Il trattamento logopedico inizia sempre con un patto terapeutico tra terapista, bambino e famiglia. Fin dal primo giorno, lavoriamo insieme per migliorare la comunicazione e la qualità di vita di chi ha difficoltà, seguendo obiettivi e strategie concordate durante la valutazione iniziale.
Il bambino è la figura centrale nel percorso che viene creato per lui, insieme a lui. Il primo passo per valutare l’efficacia del trattamento è la sua aderenza alle proposte terapeutiche. È importante guadagnare la sua fiducia e la sua collaborazione, aiutandolo a prendere consapevolezza delle difficoltà e soprattutto delle sue risorse.
Uno degli ostacoli iniziali più frequenti è l’aiutarlo a focalizzare l’attenzione. I bambini arrivano solitamente in valutazione logopedica molto piccoli e le fragilità nel linguaggio causano spesso in loro frustrazione e fatica nel mantenere a lungo la concentrazione.
Già in passato abbiamo parlato delle diverse forme di attenzione e di come sostenerle (trovi qui l’articolo: https://www.borgione.it/blog/pedagogia-primi-passi-nel-mondo-della-comunicazione). Oggi approfondiremo ulteriori sfaccettature. L’attenzione, infatti, non solo si esplica in diverse modalità (sostenuta, congiunta, alternata…), ma anche attraverso fasi e canali differenti tra loro.
Esistono dunque diversi momenti dell’attenzione, che il bambino deve essere in grado di gestire per riuscire a essere pienamente presente e ricettivo durante le proposte terapeutiche:
- Fase di attivazione: il momento in cui si inibiscono gli stimoli distraenti per focalizzarsi sulla richiesta.
- Fase di Mantenimento: la capacità di rimanere concentrati un tempo sufficiente. Va allenata in parallelo alla tolleranza della frustrazione dell’attesa.
- Calo attentivo: quando le risorse si esauriscono e c’è bisogno che siano rigenerate.
Esistono anche canali diversi, tra i più rilevanti troviamo:
- Attenzione visiva: la capacità di focalizzarsi su uno stimolo del proprio campo visivo. Spesso, infatti, nelle sedute vengono utilizzati supporti visivi, che siano giochi o materiale stampato.
- Attenzione uditiva: l’abilità di concentrarsi sui suoni (compreso il linguaggio parlato) ascoltati. L’imitazione è un importante modo di apprendimento, quindi è essenziale che il bambino sia in grado di prestare attenzione a un modello uditivo-verbale presentato dall’adulto. Ciò permette di lavorare sulla sua produzione linguistica.
L’attenzione è un elemento fondamentale che può influenzare diversi aspetti e ha un impatto significativo sulla capacità del bambino di acquisire e consolidare competenze. Viste le molte sfaccettature che caratterizzano l’attenzione, è importante collaborare con professionisti specializzati nelle difficoltà di attenzione, come i Neuropsicomotricisti dell’età evolutiva e gli psicologi. Nel frattempo, come logopedisti, possiamo fornire alcune proposte terapeutiche per supportare il lavoro dei nostri colleghi. In questo articolo, le esploreremo insieme.
Giochi e attività per stimolare l’attenzione
Esistono diversi giochi e attività che permettono, durante la terapia, di aiutare il bambino a sviluppare l’attenzione. Sotto ne proponiamo alcuni.
I Bottoni registrabili, utilizzabili in diversi contesti (vedi ad esempio questo articolo ), possono essere molto utili per riascoltare le proprie registrazioni e migliorare quindi l’attenzione uditiva e la consapevolezza del bambino.
Prendere uno stimolo target in un gruppo più velocemente dell’altro: questa attività mira a prendere uno stimolo target più velocemente degli altri nel gruppo. Coinvolge diverse modalità di attenzione e può anche essere utile per raggiungere obiettivi di trattamento linguistico. Il gruppo degli stimoli è costituito dal goal linguistico.
Prendere il target più rapidamente degli altri richiede un’attenzione uditiva, un’attenzione visiva per esplorare le possibili opzioni e trovare quella ricercata, la capacità di inibire stimoli non pertinenti e l’abilità di rispondere prima degli altri.
In sostanza, questa attività è completa e coinvolge l’attenzione in tutte le sue sfaccettature.
Giochi sonori e visivi, ad esempio gli incastri o i libri sonori supportano sia l’attenzione visiva che quella uditiva, rendendo anche il gioco più accattivante.
Seguire le istruzioni è un modo divertente per allenare l’attenzione uditiva. Mentre per l’ascolto e la riproduzione di suoni possiamo utilizzare set musicali (ne abbiamo parlato in dettaglio qui: Primi passi nel mondo della comunicazione) quando si tratta di frasi verbali è necessario utilizzare giochi più strutturati.
Durante le fasi iniziali della logopedia, i giochi classici riadattati possono essere molto utili.
Ad esempio, il gioco della pesca può essere modificato in modo che sia possibile prendere solo il pesce richiesto dall’altro giocatore. Per un allenamento più avanzato, ci sono categorie di giochi solitamente legate all’orientamento spaziale, ma che possono essere estremamente utili per imparare ad ascoltare e a produrre descrizioni più lunghe.
In queste attività, di solito si richiede una collaborazione tra i giocatori. Una persona fa da narratore e descrive la posizione di un’immagine, mentre l’altra persona cerca di seguire le istruzioni per riprodurre l’immagine senza vederla fisicamente. Questi giochi strutturati possono offrire un’opportunità di allenamento divertente e coinvolgente per sviluppare le capacità di ascolto e produzione verbale.
Conclusioni
Pur non rientrando negli obiettivi specifici e primari della logopedia, l’attenzione è una componente fondamentale del trattamento logopedico. Il suo allenamento, come abbiamo visto, può essere integrato all’interno delle nostre proposte di stimolazione comunicativo-linguistica. Non resta che mettersi in gioco e provare!
Alla prossima lettura!
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