Nel panorama odierno delle pratiche terapeutiche centrate sulla persona, il laboratorio di musicoterapia si configura come uno spazio clinico-esperienziale particolarmente significativo per il benessere degli adulti con disabilità. La dimensione sonora, intesa non solo come veicolo espressivo ma anche come spazio relazionale e contenitore simbolico, permette l’attivazione di processi trasformativi che coinvolgono il corpo, le emozioni e la sfera intersoggettiva.
Il modello teorico musico terapeutico di riferimento è lo psicodinamico-relazionale: tale modello prevede una metodologia operativa fondata sui criteri di non direttività nei confronti della persona e di un atteggiamento di osservazione-ascolto legato ai concetti di neutralità e controtransfert. Vengono messe in atto le strategie utili a favorire la massima libertà espressiva di ognuno all’interno del gruppo, la creatività facilitando l’espressione del sé favorendo il linguaggio non verbale.
Modello teorico e metodologia (psicodinamico-relazionale)
Attraverso l’improvvisazione, l’ascolto attivo e la co-creazione musicale, si favorisce un’integrazione tra il vissuto corporeo e quello affettivo, valorizzando competenze residue e potenzialità spesso invisibili nei contesti sociosanitari tradizionali. Tali interventi, condotti in ambienti protetti e strutturati, permettono lo sviluppo di alleanze terapeutiche autentiche e la costruzione di significati condivisi.
Questo tipo di intervento è da inquadrarsi fondamentalmente nella sfera affettiva e solo parzialmente in quella cognitiva e si fonda sul rinforzo dei processi di integrazione spazio-temporale nonché sullo sviluppo della relazione intersoggettiva attraverso un lavoro di sintonizzazioni affettive con i suoni e gli strumenti musicali laddove risulta particolarmente deficitaria l’area della reciprocità affettiva e relazionale.
L’intervento con i suoni, mira a rinforzare la relazione intersoggettiva valutando progressivamente le reazioni del paziente rispetto a tre parametri principali:
- la compartecipazione dell’attenzione ovvero il coinvolgimento sul piano visivo-attentivo che gradualmente conduce alla comparsa dell’attenzione congiunta;
- la compartecipazione delle intenzioni che presuppone la volontà, quindi la non casualità del gesto-suono attraverso cui il paziente si pone in rapporto con il musicoterapista;
- la compartecipazione degli affetti da cui scaturisce un coinvolgimento emotivo e affettivo e in cui vi è condivisione di un’emozione, di uno stato d’animo, determinata dall’evento sonoro musicale.
Obiettivi del laboratorio di musicoterapia
Gli obiettivi posti alla base del lavoro sono:
- Mantenimento della mobilità residua
- Lavorare sulla relazione ed intenzionalità attraverso indicatori come risposta al sorriso e mantenimento dello sguardo
- Stimolazione dell’area sensoriale uditiva
- Riduzione ed armonizzazione delle stereotipie
- Rilassamento del tono muscolare
- Favorire l’attenzione congiunta
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Mediatori e oggetti facilitatori nel setting
Nell’attività di musicoterapia, così come nei contesti educativi, si possono utilizzare degli oggetti facilitatori, materiali di uso comune o non prettamente usati per l’attività musicale, che integrati nel setting e nel laboratorio di musicoterapia in combinazione con gli elementi sonoro-musicali, ne assumono le caratteristiche specifiche divenendone mediatori.
Il paracadute ludico nel laboratorio di musicoterapia
Uno di questi è il paracadute ludico utilizzabile sia indoor che outdoor e dalle dimensioni diversificate per il numero di partecipanti all’attività.
A differenza dal pensiero comune sul suo utilizzo solo in fase evolutiva, il paracadute è uno strumento funzionale all’attività musico terapeutica con finalità sensoriale nella disabilità adulta nel lavoro di gruppo.
Questo perché la sua forma circolare è molto inclusiva, e il fatto che le maniglie possano adattarsi a qualsiasi tipo di disabilità o capacità motoria residua è fondamentale: la maniglia può essere afferrata con la mano, agganciata al piede o utilizzata direttamente sulla carrozzina, rendendo questa caratteristica particolarmente importante.
Inclusione e parità: la forma circolare come mediatore relazionale
La forma circolare è intrinsecamente inclusiva: non ha inizio e fine, non prevede gerarchie né ruoli dominanti. Tutti i partecipanti si dispongono lungo il bordo, equidistanti dal centro, condividendo uno stesso spazio e lo stesso livello. Questo assetto favorisce una percezione di parità ed appartenenza, in cui ciascuno è visibile, riconosciuto e necessario al funzionamento dell’attività.
Il gesto di muovere il paracadute richiede cooperazione spontanea, sincronizzazione ed ascolto reciproco, trasformando l’oggetto in un potente mediatore relazionale e allo stesso tempo musicale. Anche chi presenta difficoltà motorie o comunicative può partecipare attivamente, trovando nel ritmo comune e nel contatto visivo un canale espressivo.
