La terapia occupazionale per anziani è un’attività di cura che sta conoscendo una diffusione crescente, in particolar modo con pazienti affetti da malattie neurologiche o neurodegenerative, come ad esempio le demenze ed in particolare nella demenza di tipo Alzheimer.
In questo articolo analizzeremo alcuni esempi di supporti, ausili e materiali con pazienti che vivono ancora al domicilio o che sono ricoverati in RSA. Non vogliamo proporre consigli o indicazioni: vogliamo invece presentare una panoramica sui supporti materiali usati nella terapia occupazionale per anziani e quali benefici possono portare in termini di risultati di trattamento.
In che cosa consiste la terapia occupazionale?
L’elemento distintivo della terapia occupazionale – per anziani come per pazienti di altre età – è il concetto di “occupazione”. L’occupazione è l’attività di tutti i giorni come base di partenza; il lavoro del terapista parte infatti dalla valutazione e trattamento delle AVQ (attività della Vita Quotidiana) e attraverso di esse si arriva alla stimolazione e mantenimento anche delle altre attività meno conosciute quali quelle dello svago e dei passatempi.
L’obiettivo è il miglioramento della partecipazione e delle capacità fisiche, sociali e cognitive che esse racchiudono. Come si può immaginare queste attività dipendono da diversi parametri, quali contesto culturale, età, sesso e il background.
Come altre discipline riabilitative, la terapia si declina e personalizza come un abito sartoriale, con modalità diverse a seconda del contesto e delle specifiche necessità, è per questo che si fa uso di materiali di varia tipologia.
Terapia occupazionale nel trattamento dell’Alzheimer
I terapisti impegnati nel trattamento di pazienti affetti da demenza si confrontano con la varietà di situazioni e problematiche che la malattia può creare, che cambiano in ogni paziente: non è quindi possibile progettare una vera e propria pianificazione degli interventi ma una linea “macro”, utile da seguire per il raggiungimento degli obiettivi.
In questo scenario, la terapia occupazionale risulta un trattamento efficace, versatile e utile anche per i caregiver, i quali possono prendere spunto da approcci e attività utilizzate per riproporle poi nei restanti giorni della settimana.
Il terapista valuta e definisce gli obiettivi in base alle necessità, priorità e potenzialità di paziente e famiglia. Il lavoro è di squadra: il terapista fa da tramite per poter raggiungere obiettivi concordati e condivisi da tutte le figure coinvolte, grazie all’utilizzo di materiali, ausili e oggetti definiti o personalizzati.
Gli obiettivi riguardano attività inerenti la sfera personale, recupero, mantenimento o stimolazione delle funzioni cognitive, mantenimento o stimolazione delle autonomie all’interno o all’esterno del domicilio.Tutto questo avviene nella presa in carico di pazienti al domicilio o istituzionalizzati, grazie anche alla scelta di supporti materiali adeguati.
Leggi anche “Terapia occupazionale e Alzheimer: le aspettativa del percorso”
Materiali da utilizzare nell’attività di terapia occupazionale con anziani
Le attività oggetto della terapia si dividono in tre principali categorie:
- attività produttive (es. lavoro, studio, cucina);
- attività relative a hobby (es. giardinaggio);
- cura della persona (es. igiene personale, alimentazione).
A prescindere dalle categorie, la scelta dei supporti materiali è legata al relativo grado di familiarità con il paziente. Più un oggetto o un’attività è importante, familiare e semplice, più il paziente la accetterà volentieri.
Diventa quindi fondamentale fare attenzione a non infantilizzare la presa in carico e quindi a proporre attività troppo semplici o prive di significato.
Di seguito qualche esempio.
La tombola delle attività della vita quotidiana di Borgione viene usata da alcuni terapisti al domicilio per creare un ricordo di un oggetto riportato nella scheda appartenente alla vita quotidiana (es. spazzole, stoviglie, pane, maglietta) e sfruttare gli oggetti che più sembrano abbinarsi a ricordi positivi o essere familiari, per poi andarli a cercare al domicilio tra i propri oggetti reali, trovarli, utilizzarli, descriverli, toccarli e annusarli.
Per i pazienti ricoverati in Residenze sanitarie si potrebbe ricreare l’ambiente della cucina o del negozio del panettiere o del fruttivendolo – sfruttando, ad esempio, il metodo Montessori e stimolarli al riconoscimento, utilizzo, denominazione degli oggetti che richiamano un ambiente familiare, un’attività a loro nota. Conoscendo la storia di vita del paziente, è possibile sfruttare anche vecchi interessi o evitare di stimolare alcuni ricordi che potrebbero invece, essere spiacevoli.
Possono essere utili anche articoli quali Crea l’identikit per stimolare la produzione spontanea di parole, aggettivi e magari associarli a familiari o persone famose.
Le Griglie per Coding aiutano a stimolare l’orientamento spaziale, le capacità di comprensione verbali di ordini semplici o la possibilità di creare nuovi percorsi da parte dei pazienti.
Articoli come il telaio, i bottoni fantasia e il Crea gioielli Pop Arty possono essere utili per mantenere o rievocare ricordi di hobby o lavoro ad esso legati, sempre con la “clausola” di essere significativi per il paziente.
In casi particolarmente complessi anche in termini di comunicazione con il paziente, la terapia occupazionale può appoggiarsi ad articoli come Le emozioni nella borsa: alcuni disturbi del comportamento, infatti sono legati a malessere o frustrazioni difficili da spiegare a parole.
In ultimo, ma non meno importante, la tradizionale lente d’ingrandimento può essere utile a tutti per poter mantenere la competenza a leggere o scrivere articoli di riviste o giornali o scrivere lettere.
In questo scenario, la principale necessità del terapista è solitamente quella di scegliere
supporti che facilitano la creazione di collegamenti. Non bisogna inoltre dimenticare che gli articoli scelti e proposti devono avere un significato e un’importanza per il paziente: questa può essere appurata solo dopo aver raccolto informazioni circa i trascorsi e la storia del paziente e aver stabilito una relazione con il caregiver di riferimento.
Per questo che gli articoli, nella terapia occupazionale per anziani, non vengono mai scelti a priori, così come gli obiettivi.
Leggi anche “Esempi pratici di terapia occupazionale nei pazienti con demenza”
Attività terapia occupazionale anziani: potenziali benefici dei materiali
Una volta accettato il concetto di occupazione come base della terapia occupazionale negli anziani, è facile capire come la scelta di oggetti, materiali e riferimenti fisici sia spesso considerata dai terapisti di importanza centrale: la capacità di formare connessioni tra il paziente e la realtà che lo circonda diventa funzionale a diminuire la confusione e rallentare la regressione, migliorando – o mantenendo – la qualità della vita.
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