La terapia ricreativa si basa su un approccio che utilizza attività ludiche, espressive e creative con finalità non solo occupazionali, ma anche riabilitative e relazionali: come tale, rappresenta oggi una parte imprescindibile di molti percorsi di cura volti a migliorare la qualità della vita di persone con disabilità, anziani e soggetti con fragilità psico-fisica.
In questo contesto, i sussidi materiali si configurano come parte integrante del percorso di cura sviluppato dal terapista: con questo articolo vogliamo analizzare alcuni di quelli più diffusi e utilizzati.
Terapia ricreativa finalizzata al recupero delle abilità
Per i professionisti che ne fanno uso, la terapia ricreativa contribuisce al recupero o al mantenimento di abilità cognitive, motorie, affettive e sociali, agendo sulla globalità della persona: l’obiettivo è stimolare l’interesse, la motivazione e la partecipazione attiva del soggetto, che si traducono in autonomia e consapevolezza.
Attraverso giochi, laboratori manuali, percorsi sensoriali o proposte musicali, la terapia ricreativa offre quindi spazi protetti in cui la persona può esplorare nuove modalità di interazione con l’ambiente e con gli altri.
In ambito geriatrico, neurologico e psichiatrico, così come nei contesti di disabilità intellettiva, questo approccio si integra efficacemente con altri interventi terapeutici, contribuendo in modo trasversale al benessere psicofisico globale della persona.
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Criteri di scelta dei sussidi materiali
La scelta dei sussidi materiali nella terapia ricreativa parte da un’attenta valutazione di diversi criteri fondamentali.
- Un primo elemento da considerare è la familiarità del materiale con il vissuto del paziente: oggetti noti e riconoscibili facilitano il coinvolgimento emotivo, riducendo ansia e disorientamento, soprattutto in soggetti con decadimento cognitivo o demenza.
- La sicurezza rappresenta un altro criterio imprescindibile: i materiali devono essere privi di spigoli vivi, parti piccole ingeribili o sostanze tossiche, e devono garantire stabilità e resistenza all’uso, in particolare nei contesti con anziani o persone con disabilità motorie.
- Altro aspetto rilevante è il significato personale attribuibile all’oggetto o attività proposta: strumenti che richiamano esperienze biografiche o passioni individuali stimolano la motivazione, l’espressione del sé e la partecipazione attiva.
- Molto importante è anche l’adattabilità al profilo funzionale del paziente: sussidi modulabili per difficoltà motorie, cognitive o sensoriali permettono di calibrare il livello di complessità dell’attività, rispettando i limiti e valorizzando le competenze residue.
Una scelta mirata dei materiali, frutto di osservazione e valutazione professionale, rende la terapia ricreativa uno strumento flessibile, efficace e realmente centrato sulla persona.
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Stimolazione sensoriale, cognitiva, motoria
Alla luce di quanto sopra, vediamo come i materiali a supporto della terapia ricreativa possono prendere le più varie forme.
I sussidi sensoriali tattili e visivi, ad esempio, sono usati per mantenere attiva la percezione e la consapevolezza corporea: tessuti con texture diverse, cuscinetti sensoriali, palline morbide o sabbia cinetica stimolano il tatto, mentre pannelli visivi, carte illustrate e oggetti dai colori vivaci favoriscono l’attenzione visiva, la discriminazione cromatica e la curiosità.
Pannello ingranaggi luminosi – Borgione
I giochi cognitivi e di memoria, come puzzle a tema, carte delle associazioni, tombole personalizzate o giochi di sequenze logiche, stimolano le funzioni esecutive, la memoria di lavoro e la concentrazione. Sono utili per rallentare il decadimento cognitivo e mantenere le capacità residue, offrendo al contempo momenti di gratificazione personale e interazione sociale.
Forza 4 gigante – Borgione
Per quanto riguarda la stimolazione motoria, strumenti come pedane propriocettive, palle psicomotorie, cerchi morbidi, teli elastici o travi di equilibrio Pikler sono ideali per allenare equilibrio, forza e controllo posturale. Con questi materiali, i terapisti possono introdurre nella terapia esercizi adattabili al livello funzionale individuale, migliorando l’autonomia nei movimenti quotidiani e riducendo il rischio di cadute.
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