La nonviolenza è un concetto molto profondo e delicato. Ha a che fare con la gentilezza e il rispetto verso sé stessi e verso le altre persone.
È fondamentale insegnare ai nostri bambini e alle nostre bambine come ci si relaziona con il prossimo, a non sminuire o prevaricare mai, a relazionarsi con gli altri senza attuare violenza fisica, verbale o psicologica, ricatti, provocazioni e atteggiamenti ostili. Porsi in modo gentile e in armonia non vuol dire essere remissivi o non reagire di fronte a dei torti.
Dobbiamo ricordarci SEMPRE che i bambini di oggi sono gli adulti di domani e saranno loro a dover gestire il mondo.
L’educazione alla nonviolenza deve avvenire in modo congiunto tra casa e scuola.
L’educazione parte da casa
Il tuo bambino e la tua bambina ti osservano in continuazione e prendono esempio da te.
Cosa significa questo? Che è da te che devono partire i comportamenti corretti, il rispetto delle regole e la gestione corretta delle relazioni con gli altri.Spesso molti genitori pensano che dare una sculacciata, uno schiaffo o uno strattone serva per interrompere il comportamento sbagliato della bambina o del bambino. Nulla di più scorretto! Questo causerà solo la replica da parte sua di quell’atteggiamento.
Recentemente è stata stabilita una relazione tra l’aver subito comportamenti violenti da bambini e la comparsa in età adulta di ansia, depressione, disturbi dell’umore, abuso di alcol e di droghe e disturbi della personalità.
Utilizzare la violenza con i piccoli non aiuta sicuramente a educarli verso la non violenza.
Un altro consiglio è quello di limitare e controllare l’uso di dispositivi digitali. I bambini assorbono molto i modelli che vedono sullo schermo, tante volte gli esempi che hanno davanti non sono esemplari e si corre il rischio che possano riprodurre gli atteggiamenti sbagliati anche a scuola o nel rapporto con gli altri.
Giochi per educare alla nonviolenza
- Nella Scuola dell’infanzia i giochi molto fisici permettono ai piccoli di sfogarsi in modo “sano”, nel contesto giusto e protetto del gioco. Se dovessero riscontrarsi atteggiamenti errati l’educatore sarebbe in grado di intervenire tempestivamente per correggere i bambini e per spiegare loro il rispetto verso gli altri.
- Nella Scuola primaria è una buona idea prediligere gli sport di squadra, insegnano a non oltrepassare i limiti, a rispettare le regole e gli altri giocatori, avversari o compagni di squadra che siano.
Libri sulla nonviolenza
Sotto ti suggeriamo alcune letture perfette per insegnare ai bambini e alle bambine il rispetto degli altri e il non utilizzo della violenza.
- Julian e la volpe – Julian è un topolino che vive da solo nella sua tana sotto terra. Gli piace starsene per conto suo e ha imparato a evitare tutti gli animali: il gufo, il gatto, i suoi vicini topolini, le talpe, i conigli, il contadino col suo cane. Julian, però, non sa che una volpe con i denti affilati lo osserva e, un giorno, piomba nella sua piccola tana pronta a divorarlo! Ma la finestra della casa di Julian è troppo piccola per lei e la volpe resta incastrata. Julian decide di aiutarla e finisce così per diventare… la sua preda?! No, molto meglio! Una storia che, con garbo e delicatezza, racconta di come la paura possa trasformarsi in fiducia se diamo agli altri la possibilità di avvicinarsi e mostrare il loro lato più nascosto, bello e sorprendente.
- Ma il rispetto cos’è – Il libro è la sintesi di un progetto educativo sviluppato nella scuola materna privata di Busca (Cn), che vuole aiutare i bambini a riconoscere la propria appartenenza a un gruppo e quindi rispettarne le regole, le culture e le tradizioni. Si propone inoltre di scoprire le caratteristiche dell’ambiente in cui viviamo, cogliendo ciò che giova alla sua salvaguardia e ciò che invece lo danneggia. Il progetto ha come centro la storia fantastica del Dottor Rispetto”, un distinto signore che con le sue” avventure ci aiuta a percorrere il cammino didattico.
- Libro arrabbiato – Questo libro è talmente arrabbiato che è tutto rosso! Ma per fortuna la collera gli passa, si calma e, a poco a poco, si rilassa. Uff! Ci siamo, non è più arrabbiato. A ogni doppia pagina ritroviamo sulla destra il libro adirato: può parlare(Lasciami stare!”) o tacere accigliato.” A sinistra, un topolino rosa cerca il modo di placarlo, come fa l’adulto per calmare i più piccoli…Il bambino lettore invece opera un transfert sul libro, suo vero e proprio specchio. Questa storia ci dimostra che non esiste un solo metodo/miracolo per far passare la rabbia, ma che tentando varie vie si finisce per riuscirci. A mano a mano che si girano le pagine, infatti, il libro cambia colore: dal rosso, all’arancione, al giallo, a…
- Sono io il più forte – Un lupo si aggira trionfante nel bosco per raccogliere i consensi dei suoi nemici/amici. Ma l’incontro con un minuscolo draghetto lo spiazzerà in un finale esilarante.
- Il litigio – due conigli sono buoni vicini, all’inizio. Abitano l’uno accanto all’altro e ogni mattina si salutano con molta cortesia. Presto, però, il coniglio marrone scopre che il coniglio grigio ha delle abitudini davvero insopportabili. Esattamente ciò che pensa il coniglio grigio delle usanze di quello marrone. Dal fastidio alle parole offensive è presto fatto! Il problema è che hanno ragione tutti e due, sono forti uguale e nessuno dei due picchia meglio dell’altro. Il loro bisticcio potrebbe non finire mai, ma ecco che una volpe affamata decide di concedersi uno spuntino a base di coniglio: tanto, grigi o marroni, hanno tutti lo stesso sapore! E allora, di fronte al nemico comune…
- Chi vuole un abbraccio – oggi è la giornata degli abbracci: un grande papà orso e suo figlio decidono di dimostrare a tutti, ma proprio a tutti, la loro gentilezza. E così girano nel bosco e abbracciano la volpe, il castoro, il lupo…Abbracciano persino uno spaventato cacciatore (non prima di avergli insegnato che non è bello sparare). E alla fine, chi resta ancora da abbracciare?
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