensoriali (giochi e attività che stimolano il tatto, l’udito, l’olfatto, la vista e il gusto …).
Le attività possono essere organizzate all’interno di armadi o contenitori in modo che il terapista o l’educatore possa mostrarle gradualmente al bambino. Così facendo, da una parte il bambino ha la possibilità di osservare, interagire e scoprire diverse attività e modalità di gioco, dall’altra parte l’educatore può raccogliere dati specifici rispetto a quale è la modalità sensoriale che il bambino predilige (è interessato a giochi tattili? Oppure preferisce giochi sonori? …).
Aiutare il bambino a scoprire le proprie preferenze, entrando in contatto con materiali naturali, giochi e attività che coinvolgono i cinque sensi è un primo passo importante per guidarlo a scoprire la propria identità
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Rubrica a cura di Elisa De Bartolo, Psicologa, BCBA, AdC SIACSA
Consulente Clinico Centro ABAxTorino IESCUM
Autore: Arianna Ristallo
Psicologa, Psicoterapeuta, PhD, BCBA, AdC SIACSA
Consulente Clinico CESCA (Centro Europeo di Scienza Comportamentale Applicata)
ABAxItalia è il network di centri clinici di analisi comportamentale applicata per l’autismo di IESCUM, Istituto Europeo per lo Studio del Comportamento Umano.
Alcuni esempi di arredamento utile per l’organizzazione degli spazi
- Armadio 2 ante naturali linea prima – h cm 180
- Contenitori traforati – 5 pezzi
- Contenitore trasparente 3 pezzi
- Tappeto eva cm 100×100
- Tappeto arcobaleno 2×2
- Tappeto delle strade in eva
- Lavagna bifacciale jumbo con accessori
- Armadio 5 vani a giorno linea legno premium – h cm 15019
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