“.. Una scuola da vedere, da sentire e da toccare, una scuola che ha un corpo che parla con la sua fisicità, sul quale iniziare a ragionare concretamente”.
(da Fare scuola. Un corpo da reinventare)
Nella foto: attività sulle forme geometriche abbinata a un’esperienza sensoriale di travaso per approcciarsi alle forme e, contemporaneamente, allenare le prese con pinze e utensili (i bambini riempiono e svuotano i solidi attraverso gli strumenti messi a disposizione e, allo stesso tempo, entrano in relazione con le proprietà geometriche di queste forme osservando lati, angoli e differenze).
L’educazione è un processo sociale attraverso il quale l’alunno vive una serie di esperienze che gli permettono di diventare autonomo e “padrone di se stesso”; abbiamo infatti più bisogno di cercatori che di conoscitori. Se si è cercatori si è capaci di meraviglia, ci si accorge che lo sguardo, l’attenzione, devono essere ricalibrati. Lo sguardo deve essere rivisitato e non solo a livello intellettuale, ma anche emozionale e culturale.
Esperienze destrutturate al posto delle solite schede, perché?
Ogni bambino deve essere posto al centro dei processi di apprendimento con le proprie potenzialità, i propri interessi e bisogni.
Gardner, a proposito, ci parla di “intelligenze multiple”, potenzialità biologiche presenti sin dalla nascita che in ogni essere umano assumono una particolare combinazione di livelli di sviluppo rendendo unico il suo profilo intellettivo. Risulta quindi fondamentale il ruolo della scuola ad orientare le potenzialità di ciascun bambino e a stimolarne l’uso creativo. L’insegnante deve infatti partire dalle conoscenze che il bambino ha già raggiunto poiché è l’ancoraggio al già noto che permette la costruzione della nuova conoscenza.
Oltre a Vygotskij, Bruner ha introdotto il concetto di scaffolding: l’aiuto di un esperto che fornisce indicazioni e suggerimenti consente al bambino di svolgere un compito pur non avendo ancora tutte le conoscenze e le abilità specifiche per farlo autonomamente.
Nella foto: attività sulle forme geometriche abbinata a un’esperienza di motricità fine per approcciarsi alle sequenze, ai colori, alle forme e allenare la presa a pinza (i bambini seguono il contorno delle forme appoggiando pietre, perline o altri materiali liberi e, così facendo, costruiscono la loro immagine mentale allenando anche la motricità).
Alla scuola dell’infanzia e nei primi mesi della scuola primaria sentiamo spesso parlare del PREREQUISITI DELL’APPRENDIMENTO, ma quali sono?
Letto-scrittura
- Capacità di identificare le componenti fonologiche delle parole e di manipolarle intenzionalmente
- Capacità di riconoscere o di produrre rime, di compiere la discriminazione uditiva tra due parole simili, di riconoscere e manipolare singoli fonemi (si sviluppa parallelamente all’apprendimento della scrittura
- Riconoscimento di lettere: corrispondenza grafema\fonema
- Denominazione rapida automatizzata (disponibilità delle informazioni nella memoria e il grado di automatizzazione in cui vi si accede)
- Ampiezza lessicale e comprensione morfosintattica
- Memoria fonologica a breve termine: permette di mantenere e manipolare gli stimoli per il tempo necessario a svolgere un compito; influisce su tutte tre le componenti di base del processo di lettura: decodifica, comprensione e velocità di lettura
- Discriminazione visiva e uditiva: riconoscere i grafemi distinguendoli da altri segni grafici, e differenziarli tra loro in funzione della forma e dell’orientamento spaziale; discriminare i suoni linguistici e di riconoscere i singoli fonemi della lingua
- Coordinazione oculo-manuale: coordinare la percezione visiva con l’esecuzione di movimenti delle mani (motricità fine). Viene richiesta nel processo di scrittura per lo sviluppo di un buon grafismo (qualità del tratto grafico)
- Abilità visuo-percettive: capacità di discriminazione visiva e di riconoscere lo stimolo in forma globale anche quando viene presentato solo in parte
Competenze di numero e calcolo
- Capacità di distinguere in modo rapido la quantità
- Corrispondente ad un numero di oggetti ridotto (subitizing)
- Ricordare la sequenza numerica anche al contrario
- Competenze simboliche: riconoscere i numeri scritti, leggerli, associarli alla rispettiva quantità e al simbolo grafico
- Memoria e abilità linguistiche: calcolo a mente, risoluzione dei problemi aritmetici e recupero delle informazioni
- Concretizzare il concetto astratto di numero
- Confrontare insiemi di numerosità diverse
Per ispirare: attività su numeri e quantità (i bambini abbinano al numero scritto in cifre i rocchetti o altro materiale nella quantità corrispondente).
