La musicoterapia geriatrica rappresenta una risorsa terapeutica non farmacologica di
crescente rilevanza, soprattutto in contesti di fragilità cognitiva, motoria ed emotiva.
Secondo il modello benenzoniano, il suono è un mediatore relazionale capace di attivare
l’Identità Sonoro-Musicale (ISO) dell’individuo, facilitando processi di espressione,
comunicazione e integrazione.
L’intervento musicoterapico con anziani si fonda su un approccio multidimensionale, che
integra stimolazione sensoriale, attivazione motoria e rievocazione mnestica. Come
evidenziato dalle ricerche scientifiche, l’efficacia della musicoterapia è amplificata dall’uso di
strumenti adeguati, selezionati in base alle abilità residue e agli obiettivi riabilitativi.
Benefici della musicoterapia negli anziani
Nel contesto geriatrico, la musicoterapia si articola attraverso interventi pratici che, pur nella
loro semplicità, generano effetti significativi sul piano psico-fisico e relazionale.
L’utilizzo della musica come strumento di attivazione e regolazione consente di adattare le tecniche al livello cognitivo, motorio ed emotivo dell’anziano, restituendo senso e valore alla relazione
terapeutica.
- Tecniche al livello cognitivo: l’ascolto e la fruizione attiva della musica stimola memoria, attenzione e linguaggio, contrastando il declino neurodegenerativo (Alzheimer, demenza senile)
- Tecniche al livello emotivo: la musica agisce come canale espressivo privilegiato, capace di evocare ricordi significativi, ridurre ansia, solitudine e depressione. Favorisce la regolazione affettiva e
promuove il senso di appartenenza - Tecniche al livello Motorio: l’utilizzo e la manipolazione di strumenti semplici stimola il movimento fine e grosso motorio, migliorando coordinazione ed equilibrio in modo accessibile e piacevole.
8 strumenti fondamentali per la pratica musicoterapica
L’efficacia degli interventi musicoterapici è amplificata dall’impiego di materiali adeguati, che consentono al terapista di strutturare percorsi mirati, rispettando le abilità residue e gli obiettivi riabilitativi dell’anziano.
Di seguito una selezione dei supporti più utilizzati:
1. Percussioni leggere
Percussioni leggere e facili da maneggiare – come tamburelli, legnetti ritmici e piccoli djembé – favoriscono la coordinazione oculo-manuale, la percezione ritmica e la mobilità articolare, anche nei soggetti con limitazioni motorie. Grazie alla loro immediatezza, le percussioni permettono agli anziani di entrare facilmente in relazione con il suono e con gli altri partecipanti.
2. Campanelle
Le campanelle offrono una stimolazione uditiva più delicata e sono molto utili nelle attività di rilassamento e concentrazione. Il loro suono nitido e leggero aiuta a catturare l’attenzione, sostenendo esercizi di ascolto selettivo e discriminazione sonora.
Campanelle – Borgione
3. Campane tibetane
Le campane tibetane rappresentano un supporto ideale nelle fasi di rilassamento o meditazione sonora. I suoni armonici e prolungati di questi strumenti agiscono sul sistema nervoso parasimpatico, favorendo uno stato di calma e riducendo ansia e agitazione.
4. Bastoni con effetto pioggia
Strumenti sensoriali ideali per la musicoterapia con anziani: il suono dolce e rilassante che riproduce la pioggia favorisce il rilassamento, stimola l’ascolto attivo e può avere un effetto calmante su stati di ansia o agitazione. Sono utili anche in contesti di meditazione o come supporto alla respirazione consapevole.
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5. Blocco bitonale
Il blocco bitonale è uno strumento a percussione composto da due blocchi di legno accordati su altezze diverse. Il suo suono chiaro e ritmico aiuta a mantenere l’attenzione, facilitando la partecipazione attiva in esercizi di gruppo e attività espressive.
Blocco bitonale – Borgione
6. Corona a sonagli
La corona a sonagli è composta da una fascia circolare con piccoli campanelli fissati lungo il bordo: stimola il movimento, la coordinazione e la percezione ritmica. Facile da impugnare e scuotere, promuove l’espressione corporea, risultando utile anche in attività di gruppo.
