In vista del 15 novembre, la giornata europea della musicoterapia, oggi approfondiremo che cos’è la musicoterapia, quali sono i benefici, gli obiettivi e i diversi modelli.
Che cos’è la Musicoterapia
Disciplina appartenente alle Arti Terapie o terapie espressive (legge 4/2013) che, attraverso l’uso consapevole dei suoni e degli elementi sonoro-musicali, favorisce la massima libertà espressiva della persona e della sua creatività, facilitando una reale espressione del sé.
Alla base della musicoterapia vi è l’idea che il linguaggio sonoro, musicale, e corporeo siano validi strumenti espressivi e comunicativi, utilizzati in alternativa o in compresenza al linguaggio verbale.
Si tratta di una metodologia scientifica, concepita come uno specifico approccio applicato a diverse aree proprie dell’essere umano, come quella:
- cognitiva (riguardante la strutturazione e l’organizzazione dei processi mentali e del pensiero);
- motoria (riguardante i comportamenti);
- pulsionale (concernente gli stati emozionali ed affettivi).
La musica diventa un veicolo comunicativo di grande valore, in grado sia di trasmettere e comunicare stati d’animo, sia di liberare emozioni e stati conflittuali interni. Può svolgere funzioni terapeutiche, in grado di stimolare attività psicomotoria e da supporto per i processi cognitivi ed affettivi.
La musicoterapia è in grado di modificare le quattro componenti fondamentali dell’essere umano visto in un’ottica biopsicosociale: emozioni, comportamenti, schemi cognitivi e substrato biologico.
La musica in musicoterapia contempla diverse prospettive: fisica, psicologica, antropologica, sociologica e filosofica.
Il musicoterapeuta deve tenere conto dei contributi delle singole scienze. Il suo approccio deve quindi essere contemporaneamente multidisciplinare, interdisciplinare e transdisciplinare (che integra in pieno l’ambito strettamente musicale con quello clinico, psicologico e terapeutico).
L’aspetto più importante nel lavoro musico terapeutico è quello della relazione terapeutica.
A chi si rivolge?
La musicoterapia si rivolge a persone di qualsiasi età, sane o con determinate difficoltà o disturbi della sfera fisica, neuromotoria, mentale e psichica.
Si distinguono, quindi, percorsi in ambito preventivo, riabilitativo o terapeutico, che possono essere svolti in gruppo o individualmente.
Nel contesto preventivo, la musicoterapia può agevolare un percorso di conoscenza e crescita personale, facilitare la creatività, permettere la comunicazione e la socializzazione, fino a identificare e risolvere piccole fragilità personali. Nel contesto riabilitativo o terapeutico, invece, il percorso è orientato alla riattivazione e alla riabilitazione di funzioni individuali che non si sono evolute o sono regredite.
La musicoterapia è una terapia complementare non farmacologica, applicabile nei tre diversi ambiti secondo un concetto di terapia non causale ma piuttosto sintomatica, preventiva e palliativa. Qualsiasi sia la diagnosi, c’è sempre una prospettiva riabilitativa.
Obiettivi
In base all’ambito di intervento vengono stilati gli obiettivi specifici che fungono da guida per il musicoterapista durante il percorso.
In generale, gli obiettivi sono di stimolare un aumento del benessere della persona, favorire la conoscenza e l’espressione del sé attraverso l’utilizzo del canale sonoro-musicale e migliorare le abilità comunicative e relazionali della persona.
Modelli riconosciuti di Musicoterapia
Nel novembre 1999, durante il IX Congresso di Musicoterapia Mondiale svolto a Washington, sono stati legittimati e riconosciuti come validi, cinque modelli internazionali. Questi modelli si distinguono in diverse macrocategorie: l’utilizzo o il non utilizzo della comunicazione verbale, approcci direttivi e non direttivi e metodi recettivi o attivi.