E ancora:
- Ricopiare correttamente figure come un quadrato ed un triangolo dentro uno spazio definito, seguire un percorso grafico con una discreta precisione
- Attenzione sostenuta e selettiva (mantenere l’attenzione per almeno 10-15 minuti)
- Pianificazione e motricità fine
- Controllo dell’impulsività
- Pianificazione visuo-spaziale e visuo-costruttiva
- Concentrazione, controllo del movimento
- Tolleranza alla frustrazione
- Capacità logiche, comprendere ed usare nessi di causa-effetto
- Rispettare sequenze temporali
- Discriminazione visiva, flessibilità e astrazione
- Progettualità, sperimentazione
Per ispirare: attività sulle forme geometriche abbinata a un’esperienza sensoriale di travaso; in questo caso il bambino ha costruito anche una torre con i solidi per allenare la conoscenza dell’equilibrio.
Per concludere
A scuola e nei servizi è possibile lavorare sui prerequisiti attraverso giochi e attività ludiche permettendo a bambini e bambine di apprendere divertendosi attraverso al gioco.
Numerosi studi confermano l’importanza di utilizzare approcci e metodologie distanti dall’uso di schede e materiale prestampato. Una conferma indiretta si trova negli studi che mostrano i limiti dei curricoli che puntano ad utilizzare schede e prestampati per raggiungere obiettivi di scolarizzazione precoce. Queste ricerche evidenziano che tali programmi garantiscono spesso ai loro alunni esiti di eccellenza nei test scolastici d’ingresso, riferiti ai primi elementi di letto-scrittura. A lungo termine però tali risultati abitualmente non si mantengono, in quanto coloro che, grazie ai curricoli ludici, hanno sviluppato maggiore stabilità emotiva, motivazione verso la conoscenza e capacità di autoregolazione, riescono in breve tempo a raggiungere e superare i compagni che possedevano già conoscenze specifiche di tipo scolastico (Bergen, 2002).
Per ispirare: il bambino esperimenta e osserva: che il triangolo blu è diverso dal rettangolo arancione, ma simile al triangolo giallo.
“Ci dobbiamo occupare dei bambini e dare loro la possibilità di formarsi una mentalità più elastica, più libera, meno bloccata e capace di decisioni. E, direi, anche un metodo per affrontare la realtà, sia come desiderio di comprensione che di espressione. Quindi, a questo scopo, vanno studiati quegli strumenti che passano sotto forma di gioco ma che, in realtà, aiutano l’uomo a liberarsi”.
(B.Munari)
Per ispirare: zuppa di numeri (i bambini creano la loro zuppa grazie all’acqua colorata e alle pipette messe a disposizione; i numeri iniziano a galleggiare e possono essere riconosciuti e abbinati per creare somme, sottrazioni o, semplicemente, memorizzarne il nome).
Per proporre esperienze di qualità:
- Osservare gli interessi
- Progettare intrecciando obiettivi educativi e interessi del bambino
- Offrire almeno due possibilità di scelta (con lo stesso obiettivo)
- Favorire l’autonomia
- Sostenere e rilanciare con domande, osservazioni
Ecco alcune idee:
- Bicchieri gioco impilabili
- Solidi geometrici traslucenti
- Numeri colorati trasparenti
- Lettere colorate trasparenti stampatello maiuscolo
- Pinzette per motricità
- Arcobaleno delle lunghezze
- Avvitature logiche
- Bande murali pregrafismo
- Piano luminoso cambiacolore – formato a3
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