I bambini possono davvero imparare giocando? Il giocattolo può realmente essere uno strumento educativo che insegni loro dei concetti utili e gli faccia fare esperienze funzionali a confrontarsi con il mondo reale?
La prima forma di apprendimento per i bambini passa inevitabilmente dal gioco. Soprattutto per i più piccoli, il giocattolo è il primo strumento, il primo tramite che manipolano, vedono e usano per conoscere e affrontare la realtà di tutti i giorni. Per questo le potenzialità educative di un giocattolo, per quanto semplice esso sia, sono davvero infinite. Nell’azione del giocare vengono coinvolte tutte le dimensioni di crescita della persona: il campo cognitivo, quello affettivo, quello fisico, quello sociale e relazionale.
Se per un adulto il gioco è visto come uno svago, per i bambini quest’attività rappresenta un modo per comunicare e imparare. Quando il bambino inizia a essere più grande, il gioco continua ad avere la sua funzione educativa. Quando gioca, il bambino, anche in età scolare, non si sente valutato, né sottoposto a giudizio. Per questo si sente libero di esprimersi e usare il gioco liberamente e per questo il gioco come momento educativo entra a pieno diritto nei primi anni della scuola.
Quercetti ha storicamente fatto del gioco educativo la sua regione d’essere. E ancora oggi la produzione dell’azienda parte dallo studio della funzione educativa del gioco.
Il gioco è a tutti gli effetti un valido strumento educativo. Sia che si tratti di educazione alimentare, che alla manipolazione, che alla pregrafia, il bambino non potrà mai fare a meno di approcciarsi alla realtà attraverso al gioco.
clara butta dice
sono interessata a leggere ed approfondire “Note” circa la funzione educativa dei giocattoli