La vista è, tra tutti i sensi, quello che alla nascita risulta più immaturo: il neonato ha infatti una visione molto limitata di ciò che lo circonda a causa dell’incompleta maturazione del sistema visivo e del sistema nervoso.
Questa immaturità però non significa che il neonato non veda nulla, come si credeva erroneamente in passato. Alla nascita la capacità di messa a fuoco arriva a 25-30 cm ed è anche presente la sensibilità a diverse intensità di stimoli visivi.
Un aspetto altrettanto interessante riguarda la percezione cromatica: è stato dimostrato che il neonato percepisce alcune sfumature cromatiche, predilige i colori più saturi e diventa progressivamente in grado di discriminare varie tonalità (sappiamo ad esempio che a due mesi distingue il rosso dal verde, a tre mesi riconosce il giallo e il blu).
All’età di sei mesi l’acuità visiva e la visione dei colori sono paragonabili a quelle di un adulto.
Tutte queste conoscenze incoraggiano l’ideazione di proposte che sostengano la maturazione del sistema visivo, ma non solo: una stimolazione visiva adeguata può infatti favorire lo sviluppo psicomotorio globale.
Ecco dunque una serie di idee che riguardano una colonna portante della vista: la percezione cromatica.
Una proposta valida per i primi mesi di vita sono le figure ad alto contrasto: carte con punti, linee, forme geometriche, dapprima esclusivamente in bianco e nero e a seguire con l’introduzione dei colori primari.
L’osservazione di queste carte offre un potenziamento visivo, oltre che una stimolazione per l’attenzione focalizzata -e quindi di riflesso per l’attività cognitiva.
L’aspetto cromatico nel tempo diventa un parametro che si fonde con le proposte di gioco: quando il bambino è a tappeto saranno proprio i giochi, con i loro colori e le loro texture, a catalizzarlo e a incentivare non solo l’esplorazione dello spazio ma ancor prima l’uso del proprio corpo.
E’ importante evitare il “sovraffollamento cromatico”: come vale la regola di non sovrapporre più proposte di gioco, così occorre non eccedere negli stimoli visivi per agevolare l’esplorazione del gioco. Ad esempio è buona prassi lasciare che il piano di lavoro sia monocromatico, sia che si tratti del tappetone dove si sdraiano i bambini nel primo anno di vita per il Tummy time, sia nel caso del tavolino per bambini più grandi.
I colori, oltre che a risaltare nelle proposte, diventano anche un elemento da imparare a riconoscere e denominare, di pari passo all’esplosione del vocabolario.
La vita di tutti giorni offre centinaia di occasioni per fare questa esperienza: cibo, vestiti, natura… Ed é possibile mettere a tema i colori anche nei giochi.
Una delle modalità più usate è senz’altro la sperimentazione grafica.
Sin dai primordiali scarabocchi, ogni segno dà la possibilità di lasciare una traccia; variarne i materiali e gli strumenti renderà ancor più ricca l’esperienza e permetterà di toccare con mano come i colori prendono forma.
Un esempio originale per sperimentare i colori è la pittura con fogli, tempere e imballaggi di plastica (a questo link trovate tutti i passaggi)!
https://www.instagram.com/p/B_o3lcqldBo/?utm_medium=copy_link
Il colore è anche una caratteristica che può accumunare tra loro diversi oggetti. Ecco quindi che tramite il gioco della tombola si può accompagnare il bambino in questo tipo di classificazione per categorie cromatiche.
Inizialmente con i più piccoli si organizza il gioco con oggetti reali e con solo due categorie di colori, per poi passare alle immagini di fotografie e quindi ai soli disegni, ampliando progressivamente lo spettro di colori.
Un vantaggio di questo gioco è quello di allenare molte competenze: la capacità di turnazione, l’osservazione, il lessico…
Potete creare voi una tombola fai-da-te, oppure cercare quelle già fatte (ne esistono di tantissime tipologie, tra cui anche a tema colori!).
Una proposta che invece unisce i colori all’investimento grosso-motorio è il famoso gioco “Strega comanda color”: a turno si indossa i panni della strega che sceglie un colore e cerca di acchiappare i giocatori prima che questi si possano salvare, toccando un qualsiasi oggetto che abbia il colore stabilito. L’elemento chiave qui è la rapidità: il pensiero deve correre veloce insieme al corpo.
Un ultimo esempio è l’uso del colore per il suo significato simbolico: ecco quindi che i colori possono dar forma alle emozioni e farsi da tramite nel renderle più comprensibili, specie per i più piccoli.
Questi suggerimenti sono solo alcuni dei tanti modi per allenare la percezione cromatica: prendetene spunto e lasciate spazio ad altre idee, per accompagnare il vostro bambino alla scoperta dei colori!
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