Più nello specifico, i cinque modelli in musicoterapia sono:
GIM Immaginazione Guidata e Musica
(Helen Bonny, anni 70 USA): approccio musicoterapico basato sull’uso della musica come mezzo per esplorare il mondo personale degli individui. In questo approccio, viene utilizzato un apposito programma di musica classica per suscitare esperienze interiori. La musica facilita il rapporto di interscambio continuo e coerente tra Io ed inconscio del paziente, la musica diviene mezzo per esplorare la coscienza.
MtBe Musicoterapia Comportamentista
(Clippard Madsen, Wance Chatered 1966): si fonda sulle teorie di Watson, Skinner, Pavlov, Thorndike. Questa metodologia utilizza la musica e il terapista al fine di influenzare il cambiamento del comportamento delle persone. Un’applicazione scientifica e sistematica della musica per modificare il comportamento e raggiungere scopi terapeutici. La musica viene usata come rinforzo, traccia da seguire, centro su cui rivolgere l’attenzione ed elemento di strutturazione del tempo.
MtA Musicoterapia Analitica
(Mary Priestly, Peter Wright, Marjorie Wardle 1975): la musicoterapia viene impartita da un terapeuta che ha fatto pratica di psicoterapia analitica o di analisi. Il terapeuta deve aver acquisito esperienza diretta della terapia, avendola vissuta in qualità di paziente. Ed è così che la musica diventa elemento introspettivo: musica in terapia.
MtNR Musicoterapia Creativa
(Paul Nordoff, Clive Robbins 1959): la musica è considerata un ottimo strumento per creare cambiamenti di umore, di rapporti, attitudini, attenzione. Questo è dovuto al fatto che trasmette energia, stimolazione, gioia, calore e ordine.
L’area più importante in cui avviene il cambiamento è quello della personalità. Il cambiamento tenta di generare le possibilità funzionali dell’organismo. Si prefigge di promuovere l’essere umano, potenziare l’espressività, comunicatività e relazioni, riducendo i comportamenti problematici.
MtB Musicoterapia Benenzon
(Rolando Benenzon 1971): prevede l’instaurazione della relazione tra musicoterapeuta e paziente mediante l’applicazione attiva della tecnica musicoterapica e l’uso del canale non verbale e di quello corporeo-sonoro-musicale.
L’obiettivo da raggiungere è che il paziente sviluppi nuove modalità di comunicazione, per aiutarlo a migliorare la qualità di vita. Questo processo agisce su vari aspetti, tra cui lo sviluppo delle abilità di base, sviluppo e ampliamento della consapevolezza di sé, aumento dell’autostima.
Inoltre, si promuove la ricerca del piacere dell’autoespressione, miglioramento comunicativo e relazionale, conoscenza della propria struttura emotiva profonda.
Musicoterapia attiva e recettiva
La musicoterapia attiva è la diretta manipolazione dello strumentario posto a disposizione o anche di comuni oggetti usati con intenti sonoro-musicali. L’approccio è per lo più non verbale e basato sull’improvvisazione corporeo-sonoro-musicale.
Lo scopo è quello di instaurare un dialogo sonoro per mezzo di modalità operative basate sulla non direttività e sulla non invasività dello spazio-tempo paziente, favorendo lo sviluppo di fenomeni catartici e di apprendimenti.
Il percorso si svolge all’interno di un setting specifico, uno spazio fisico ed emotivo, psicologico. Lo strumentario è calibrato sulla base dell’identità sonora dei pazienti e di una attenta rilevazione psico-sonora. Di questo metodo fanno parte i modelli MtNR, MtB, MtA.
La musicoterapia recettiva è la pratica di ascolto sonoro-musicale con finalità diverse all’interno di un programma di intervento che contempla l’uso del canale comunicativo verbale. All’interno di tale metodo si situano quelle pratiche d’ascolto che pongono al centro lo studio degli effetti fisiologici del suono sul corpo umano. Di questo fanno parte GIM, MtBe.