7. Maracas
Le maracas, strumenti a percussione maneggevoli e leggeri, favoriscono la coordinazione motoria, la stimolazione sensoriale e il senso del ritmo.
8. Metallofono
Il metallofono è composto da piastre metalliche accordate, colpite con appositi battenti. Nella musicoterapia per anziani, favorisce l’esplorazione sonora, la memoria musicale e la coordinazione oculo-manuale.
Metallofono – Borgione
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Come gli strumenti interagiscono con il paziente
Questi strumenti, spesso parte dello strumentario Orff, sono scelti per la loro accessibilità e capacità di coinvolgere anche soggetti con disabilità motorie o cognitive.
Una delle modalità più frequentemente impiegate è il rilassamento attraverso l’ascolto musicale. Brani armonici, selezionati in funzione delle preferenze individuali o delle finalità cliniche, accompagnano esercizi di respirazione profonda e consapevole. Tale intervento favorisce uno stato di quiete interna, migliora la qualità del sonno e contribuisce alla riduzione dell’ansia e della tensione muscolare. In questo contesto, strumenti come le campane tibetane o i bastoni effetto pioggia risultano particolarmente efficaci, per la loro capacità di evocare immagini acustiche naturali e stimolare una risposta neurovegetativa
positiva.
Un’altra pratica consolidata è l’utilizzo di strumenti ritmici per favorire la coordinazione motoria e la socializzazione. Attraverso tamburelli, maracas o legnetti ritmici, gli anziani vengono coinvolti in esercizi musicali attivi che stimolano il movimento fine e grossolano. Questa modalità non solo migliora le competenze motorie residue, ma consente anche l’instaurarsi di dinamiche relazionali spontanee, promuovendo il senso di partecipazione e
appartenenza al gruppo.
La stimolazione vocale tramite il canto corale rappresenta poi una risorsa preziosa, specialmente nei casi di fragilità comunicativa. L’esecuzione condivisa di brani noti, appartenenti al repertorio culturale dell’anziano, attiva la memoria autobiografica e rafforza l’identità personale. Il canto agisce inoltre sulla respirazione e sulla fonazione, rivelandosi utile anche in percorsi di riabilitazione vocale e logopedica.
Infine, il lavoro sulla reminiscenza musicale assume una valenza terapeutica profonda: l’ascolto di melodie significative, accompagnato da un dialogo non verbale condotto dal musicoterapista, consente la riemersione di ricordi affettivi, rafforzando il senso di continuità tra passato e presente. Questo tipo di intervento si rivela particolarmente efficace nei pazienti con patologie neurodegenerative, favorendo il mantenimento delle competenze cognitive e relazionali.
Musicoterapia e disturbi dello spettro autistico in età geriatrica
L’autismo in età avanzata può manifestarsi con caratteristiche diverse rispetto all’infanzia, spesso intrecciandosi con problematiche legate all’invecchiamento.
La musicoterapia può facilitare la regolazione emotiva, la comunicazione non verbale e la strutturazione spazio-temporale.
L’Approccio terapeutico utilizza le seguenti tecniche operative:
- Improvvisazione relazionale (Benenzon, Nordoff-Robbins)
- Sintonizzazione affettiva e dialogo sonoro (Bruscia, Wigram)
- Routine musicali strutturate per favorire sicurezza e prevedibilità
Un percorso efficace richiede una collaborazione multidisciplinare, una sinergia tra musicoterapista, caregiver ed équipe sanitaria, come sottolineato dalle ricerche nei protocolli applicativi per Alzheimer e autismo. Più specialisti, ognuno con la propria preparazione e il proprio punto di vista, può contribuire ad una presa in carico a 360°. Anche i famigliari e i riferimenti della persona portano un loro significativo apporto.
Conclusione
La musicoterapia per anziani, se condotta da professionisti qualificati e supportata da strumenti adeguati, può migliorare significativamente la qualità della vita, favorendo benessere, autonomia e relazioni.
Come afferma Benenzon:
“La musica è il ponte tra il mondo interno e quello esterno, tra il sé e l’altro.”
Articolo redatto in collaborazione con la Dottoressa Francesca Gasparotto.
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