I benefici della lettura condivisa nell’infanzia sono ampiamente noti.
Leggere stimola l’attenzione, la capacità di ascolto e immedesimazione, l’interesse per la letto-scrittura e il linguaggio. Si legge insieme per introdurre argomenti delicati che devono essere rielaborati dal bambino, ma anche e soprattutto per il piacere di farlo e di condividere un momento insieme. Appassionare alla lettura è un compito tutt’altro che semplice in molti casi: come per gli adulti, è necessario scegliere il libro giusto al momento giusto. Per i terapisti, la lettura nell’infanzia rappresenta uno strumento fondamentale per stimolazione di abilità trasversali del bambino, e può essere usata dai logopedisti per incrementare la comprensione e la produzione linguistica. Oltre a leggere insieme genericamente, però, si possono mettere in campo strategie mirate per raggiungere obiettivi linguistici specifici. Scopriamole insieme!
DALLA TEORIA ALLA PRATICA
Libri sensoriali: si può iniziare a leggere ancora prima di imparare a farlo, ma per coinvolgere il bambino bisogna fare le giuste proposte. Nel primo anno di vita, i libri possono essere utilizzati per l’esplorazione sensoriale e la condivisione di sguardi e di emozioni con l’adulto. I libri morbidi o con parti da toccare (tessuti, superfici ruvide, lisce, libri con buchi o finestrelle) sono estremamente interattivi e possono essere usati per esporre il bambino al linguaggio e per allungare i tempi di attenzione sostenuta e condivisa.
Libri con onomatopee: dai 6-9 mesi si possono introdurre i libri con le onomatopee, ma sono utili anche nella terapia di pazienti più grandi che debbano essere stimolati nella produzione dei primi suoni. Sono solitamente libri con pagine spesse che possono essere gestiti in relativa autonomia dai più piccoli. Il consiglio è di proporre il libro in posizione frontale: il logopedista lo tiene quindi aperto verso il bambino ma vicino al proprio viso, in modo da incoraggiare lo sguardo e l’imitazione dei movimenti della bocca. A quel punto si legge la storia soffermandosi sulle onomatopee e dando dei momenti di pausa per incoraggiare la ripetizione.
Libri interattivi sulla routine e sulla denominazione: dai 18-24 mesi (e anche dopo in casi di ritardo di linguaggio) è importante supportare l’ampliamento del vocabolario del bambino, in modo che possa raggiungere un bagaglio lessicale tale da permettergli di combinare più parole in brevi frasi. I libri con oggetti da denominare, soprattutto se riguardano le routine quotidiane, sono utilissimi a questo scopo: vanno di pari passo con l’attenzione fluttuante tipica di questa età perché hanno testi brevi e immagini colorate su sfondo neutro che non distrae e permettono di imparare parole di uso comune. Tuttavia, per alcuni bambini, la semplice denominazione può risultare noiosa. In questi casi possiamo proporre alcuni giochi per supportare la motivazione: ad esempio possiamo fare degli indovinelli a libro aperto, in modo che il bambino possa cercare e nominare la soluzione tra le immagini. Oppure possiamo etichettare un’immagine a testa, o assegnare ad ogni parola un gesto condiviso da fare insieme guardandosi e ridendo per rinforzare la turnazione e la motivazione. Attraverso i libri sulle routine possiamo anche raccontare azioni familiari attraverso frasi, che poi il bambino potrà generalizzare mentre svolgerà quelle stesse azioni durante la giornata.
Libri con formule ripetute: i libri con formule ripetute possono essere facilmente fruibili anche da pazienti con difficoltà nel linguaggio espressivo. Sono solitamente formati da dialoghi tra due personaggi, di cui uno ripete sempre una stessa frase e che può quindi essere interpretato dal bambino. Testi di questo genere coinvolgono il paziente nella drammatizzazione e consentono di lavorare sull’immedesimazione, ad esempio, nei casi di disturbo socio-pragmatico. Per i bambini che non parlano, la frase ripetuta può essere registrata e azionata al momento giusto con un pulsante ad uscita in voce. Per i bambini con disturbo di linguaggio, possono essere scelti libri che contengano in modo ripetuto il fonema target o la strutturazione frasale che si sta cercando di stimolare nel trattamento, in modo che la lettura condivisa favorisca in modo divertente la generalizzazione della competenza.
Quando il bambino possiede un buon lessico e inizia a comporre frasi correttamente strutturate, possiamo lavorare sul livello narrativo. Nel prossimo articolo scopriremo come stimolare il racconto dopo i 3 anni e come incoraggiare la lettura per i bambini della Primaria che proprio non ne vogliono sapere. Forse vi sorprenderà, ma partiremo parlando dei Silent Book. Libri senza parole per imparare a leggere?
Proprio così!
Alla prossima… lettura!
Un po’ di ispirazioni
- Libro morbido: coniglietto dentista
- Libro morbido: buonasera coniglietto
- Il ruggito di jack
- Libro morbido: le coccole di cesare
- Bum bum perepepè – suona la banda!
- Muu beem cocodè – in fattoria si mangia!
- Io – collana emma dodd
- Felicita’ – collana emma dodd
- Di che colore è?
- Grande e piccolo
- Prime scoperte nell’orto
- Il libro che dorme
- Il libro che dice no!
- Il grande libro del solletico
- Giochi Logopedici: Attività con le Emozioni - 18/04/2024
- Logopedia: esercizi e giochi per stimolare l’attenzione - 21/12/2023
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