I materiali per la psicomotricità sono sempre più spesso parte integrante dei trattamenti per la cura della demenza, nel contesto di un approccio multidiciplinare che combina attività motorie, cognitive ed emotive per migliorare la qualità di vita delle persone.
In questo articolo non vogliamo fornire consigli o linee guida, quanto illustrare alcune delle possibilità a disposizione di terapisti e professionisti del settore.
Materiali per psicomotricità: obiettivi
Nell’ambito del trattamento della demenza, gli obiettivi della psicomotricità riguardano principalmente il mantenimento delle abilità residue, la stimolazione cognitiva e la promozione del benessere psico-fisico.
- In un quadro clinico di demenza, possono insorgere, soprattutto in fase moderata/avanzata, rigidità muscolare, difficoltà di equilibrio e problemi di mobilità. Nell’ottica multidisciplinare, la psicomotricità aiuta a mantenere la fluidità dei movimenti, prevenendo il deterioramento fisico e riducendo il rischio di cadute.
- Attraverso esercizi che coinvolgono la percezione sensoriale e il movimento, i pazienti possono mantenere una maggiore consapevolezza dell’ambiente circostante e migliorare la capacità di interagire con esso. È chiaro quindi come esercizi di apparente unica stimolazione motoria siano invece anche utili per una buona stimolazione cognitiva.
- La psicomotricità mira a stimolare anche l’espressione emotiva e la socializzazione. Le attività motorie, svolte anche in gruppo, favoriscono l’interazione sociale e riducono i sintomi di isolamento, ansia e depressione, comuni nelle persone con demenza.
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Psicomotricità ed esercizi mirati: le possibilità per i supporti materiali
Una parte essenziale del lavoro dello psicomotricista è adattare gli obiettivi sopra indicati alle caratteristiche e alle possibilità del singolo paziente: una volta determinato un percorso di cura personalizzato, può decidere di servirsi di supporti e materiali dedicati.
Di seguito alcuni esempi.
Materiali tattili per la stimolazione psicomotoria
I materiali tattili possono assumere un ruolo decisivo, anche grazie alla loro versatilità.
Delle piccole palline morbide, ad esempio, aiutano a migliorare la motricità fine e la coordinazione oculomotoria, rafforzando i muscoli delle mani e migliorando la destrezza.
Allo stesso modo, la pasta da modellare viene usata per aumentare le abilità motorie e la forza delle dita e delle mani.
I cubi sensoriali, dotati di superfici diverse o inserti sonori, aiutano non solo a stimolare la percezione tattile ma offrono anche una stimolazione sensoriale, favorendo la coordinazione e migliorando la consapevolezza corporea.
Attrezzi per coordinazione e mobilità
Durante la terapia psicomotoria il terapista può scegliere di usare attrezzi come coni, cerchi e bastoni per migliorare la coordinazione, l’equilibrio e la mobilità.
I coni vengono spesso usati in esercizi di spostamento e coordinazione, da aggirare o spostare, stimolando così la precisione dei movimenti e il controllo motorio.
I cerchi, posizionati sul pavimento, sono utili per lavorare sull’equilibrio e la mobilità, rafforzando i muscoli delle gambe e migliorare la stabilità.
I bastoni possono essere usati per aiutare sia nella coordinazione motoria che nel rinforzo muscolare, tramite esercizi che richiedono il passaggio, il sollevamento o il movimento in cerchio.
Materiali per psicomotricità in sicurezza: equilibrio e stabilità
Tra i materiali per la psicomotricità più diffusi troviamo tappetini morbidi e pedane, che combinano funzionalità e sicurezza.
L’uso di tappeti morbidi crea una superficie sicura dove i pazienti possono eseguire esercizi in piedi o seduti, sviluppando o migliorando la propria consapevolezza corporea e il controllo dell’equilibrio in sicurezza.
Le pedane propriocettive richiedono ai pazienti di mantenere l’equilibrio, stimolando la muscolatura stabilizzatrice e migliorando la capacità di adattarsi a superfici irregolari con esercizi di psicomotricità mirati a rinforzare la postura e ridurre il rischio di cadute.
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Studi sulla psicomotricità nel trattamento dell’Alzheimer
L’efficacia della terapia psicomotoria nel trattamento dell’Alzheimer è documentata da diversi studi e statistiche.
Secondo uno studio del 2015 condotto dall’Università di Torino, i pazienti con Alzheimer che hanno partecipato a sessioni di terapia psicomotoria hanno mostrato miglioramenti significativi nella mobilità e nella capacità di svolgere attività quotidiane, riducendo il rischio di cadute e aumentando la loro indipendenza.
Uno studio pubblicato su Ageing Research Reviews (2017) ha evidenziato come la terapia psicomotoria possa anche contribuire a rallentare il declino cognitivo, migliorando l’orientamento spaziale e temporale dei pazienti. Le sessioni, che spesso includono esercizi di equilibrio, coordinazione oculomotoria e stimolazione sensoriale, aiutano i pazienti a mantenere il controllo motorio e ad affrontare con maggiore sicurezza le sfide quotidiane.Inoltre, l’elemento relazionale della terapia psicomotoria, che incoraggia la connessione con il terapista e con altri partecipanti, offre benefici psicologici, contribuendo a ridurre stati d’ansia e di isolamento sociale.
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