Io penso in immagini. Le parole sono come una seconda lingua per me.
Io traduco le parole, sia pronunciate che scritte, in filmati a colori […].
Quando qualcuno mi parla, traduco immediatamente le sue parole in immagini.”
Temple Grandin
Pensare per immagini è un’abilità che appartiene a ciascuno di noi. Nonostante ciò, il potenziale visivo del nostro pensiero è spesso poco sfruttato, perché siamo abituati ad utilizzare in modo quasi esclusivo il linguaggio verbale nei processi di apprendimento.
L’immagine può essere considerata la prima forma di espressione dell’uomo: l’uso di queste, infatti, anticipa l’invenzione della parola e della scrittura.
Il pensare per immagini non è, quindi, una caratteristica esclusiva delle persone con disturbo dello spettro autistico; anzi, talvolta i soggetti autistici elaborano meglio gli stimoli verbali rispetto a quelli visivi.
Durante il mio percorso professionale ho sperimentato con frequenza l’efficacia degli ausili visivi e vorrei condividere alcuni spunti di riflessione e consigli.
Ausili comunicativi per persone con disturbo dello spettro autistico
Per facilitare la comprensione del mondo circostante, le persone con disturbo dello spettro autistico hanno necessità di avere a disposizione una bussola per l’orientamento, ovvero un insieme di strategie e strumenti che rendano evidenti le opportunità offerte dall’ambiente e le aspettative di attività da svolgere.
Occorre, pertanto, progettare e fornire loro, ausili comunicativi che sfruttino in modo preferenziale il canale visivo. Le immagini sono strumenti che determinano punti di riferimento stabili e concreti e aiutano a definire la cornice di un quadro spazio-temporale prevedibile.
Il benessere individuale e sociale e il buon esito degli apprendimenti delle persone con disturbo dello spettro autistico sono legati sicuramente alla didattica e al metodo, ma in via prioritaria sono determinati dall’organizzazione degli spazi e delle attività.
Bambini, adolescenti e adulti con disturbo dello spettro autistico hanno necessità di conoscere e riconoscere visivamente gli spazi in cui svolgono le attività. È importante fornire informazioni chiare sulle attività da svolgere, preferibilmente utilizzando un approccio visivo che includa immagini e testi.
Gli strumenti visivi più efficaci nell’ambiente di apprendimento per facilitare l’acquisizione di abilità e prevenire situazioni problematiche includono l’agenda visiva giornaliera, la token economy, le task analysis e le storie sociali
In questo articolo parleremo dell’agenda visiva giornaliera.
Agenda visiva giornaliera: che cos’è e a cosa serve
L’ agenda giornaliera è uno strumento visivo, concreto e personalizzato, che favorisce l’orientamento spazio-temporale della persona che lo utilizza. È uno sussidio che mostra tutte le attività della giornata ordinate secondo la loro successione temporale. All’interno dell’agenda giornaliera è inoltre possibile inserire anche il luogo in cui tali attività si svolgeranno e le persone coinvolte.
L’utilizzo dell’agenda visiva giornaliera permette di creare una routine di lavoro prevedibile, utile per incrementare il senso di sicurezza delle persone con disturbo dello spettro autistico. Inoltre, consente di anticipare le situazioni, le attività, i cambiamenti e le transizioni da un contesto all’altro.
È uno strumento che facilita la comunicazione e favorisce l’acquisizione di maggiore autonomia nella gestione del tempo, rendendo visibile e prevedibile che cosa sta succedendo, cosa è già accaduto e cosa accadrà.
Come realizzare un’agenda visiva
Quando si crea un’agenda visiva giornaliera, è fondamentale considerare le caratteristiche specifiche della persona che la utilizza. Ogni persona dovrebbe avere uno strumento che possa essere utilizzato in autonomia. Come abbiamo già detto, la progettazione dell’agenda visiva giornaliera deve essere personalizzata per l’utente e adattarsi ai suoi cambiamenti.
Dopo aver suddiviso la giornata o parti di essa in segmenti (in alcuni casi viene attribuito un nome a ciascun segmento), è necessario scegliere un modello di rappresentazione, il supporto e il formato da utilizzare per la realizzazione dell’agenda.
I supporti visivi utilizzati possono essere disposti in verticale o in orizzontale tenendo conto che la disposizione spaziale richiama uno specifico ordine temporale e varia in base al funzionamento del bambino/adolescente/adulto che ne farà uso.
Si possono usare forme di comunicazione più concrete, come gli oggetti, o figure più simboliche e astratte come le foto, le immagini, anche associate a scritte, oppure singole scritte.
È opportuno utilizzare oggetti e/o immagini facilmente riconoscibili, preferendo l’uso di uno sfondo neutro e di immagini semplici. Queste ultime possono essere associate all’informazione linguistica scritta e/o orale. È di fondamentale importanza utilizzare lo stesso stimolo per indicare una determinata attività.
È utile plastificare il materiale cartaceo per renderlo più resistente all’uso o inserirlo in portacontrassegni adesivi rigidi e usare il velcro per fissare le immagini e poterle attaccare e staccare dal supporto con facilità.
Come utilizzare l’agenda visiva
L’utilizzo dell’agenda visiva giornaliera è funzionale ed efficace se lo strumento è personalizzato e viene adoperato quotidianamente e in modo sistematico. Occorre stabilire il modo in cui il destinatario dell’agenda possa contribuire a preparare l’agenda ad inizio giornata e decidere come utilizzarla durante la giornata stessa.
In primo luogo, è fondamentale stimolare il bambino/adolescente/adulto a recarsi nel luogo in cui si trova l’agenda per staccare l’immagine e portarla con sé nel luogo in cui verrà svolta l’attività, per indicare l’immagine che mostra l’attività da svolgere o per collocare l’immagine nel riquadro dei lavori in corso.
L’agenda visiva dovrebbe essere collocata in un luogo privo di altri stimoli visivi e in un’area di facile accesso, per promuovere l’utilizzo autonomo del sussidio.
Al termine dell’attività ogni immagine deve essere riposta in una busta o in una scatola che indica la fine dei compiti svolti. La busta/scatola deve essere collocata vicino all’agenda o al di sotto di essa.
In alcune situazioni, per evitare che l’agenda diventi troppo rigida per la persona che la utilizza, è possibile considerare l’uso di tessere “sorpresa-imprevisto” che possono essere utilizzate quando necessario. Queste tessere sono utili per rendere la routine meno prevedibile.
È importante comprendere che l’utilizzo di supporti visivi è vincolato alla loro efficacia. Strumenti come l’agenda visiva devono essere utilizzati solo se favoriscono l’effettivo raggiungimento di nuovi obiettivi portano a un miglioramento globale del benessere della persona.
I supporti visivi non costituiscono di per sé un intervento educativo, ma, se utilizzati in modo sistematico, possono rappresentare una strategia valida e utile al raggiungimento di obiettivi specifici.
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Agenda visiva: un esempio pratico
L’agenda visiva giornaliera di L. (12 anni, classe prima della scuola secondaria di primo grado) a supporto della routine scolastica.
Occorrente:
- fotografie
- carta disegno
- carta metallizzata
- portacontrassegni adesivo rigido
- busta portadocumenti
- velcro
- cartoncino rigido
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