La leggenda della Befana vede oggi come protagonista una “vecchina” dal naso grosso, con abiti molto ampi e accompagnata da una scopa.
Nella notte tra il 5 e il 6 gennaio vola sui tetti di tutte le case per consegnare le calze ai bambini, con dolcetti e piccoli doni.
Storia della Befana
Nella tradizione Cristiana, la sua figura è fortemente legata a quella dei Re Magi.
Pare che Baldassarre, Gaspare e Melchiorre, durante il cammino per Betlemme, non riuscirono a trovare la strada che li avrebbe condotti da Gesù Bambino per consegnare i doni.
Si fermarono, così, presso l’abitazione della “befana” per chiederle aiuto e indicazioni, pregandola di accompagnarli: lei rifiutò.
Subito dopo, la “vecchina” si pentì ma non trovò più i Re Magi che ormai avevano ripreso il loro cammino.
La befana, allora, decise di preparare un cesto ricco di dolci e prelibatezze da consegnare ad ogni casa, nella speranza che uno di quei doni arrivasse anche a Gesù Bambino.
Tradizioni e curiosità
In alcune tradizioni la befana è l’allegoria femminile, intrisa di profondi valori simbolici, che porta via l’anno ormai vecchio per lasciare spazio all’anno nuovo e propizio.
Ma vediamo nel dettaglio alcuni riti propiziatori che vengono svolti nella nostra penisola:
- in Toscana ed Emilia Romagna è tradizione fare un falò in piazza con gli stracci che simboleggiano la befana
- a Firenze e a Roma questo stesso rito viene proposto esponendo il fantoccio alla finestra
- in Veneto e in Friuli Venezia Giulia il rito prende il nome di “panevin” poiché il rogo dei fantocci viene accompagnato da un bicchiere di vin brulè e da un pezzo di focaccia
- a Faenza la notte del 5 gennaio si è soliti festeggiare la “nott de’ Bisò” con il rogo del fantoccio che porta via con sé tutti gli aspetti negativi dell’anno trascorso, accompagnato con il vin brulè che i partecipanti possono gustare negli eleganti gotti (ciotole di ceramica tipiche).
- in Basilicata, in provincia di Matera, la notte del 5 gennaio è dedicata alla “notte dei Cucibocca”, figure vestite con abiti scuri, lunghe barbe, con una lanterna accesa e una catena spezzata alle caviglie che bussano alle porte per chiedere offerte di cibo. Pare che rappresentino le anime dei defunti che dal Purgatorio tornano per far visita alle case dove hanno vissuto.
- In Sicilia, in provincia di Palermo “a Vecchia” esce da Grotta Grattara, avvolta in un lenzuolo bianco, a dorso di un asinello, percorrendo la strada fino al centro della città. Qui distribuirà i doni ai più piccoli. Ma questa tradizione avviene per lo più nella notte del 31 dicembre.
Certamente, l’Epifania chiude il cerchio delle festività natalizie, lasciando spazio ad un vero e proprio nuovo inizio!
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