Quante volte ci è capitato di sentire dai nostri genitori e ancor più dai nostri nonni “non ci sono più i giochi di una volta…”?
In parte possiamo affermare quanto detto poiché l’avvento del consumismo ha prodotto diversi cambiamenti, in particolar modo nella struttura della società. Sono stati introdotti nuovi meccanismi che, oggi, interagiscono con nuovi equilibri nell’ambito culturale. Questi meccanismi hanno influenzato e condizionato molto l’aspetto ludico: ci troviamo di fronte a una vera e propria rivoluzione nella quale prevalgono giochi di tipo informatico come tablet, smartphone, pc e videogames. Queste parole non vogliono essere una critica alla nuova tecnologia, ma vogliamo rispondere ad una domanda che, probabilmente, molti di noi si pongono:
“Quanto questi giochi possono essere definiti “educativi”?
Sicuramente, ogni gioco è figlio del proprio tempo e si adatta al contesto sociale e culturale in cui si svolge. Tuttavia, diverse ricerche e studi condotti negli USA, hanno affermato che queste nuove tecnologie rischiano di annientare e indebolire le capacità relazionali e sociali del bambino. La mancanza di relazioni, di creatività, di fantasia fanno sì che il gioco sia mutilato della sua autenticità e dei suoi aspetti educativi.
Che cosa intendiamo, quindi, per giochi tradizionali? La tradizionalità, nella nostra accezione, è data soprattutto dall’aspetto “naturale” e quindi dal materiale con cui sono fatti giochi; pensiamo ad esempio al Legno, oppure a materiali più morbidi come i classici Tessuti utilizzati per le bambole di pezza, vi è ancora la plastica e in alcuni casi il metallo.
Tutti questi materiali hanno in comune diversi elementi e rendono l’attività ludica più autentica.
Delle semplici costruzioni di legno, ad esempio, permettono di cogliere alcuni elementi fondamentali: in primo luogo la pigmentazione naturale. Un gioco dai colori sgargianti come il rosso, il verde, il giallo, cattura notevolmente l’attenzione e la curiosità dei bambini. Non meno importante è la caratteristica tattile, infatti, un gioco dal materiale ruvido o liscio, piuttosto che morbido o duro permette al bambino di sperimentare nuove sensazioni, avvicinando il momento ludico ad un momento di apprendimento. Infine, vi è la caratteristica del peso: quest’ultimo conferisce al gioco maggior autenticità e realismo.
Un altro aspetto positivo a favore dei giochi “tradizionali” e il tempo che i genitori possono spendere con i propri figli, nel quale è possibile fortificare rapporti affettivi ma anche imprimere uno stile educativo. Purtroppo, tablet o smartphone sono giochi meno socializzanti e meno educativi, nei quali i genitori possono intervenire poco. Inoltre, stimolano meno la creatività, la fantasia del bambino e annientano quasi totalmente lo sviluppo motorio.
Riteniamo che oggi sia difficile dare ai genitori un consiglio univoco sulla scelta dei giochi, tuttavia pensiamo che, soprattutto nell’età più delicata e vulnerabile, (quale è quella dell’infanzia), sia giusto far prevalere le esigenze del bambino, proponendogli dei giochi che possano stimolarlo nella creatività, nella comunicazione e nella motricità.
Il tempo passato con i propri bambini, giocando con loro è sicuramente un tempo di maggior qualità: cari genitori, a voi la scelta.
Per saperne di più: Erikson, E. (1981). I giocattoli del bambino e le ragioni dell’adulto Roma A. Armando
Nicola says
Buongiorno, bellissimo articolo!
Il valore del gioco per i bambini è immenso.
Ho scritto anche io un articolo sull’argomento: http://babysitter.easyservicesolutions.com/valore-educativo-del-gioco-bambino/
Magari può ci può essere qualche spunto interessante.
Saluti e a presto
Nic
admin says
Grazie Nicola, condivido l’idea che il gioco abbia un valore importantissimo nella vita del bambino.
Inoltre ho letto il tuo articolo e l’ho trovato altrettanto interessante!
A presto.
Martina