Il GOS: Gruppo Operativo Strumentale
Il gruppo operativo strumentale si costituisce degli strumenti musicali convenzionale (fabbricati in scala industriale) e non convenzionale (strumenti naturali, quotidiani, etnici o creati con il paziente).
La caratteristica principale del GOS è che deve essere di facile e intuibile utilizzo. Tutti gli strumenti devono favorire tendenza a stabilire relazioni con altri strumenti e permettere che il loro uso stimoli la comunicazione sonora.
Vengono scelti sulla base della semplicità di manipolazione e sicurezza. Inoltre, altro elemento importante è il materiale di composizione dello strumento musicale: vengono privilegiati gli strumenti naturali e “caldi” a tatto.
Alcuni esempi di strumenti musicali in seduta sono: djembe, bastone della pioggia, kalimba, chitarra, xilofono, piastre sonore, maracas, ovetti sonori, tamburo, ocean drum, thunder tube, ukulele, cabasa, chimes, shaker, campanelle diatoniche, metallofono, boomwhackers, koshi, ecc…
Alcune definizioni di Musicoterapia
“La musicoterapia è l’uso professionale della musica e dei suoi elementi (suono, ritmo, melodia e armonia) per opera di un musicoterapeuta qualificato in un rapporto individuale o di gruppo all’interno di un processo definito atto a facilitare e promuovere la comunicazione, le relazioni, l’apprendimento, la mobilizzazione, l’espressione, l’organizzazione e altri rilevanti obiettivi terapeutici al fine di assolvere le necessità fisiche, emozionali, mentali, sociali e cognitive. La musicoterapia mira a sviluppare potenziali e/o riabilitare funzioni dell’individuo in modo che questi possa meglio realizzare l’integrazione intra- e interpersonale e consequenzialmente possa migliorare la qualità della vita grazie a un processo preventivo, riabilitativo o terapeutico.” (8th World Congress of Music Therapy WFMT, Amburgo 1996)
“La musicoterapia è una tecnica mediante la quale varie figure professionali, attive nel campo della educazione, della riabilitazione e della psicoterapia, facilitano l’attuazione di progetti di integrazione spaziale, temporale e sociale dell’individuo, attraverso strategie di armonizzazione della struttura funzionale dell’handicap, per mezzo dell’impiego del parametro musicale; tale armonizzazione viene perseguita con un lavoro di sintonizzazioni affettive, le quali sono possibili e facilitate grazie a strategie specifiche della comunicazione non verbale.” (Postacchini P. L., Ricciotti A., Borghesi M., Lineamenti di musicoterapia, Las Nuova Italia Scientifica, Roma, 1997)
“La musicoterapia è l’uso dei suoni e della musica nella relazione che si sviluppa fra cliente e terapista per sostenere ed incoraggiare una buona conduzione fisica, mentale, sociale ed emotiva.” (Bunt L., Musicoterapia, un’arte oltre le parole, Ed. Kappa, Roma, 1998)
“La musicoterapia è un processo sistematico di intervento dove il terapeuta aiuta il paziente a raggiungere uno stato di salute tramite l’uso di esperienze musicali e della relazione che si sviluppa tra loro come forze dinamiche di cambiamento.” (Bruscia K.E., Definire la musicoterapia)
“La musicoterapia è il campo della medicina che studia il complesso suono-essere umano- suono per utilizzare il movimento, il suono e la musica con l’obiettivo di aprire canali di osservazione nell’essere umano, per produrre effetti terapeutici, psicoprofilattici e di riabilitazione in lui stesso e nella società. (…) Devo chiarire che il complesso si chiama suono- essere umano- suono. Comincia con il suono e finisce nel suono.” (Benenzon R.,Teoria della musicoterapia)
Buona giornata europea della musicoterapia a tutti!
- Modelli di Musicoterapia - 14/11/2024
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