La “Sindrome pronatoria”, meglio conosciuta con il nome di piede piatto, è un’alterazione della forma e della funzione del piede, caratterizzata da un anomalo atteggiamento in pronazione dell’articolazione sottoastragalica, associata generalmente a valgismo calcaneare.
E’ una condizione alquanto frequente in età infantile, strettamente correlata ad aspetti quali la familiarità , la lassità legamentosa, l’allineamento generale degli AAII ed il peso corporeo.
La terapia varia a seconda del grado di piattismo presente, dall’età del bambino e dall’eventuale presenza di problematiche associate (quali ad esempio la dolorabilità, la limitazione funzionale, la rapida affaticabilità, la presenza di callosità…)
Vediamo come e perché un trattamento fisioterapico precoce può essere di aiuto, e quali esercizi potremo consigliare ai nostri piccoli pazienti, sia in sede di trattamento che a domicilio.
PERCHÉ È IMPORTANTE UN TRATTAMENTO FISIOTERAPICO:
- Per mantenere ben allungate le strutture muscolo tendinee, ed in particolare la muscolatura posteriore.
- Per aiutare il bambino a compensare/correggere questo atteggiamento e a rinforzare la muscolatura cavizzante della volta plantare.
- Per monitorare eventuali problemi associati: quali ad esempio callosità , dolore (esempio: caviglia, anca, ginocchio), limitazione funzionale, di vario grado.
QUALI ESERCIZI PROPORRE:
Ho deciso di proporvi 5 esercizi, o meglio 5 attività, a mio avviso immancabili durante un percorso riabilitativo per Sindrome pronatoria (sia in caso di un approccio conservativo che chirurgico, logicamente con differenti tempistiche ed intensità da valutare caso per caso).
Il grande vantaggio di questi esercizi è anche la facile replicabilità a domicilio: un elemento essenziale per garantire una buona compliance e ottenere un buon esito a lungo termine.
Vediamoli assieme
STRETCHING: L’allungamento dei muscoli ischio crurali (ovvero i muscoli posteriori della coscia) e del tendine di Achille è un elemento fondamentale per la buona riuscita del trattamento.
Infatti, l’accorciamento della muscolatura posteriore incide inevitabilmente sulla postura e la presenza di un tendine di Achille corto favorirà il peggioramento dell’atteggiamento in pronazione. Allo stesso tempo è reale anche il meccanismo inverso: ovvero che la presenza di una S. pronatoria tenderà a favorire un accorciamento tendineo.
Modalità di svolgimento stretching tendine di Achille: Mettersi a terra, con il bambino completamente sdraiato o in posizione seduta (in questo caso è assolutamente prioritario controllare la posizione del bacino e della colonna: bacino in posizione neutra, ben appoggiato ad una superficie, e colonna eretta). Si consiglia di afferrare il tendine tra pollice e indice, di trazionarlo verso il basso e una volta raggiunto il massimo allungamento, di accompagnare un movimento di dorsiflessione della caviglia in supinazione (punta del piede verso l’interno).
GIOCHI DI PROPRIOCEZIONE: La propriocezione è la capacità di percepire e riconoscere la posizione del corpo nello spazio e lo stato di contrazione muscolare, in assenza del supporto visivo.
Sarà quindi molto importante svolgere delle attività di gioco su terreni/materiali diversi così da arricchire le afferenze sensoriali, far ben percepire e comprendere al bambino qual è la reale posizione del suo corpo (con un focus specifico sugli arti inferiori: anche, ginocchia, piedi), il tutto per poi favorire le sue capacità di autocorrezione.
Modalità di svolgimento: si chiederà in questo caso al bambino di svolgere attività di gioco differenti come il cammino, la corsa, il salto… a piedi nudi e su terreni diversi, e di svolgere movimenti della caviglia e del piede sui vari piani articolari, il tutto senza un supporto visivo per incrementare le afferenze sensoriali, le capacità propriocettive e per sollecitare l’equilibrio. (Molto utili in questo caso materiali quali: le palline sensoriali, il bilico, semisfere dell’equilibrio, puzzle tavole della natura…. Oltre che la natura stessa)
VISUALIZZAZIONE CONCRETA: Affinché il bambino possa ulteriormente capire qual è l’allineamento dei suoi piedi, come dovrebbe essere e come sta cambiando nel tempo è per lui indispensabile una visualizzazione concreta: è cioè importante che lui possa visualizzare l’immagine reale che emerge sul podoscopio (non solo a livello valutativo ma anche successivamente e durante lo svolgimento di esercizi di carico) e che questa immagine venga spiegata nel dettaglio (sono molto utili anche le foto).
Modalità di svolgimento in assenza di un podoscopio: tale attività può essere replicata anche a domicilio con la creazione di una sorta di “podoscopio artigianale”: sarà infatti sufficiente colorare con della tempera la pianta dei piedi e visualizzare le impronte che vengono lasciate su un foglio di carta (in statica eretta) o su un vero e proprio percorso a terra (per valutare in dinamica). Conservare tali fogli, con riportata la data, sarà di aiuto per monitorare i cambiamenti nel tempo. (Alternative possono essere anche le impronte sulla sabbia, le impronte con la farina su un piano scuro…)
AUTOCORREZIONE STATICA: Tale attività è consequenziale rispetto alle precedenti.
Infatti, una volta che il bambino ha acquisito una maggiore consapevolezza e una maggiore libertà a livello tendineo ed articolare, potrà mettersi in gioco per lavorare sulla correzione volontaria della sua posizione.
Modalità di svolgimento: le proposte sono davvero molteplici e con un grado di difficoltà variabile. Un esempio potrebbe essere quello di chiedere al bambino, in posizione eretta, di ricreare la volta plantare come per “creare una casetta per una biglia”, cercando di mantenere la posizione senza schiacciare la biglia stessa, mantenendo le dita rilassate ed un buon allineamento anche a livello delle ginocchia e del bacino.
RIEDUCAZIONE DELLO SCHEMA DEL PASSO: Infine, una volta maturate delle buone competenze di autocorrezione statica si chiederà al bambino di replicare questa attività anche durante il cammino, la corsa, il salto…. prestando attenzione all’appoggio del piede a terra, al rotolamento delle dita, al mantenimento di un buon equilibrio e allineamento nelle differenti fasi del passo.
Quali materiali usare:
- Piastrelle magiche 4 pezzi
- Dischi tattili set 1
- Piastrelle sensoriali della natura 11 pezzi
- Rulli tattili 2 pezzi
- Corsa nei sacchi 6 pezzi
- Piastrelle tattili 12 pezzi
- Cuscino tattile
- Bipalla sensoriale
- Sentieri degli animali
- Stuoia pieghevole
- Stuoia arrotolabile
Per approfondire:
- Dispense Master fisioterapia Pediatrica, Dott. A. Pagliazzi, Dott.ssa A. Novembri
- “La valutazione del piede” – G. Barneschi, M. Pierattelli – cap 6.4 del libro “I Bilanci di Salute”
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