L’attenzione è una delle funzioni cognitive fondamentali nello sviluppo infantile. Allenarla fin da piccoli con esercizi e giochi strutturati non è solo utile dal punto di vista educativo, ma anche terapeutico.
In questo articolo rispondiamo ad alcune delle domande più comuni sull’argomento.
Che differenza c’è tra attenzione selettiva, sostenuta e alternata?
In ambito educativo e terapeutico, distinguere le diverse forme di attenzione permette di progettare interventi mirati ed efficaci. Attraverso giochi di discriminazione sensoriale, esercizi per prolungare la durata attentiva dell’attenzione e attività che prevedono il passaggio tra compiti, è possibile stimolare lo sviluppo equilibrato delle capacità attentive nei bambini.
L’attenzione selettiva è la capacità di focalizzare le risorse cognitive su uno stimolo specifico, ignorando quelli irrilevanti. È fondamentale, ad esempio, per seguire le istruzioni dell’insegnante in un ambiente rumoroso o per riconoscere dettagli visivi in un esercizio di osservazione.
L’attenzione sostenuta riguarda invece il mantenimento della concentrazione su un compito per un periodo di tempo prolungato, senza cali di rendimento, ad esempio nelle attività che richiedono vigilanza e continuità, come la lettura o l’ascolto di una storia.
L’attenzione alternata consiste nella capacità di passare rapidamente da un compito all’altro, adattandosi in modo flessibile ai cambiamenti del contesto. Questa forma di attenzione è alla base della flessibilità cognitiva, indispensabile per gestire compiti complessi che richiedono multitasking.
Leggi anche “Attività Per Potenziare Le Abilità Visuo-Spaziali Nei Disturbi Del Neurosviluppo”
Come scegliere gli esercizi più adatti?
La scelta degli esercizi per allenare l’attenzione deve basarsi sull’età e sul profilo di sviluppo del bambino, considerando anche le sue competenze cognitive, motorie ed emotive.
Nei bambini più piccoli, sono preferibili giochi brevi e multisensoriali che stimolino curiosità e partecipazione, come incastri, percorsi motori o attività di ascolto attivo.
Con l’età scolare, si possono introdurre compiti di attenzione selettiva e sostenuta.
In presenza di difficoltà attentive, è fondamentale adottare un approccio graduale e personalizzato, che includa l’utilizzo di materiali motivanti e rinforzi positivi.
Quali giochi favoriscono l’attenzione nei bambini piccoli?
Nei primi anni di vita, l’obiettivo non è imporre la concentrazione, ma svilupparla progressivamentein modo naturale attraverso il gioco, in contesti che uniscono movimento, scoperta, percezione e stimolazione sensoriale.
Giochi come i puzzle semplici e le costruzioni aiutano i bambini a focalizzarsi su obiettivi concreti, stimolando la pianificazione e controllo visivo-motorio.
Puzzle 1-10 – Borgione
Le attività di discriminazione visiva o uditiva, come cercare oggetti dello stesso colore o riconoscere suoni diversi o abbinare immagini, allenano l’attenzione selettiva e la capacità di distinguere tra stimoli rilevanti e irrilevanti.
Risultano utili anche giochi di imitazione, come ripetere sequenze motorie, mimare gesti o seguire canzoni con movimenti coordinati, potenziano la memoria di lavoro e l’attenzione sostenuta, oltre a promuovere la coordinazione e lo sviluppo di abilità sociali.
Che ruolo hanno materiali sensoriali e multisensoriali negli esercizi attentivi?
L’approccio multisensoriale consente al bambino di integrare le informazioni provenienti da diverse fonti, potenziando la capacità di filtrare gli stimoli e selezionare quelli più rilevanti.
Sussidi come tavole tattili, sabbia cinetica o oggetti con texture diverse favoriscono la regolazione sensoriale, riducendo le distrazioni e migliorando la capacità di autoregolazione. La manipolazione attiva o l’ascolto di suoni associati a immagini, ad esempio, stimolano l’attenzione sostenuta e la coordinazione occhio-mano.
Tavole tattili – Borgione
Nei contesti terapeutici e didattici, questi strumenti vengono utilizzati per creare esperienze immersive, che rendono l’apprendimento più concreto e coinvolgente. L’interazione diretta con i materiali sensoriali favorisce la motivazione e rinforza la memoria di lavoro e le abilità esecutive, rendendo più efficiente l’elaborazione delle informazioni.
Leggi anche “Stanza Snoezelen: 7 domande e risposte”
Come integrare gli esercizi di attenzione nella routine scolastica e domestica?
L’allenamento dell’attenzione non richiede solo attività strutturate: i gesti semplici della
quotidianità possono diventare occasioni educative.
A scuola, è possibile introdurre brevi pause attentive, giochi di osservazione o compiti che richiedano concentrazione progressiva.
A casa, semplici azioni come apparecchiare, ordinare i giocattoli o seguire ricette diventano esercizi che coinvolgono attenzione sostenuta, organizzazione e pianificazione.
È importante mantenere una certa ripetitività e una struttura prevedibile nella routine, elementi che rinforzano la capacità di concentrazione. Alternare momenti di attività e di rilassamento permette di bilanciare la stimolazione e il recupero, prevenendo il sovraccarico.
Articolo redatto in collaborazione con la Dottoressa Micaela Laturra
Lascia un commento