E nutrire il “fuori” con altrettanta cura del “dentro”.
Per aiutare i piccoli a traversare il deserto dei primi mesi della vita,
perché essi non provino più l’angoscia di sentirsi isolati, perduti,
bisogna parlare al loro dorso,
bisogna parlare alla loro pelle,
che hanno sete e fame
quanto il loro ventre.
I piccoli hanno bisogno di latte,
sì.
Ma più ancora di essere amati,
di ricevere carezze.
Essere portati, cullati, essere tenuti, massaggiati, sono tutti nutrimenti per i bambini piccoli,
indispensabili, come le vitamine, i sali minerali e le proteine, se non di più.
Se viene privato di tutto questo
e dell’odore, del calore
e della voce
che conosce bene,
il bambino, anche se gonfio di latte, si lascerà morire
di fame.(1)
Nei primi mesi di vita le coccole, il contatto fisico, il massaggio rappresentano il canale di comunicazione più importante esistente tra genitori e figli.
A, Montagu nel suo libro “ Il linguaggio della pelle” (2) parla ampiamente di questa modalità comportamentale definendola una modalità istintiva che accomuna i cuccioli di tutti gli animali. Tutti gli studi effettuati, infatti, confermano l’importanza delle prime esperienze tattili (che in alcune specie si esprimono tramite il leccamento, lo strigliamento dei cuccioli) che, se vengono a mancare segnano negativamente il comportamento futuro dei cuccioli e si esprimono con forme di disagio e comportamenti antisociali e aggressivi.
Rispetto all’uomo, è riconosciuta l’immaturità biochimica e fisiologica del bambino al momento della nascita; il processo evolutivo non è concluso nei nove mesi di gravidanza ma continua anche dopo la nascita; molti autori collocano la fine della gestazione nella fase in cui il bambino cammina carponi speditamente.
Perchè la comunicazione tattile che si esprime attraerso le coccole è cosi importante?
Come scrive J. L. Halliday nel libro Medicina psicosociale (3) : “Dato che i primissimi mesi dopo la nascita si possono considerare come il proseguimento diretto dello stadio intrauterino, è indispensabile continuare lo stretto contatto corporeo con la madre per soddisfare le esigenze della cinestesi e della sensibilità muscolare ”.
Sono drammatiche le conseguenze di questa deprivazione messa in luce da osservazioni effettuate già nel XIX secolo negli orfanotrofi, ritenuta responsabile della profonda depressione, deperimento e perdita dell’appetito di molti bambini ricoverati.
Le evidenze scientifiche hanno dimostrato l’effetto positivo della vicinanza fisica tra mamma/papà e bambino/a sulla relazione, sullo sviluppo psico-fisico e anche sulla produzione del latte materno.
Attraverso le coccole i genitori aprono la strada ad uno sconfinato spazio di comunicazione che coinvolge apprendimenti, motivazioni, espressioni creative ed emozionali, aiutano i bambini a sviluppare l’autostima, l’autonomia, le capacità cognitive e la prontezza dei riflessi, nonché la conoscenza corporea e la consapevolezza della relazione corpo/spazio/oggetto. Osservando i bambini possiamo constatare come entrano in contatto con gli altri proprio attraverso il contatto fisico. Ogni piccolo successo nelle attività di movimento rinforza l’autostima e stimola le nuove sfide.
Le coccole non sono vizi, sono modalità di interazione tra genitori e figli che si tramandano da una generazione all’altra, rappresentano un modo molto pratico, utile, intuitivo di esprimere l’affetto e la cura in modo diretto, senza la mediazione di altri oggetti.
I bambini nei primi mesi di vita a parte il succhiare, si svagano nell’ascoltare la voce dei genitori e nello studiare il loro viso; le braccia dei genitori e poi le ginocchia, sono la migliore palestra, il corpo un pavimento perfetto per giocare con la possibilità di rotolarsi per sperimentare movimenti nuovi, soddisfano anche il bisogno naturale di muoversi, piacciono in egual misura a bambini ed adulti, inoltre i bambini apprendono a confrontarsi con le proprie abilità, le emozioni ed i sentimenti che vengono espressi attraverso il movimento.
L’autostima, il senso del valore, la fiducia in sé stessi, la creatività sono i regali più grandi che i genitori possono fare ai propri figli quindi.. coccolate i vostri bambini/e.
Dott.ssa Rosa Maria Citriniti
Pedagogista ANPE
(1)F. Leboyer Shantala l’arte del massaggio indiano per far crescere i bambini felici Bonpiani
(2) A.Montagu Il linguaggio della pelle Garzanti
(3) J. L. Halliday Medicina psicosociale
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luce dice
condivido il pensiero della dott.ssa Citriniti, penso che le tutte le prime esperienze fatte in famiglia,dal contatto corporeo alla comunicazione verbale,all’accarezzare, massaggiare ,giocare costituiscano l’imprinting per le future esperienze sociali,relazionali,cognitive,emotive..Il solo nutrimento non è sufficiente a sviluppare tutte le dimensioni di un essere umano equilibrato! Se un bimbo avrà ricevuto amore, affetto ,e comunicazione con l’altro ,da adulto metterà in pratica quello che ha ricevuto e sono convinta che tutto questo sia alla base di una società migliore!!
MICHAEL dice
Sconfinato