Prima di parlarvi di kit psicomotricità e entrare nel vivo dell’articolo ci terrei a fare una premessa che riguarda proprio il termine psicomotricità.
Spesso le persone non hanno una specifica conoscenza di cosa significhi esattamente accedere ad un percorso psicomotorio. Esistono, infatti, diversi tipi di approccio. Uno dei più conosciuti è quello della psicomotricità educativa-preventiva.
La psicomotricità educativa-preventiva è quella che si svolge nelle scuole o in programmi di gruppo pomeridiani, ed è guidata da persone che hanno frequentato corsi di formazione in psicomotricità. Anche questi possono variare a seconda della scuola frequentata.
Esiste poi la terapia neuro-psicomotoria, che viene svolta dai terapisti che hanno una professionalità afferente all’ambito sanitario ed un percorso di studi clinico.
Caratteristiche principali di un’aula psicomotoria
Partendo dall’ambito educativo-preventivo non può mancare tutta la gamma dei cosiddetti “materiali puri”, quei materiali, cioè, non connotati, attraverso i quali le bambine ed i bambini attivano la loro creatività per giocare a livello simbolico.
Ricoprono un ruolo cardine tutti i solidi di gomma piuma, cubi, parallelepipedi, ma anche teli colorati, palle sensoriali e tutti quei giochi in cui è la bimba o il bimbo a proiettare il suo mondo emotivo attraverso il gioco simbolico.
Ci sono, poi, giochi universali che rappresentano importanti fasi dello sviluppo. Ad esempio, costruire una casa simboleggia l’idea di identità. Creare torri rappresenta il concetto di crescita e attaccamento. E ci sono molti altri giochi simili che si possono fare in un’area psicomotoria.
Molto importante è anche la scelta dei materiali. Quando scegliamo il tipo di materiale da usare per i giochi, dobbiamo pensare a quale sarà l’obiettivo finale. Per esempio, se stiamo lavorando con bambini molto piccoli (0-3 anni), dobbiamo considerare la grandezza dei cubi e quanto sia dura la gomma piuma. Questo perché i piccoli hanno una presa meno forte, e se i materiali fossero troppo grandi, potrebbero non essere in grado di utilizzarli correttamente.
Lo stesso vale se stiamo preparando giochi per bambini più grandi o adulti. Dobbiamo assicurarci che i materiali siano della giusta dimensione e che siano abbastanza pesanti e stabili.
Il metodo DIR-Floortime
Nella mia esperienza personale ho scelto di combinare il mio lavoro di neuropsicomotricità con il metodo DIR-Floortime. Il metodo DIR-Floortime si basa sull’osservazione e intervento attraverso la valutazione dell’integrazione sensoriale.
Nel mio lavoro quotidiano, non posso fare a meno di usare tutti gli strumenti che aiutano a valutare correttamente come i piccoli percepiscono e rispondono agli stimoli sensoriali.
Se abbiamo bambini con problemi tattili o vestibolari e propriocettivi, dobbiamo avere un’amaca, un’altalena terapeutica, una tavola dell’equilibrio, spugne sensoriali, coperte pesanti, peluche e giochi per la coordinazione motoria, la prassia e la motricità fine.
Se il problema riguarda i sensi distali come vista, udito, gusto, olfatto, dovremmo avere giochi che stimolano queste aree.
Conclusioni
Non è possibile coprire completamente un argomento così vasto in un solo articolo. Ci sarà sempre altro da aggiungere, dato che la psicomotricità ha molti approcci e non esiste “un’aula perfetta”.
L’essenziale è capire l’obiettivo terapeutico di ogni bambino e basare l’intervento su di loro. Proponiamo attività basate sui loro interessi per superare le difficoltà, combinando il divertimento del gioco con i suoi chiari benefici.
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