“Negli anni settanta ho trascorso alcune delle mie estati più felici con mio nonno, quando gli facevo visita e imparavo a lavorare con le mie mani nel suo laboratorio. Una primavera mi annunciò che avremmo costruito insieme un motore a quattro tempi a benzina. Tagliammo, trapanammo, rettificammo e trasformammo blocchi di metallo, tirando fuori un albero a gomiti, pistoni e aste, proprio come un artista estrae una scultura da un blocco di marmo. Ero meravigliato dal potere degli attrezzi e delle mani esperte (quelle di mio nonno, non le mie).”
(Chris Anderson, Makers,2012.)
Makers. Si chiamano così i produttori del nuovo millennio: un movimento sempre più numeroso di pensatori, inventori, artigiani capaci di trasformare un’idea in un oggetto materiale innovativo. Tutti geni dalla creatività innata?
Come ci ricorda tra le righe Chris Anderson nel suo racconto d’infanzia, tutti i makers di oggi un tempo sono stati bambini, e il comportamento creativo di un individuo adulto può dipendere dalle esperienze che nel corso degli anni lo hanno valorizzato o inibito. Una questione di educazione, dunque: l’immaginazione e la fantasia, all’inizio poco controllate dal bambino, possono essere supportate e stimolate attraverso un percorso formativo che aiuti a riconoscerle e a orientarle in modo costruttivo verso l’ambiente circostante.
Le attività da proporre per rendere la creatività una materia insegnabile sono davvero tante, dai giochi con le fiabe, alla recitazione con maschere e burattini, al disegno. In questo post, però vogliamo parlare delle potenzialità offerte dai lavoretti manuali. Fin dalle prime età, costruzioni, blocchi e mattoncini esercitano un fascino naturale sui piccoli perché attraverso l’assemblaggio di elementi minimi possono inventare e costruire strutture via via più complesse.
Crescendo i bambini possono confrontarsi con la realizzazione di piccoli oggetti, come giochi o decorazioni, che oltre a sviluppare la manualità fine stimolano la conoscenza dei diversi materiali d’uso comune e degli strumenti di lavoro. Inoltre, poiché molti di questi attrezzi (come forbici, fustelle, taglierine, puntine, ecc.) devono essere utilizzate con la supervisione di un adulto, l’attività creativa diventa anche un momento di condivisione e socializzazione dell’esperienza importante per il rafforzamento della personalità.
Proprio riflettendo sull’importanza di trasmettere un saper fare artigiano che si sta smarrendo nell’educazione delle nuove generazioni, c’è chi sta ideando un laboratorio in cui non solo si imita, ma ci si cimenta veramente con un lavoro manuale, quello del calzolaio! Non si tratta solo di “insegnare divertendo”, ma di stimolare una passione vera e propria, quella di creare con le proprie mani e riconoscere nella realizzazione finita un’espressione di sé.
Daniela Diletti, figlia d’arte cresciuta in bottega, ha già sperimentato con piccoli gruppi associativi la formula per comunicare agli apprendisti il suo mestiere, e sembra avere successo. La reazione più sorprendente al termine del laboratorio – racconta Daniela – è cogliere la gratificazione dei ragazzi nel vedere le proprie scarpe prendere forma. Il progetto interessa tutte le fasi del processo: prima l’ideazione del modello, secondo il gusto e le preferenze di ciascuno; poi lo sviluppo del disegno attraverso l’uso di forme e cartamodelli; segue il taglio della pelle con le forbici, la cucitura e infine l’assemblaggio della suola con la tomaia. Ad ogni passaggio i “perché?” domandati manifestano la curiosità e la voglia di capire le ragioni per cui si procede in un modo e non in un altro. E quando sbagliano e commettono errori trovano anche il modo di correggersi da soli. “Anzi – conclude Daniela – senza filtri e preconcetti, i ragazzi mi stupiscono con soluzioni nuove e originali ai problemi tradizionali del mestiere. E questo avviene quando la creatività e la fantasia elaborano le criticità incontrate nella vita reale.”
E poi i piccoli makers crescono….
Sulla creatività: Le dimensioni della creatività, Armando Editore, Roma, 2004.
Sulle attività di Daniela: https://www.facebook.com/maniaipiedi/?fref=ts
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