Dimensione sensoriale: movimento, suono e visione
Il paracadute, si distingue non solo per la sua funzionalità, ma anche per le sue caratteristiche sensoriali uniche che stimolano l’interazione tra corpo e suono. Allo stesso tempo, il paracadute presenta una caratteristica visiva che richiama un’onda, una forma fluida e dinamica che cattura immediatamente l’attenzione. Questa forma, apparentemente semplice, ha un impatto significativo sull’esperienza sensoriale dei partecipanti.
Onda sonora e risposta vocale-respiratoria
Il suono, che accompagna il movimento del paracadute, è graficamente rappresentato come un’onda, amplificando ulteriormente il legame tra visivo e uditivo. Visivamente, il paracadute dà immediatamente l’impressione di essere un emblema del suono stesso, creando una connessione immediata tra l’immagine e il suono che accompagna ogni movimento. Questa impressione visiva e sonora è tanto potente da suscitare, in modo del tutto spontaneo, vocalizzi o respiri che seguono l’andamento dell’onda.
I partecipanti, infatti, spesso si ritrovano a emettere suoni, come se fossero naturalmente ispirati dal flusso dell’onda che si crea nel movimento del paracadute, creando un’armonia tra il corpo, il suono e l’immagine. Per esempio, quando il paracadute va in alto e scende gradualmente verso il basso, in maniera spontanea ed innata viene da verbalizzare un “oh” crescente o decrescente su altezza e volume che stimola l’aspetto vocale della persona.
Altro aspetto legato all’andamento ad onda è quello della regolazione della respirazione in maniera indiretta e del tutto spontanea: il paracadute va su e inspiro, il paracadute va giù ed espiro.
Benefici terapeutici: espressione, regolazione, alleanza
In musicoterapia, queste caratteristiche non solo favoriscono l’espressione e la comunicazione, ma stimolano anche una risposta emotiva e fisica che incoraggia il coinvolgimento e il rilascio di tensioni. La capacità del paracadute di unire movimento, suono e visione rappresenta un approccio innovativo che facilita la connessione tra il terapeuta e il paziente, creando un ambiente dinamico e ricco di stimoli sensoriali che favoriscono il benessere psicofisico.
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Proposte d’uso: ascolto recettivo e giochi sonori
L’utilizzo del paracadute può essere fatto in combinata con un aspetto più recettivo, nell’ascolto di un brano proposto, muovendo il paracadute in base alla dinamica del suono: tenere il ritmo con il paracadute, andamento in base alla canzone proposta, vocalizzi ed esercizi di respirazione legati al su e giù, glissati con la voce, stop and go (musica il paracadute si muove, silenzio il paracadute sta fermo), rimbalzo di voci su paracadute, gioco dell’eco.
Stimolazioni multisensoriali: tattile, uditivo, olfattivo
Il tessuto leggero stimola il contatto, il movimento fluido e la percezione corporea. Inoltre, crea un fruscio, se mosso nell’area che integra l’aspetto tattile a quello sonoro.
Il paracadute è molto versatile per quanto riguarda la stimolazione sensoriale, prima di tutto per i colori sgargianti, andamento ondulatorio che sono stimolazioni visive, si può renderlo anche uno stimolo a livello olfattivo se nelle maniglie vengono poste delle gocce di olii essenziali (es. maniglia legata al blu olio di lavanda, giallo olio di limone, arancione olio di arancia, rosso olio di fragola).
Conclusioni: musicoterapia e disabilità, un’onda di benessere
Il laboratorio di musicoterapia, arricchito dall’uso creativo e inclusivo del paracadute ludico, si rivela un potente strumento di cura e relazione per adulti con disabilità. In questo spazio protetto e simbolico, il suono diventa corpo, emozione, respiro e sguardo, favorendo una comunicazione profonda che va oltre il linguaggio verbale. L’esperienza musicale condivisa, sostenuta da oggetti facilitatori come il paracadute, permette di costruire ponti relazionali, stimolare la partecipazione attiva e valorizzare ogni gesto, ogni intenzione, ogni affetto.
Attraverso il movimento circolare, il ritmo comune e la sincronia dei gesti, si genera un ambiente terapeutico in cui ciascun partecipante è riconosciuto, accolto e parte integrante del gruppo. Il paracadute non è solo un oggetto: è un mediatore sensoriale e relazionale che trasforma l’intervento musicoterapico in un’esperienza di benessere globale, dove il corpo si rilassa, la mente si apre e l’anima vibra. In questo contesto, la musicoterapia non cura solo, ma crea, accoglie e trasforma.
Possiamo concludere dicendo che il paracadute è un’onda di benessere e di relazione.
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