La disprassia è una condizione neuroevolutiva in cui è compromessa la capacità del soggetto di pianificare, organizzare ed eseguire movimenti singoli e in sequenza.
L’intervento deve essere personalizzato sul paziente e multidisciplinare con attenzione ai materiali usati in terapia.
In questo articolo analizziamo alcuni degli strumenti più utilizzati e i relativi benefici.
Specialisti nel trattamento della disprassia
Il Disturbo dello Sviluppo della Coordinazione (DCD), può manifestarsi con caratteristiche variabili in intensità e forma, le difficoltà principali riguardano la motricità fine e globale, la coordinazione oculo-manuale, l’organizzazione spazio-temporale, la pianificazione, la sequenzialità.
In questi scenari, terapisti della neuropsicomotricità, terapisti occupazionali, e logopedisti hanno la responsabilità di identificare gli obiettivi funzionali e, di conseguenza, scegliere i materiali adeguati che favoriscano l’apprendimento, l’integrazione delle informazioni sensoriali e la progressiva autonomia nelle attività della vita quotidiana.
Materiali tattili e propriocettivi
La percezione del corpo nello spazio e la capacità di pianificare un’azione sono strettamente legati all’elaborazione degli stimoli tattili e propriocettivi. Strumenti come palline di diverse dimensioni e consistenze (morbide, ruvide, elastiche), permettono di stimolare la pressione, il rilascio muscolare e la consapevolezza corporea, in modalità attiva e passiva.
Palline sensoriali – Borgioone
Le paste modellabili, come il pongo o le argille terapeutiche, favoriscono la motricità fine e la forza di presa, ma anche la regolazione tonico-posturale, stimolando un’esplorazione sensoriale attiva e piacevole. Le spazzole sensorie agiscono sulla sensibilità cutanea, favorendo la modulazione sensoriale e riducendo la difensività tattile.
L’impiego di materiali con texture variabili – lisce, ruvide, fredde, calde – in esercizi strutturati o in attività ludiche consente di affinare la discriminazione tattile e di costruire una rappresentazione corporea più coerente.
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Giochi di incastro e prassie sequenziali
I giochi di incastro e le attività basate su prassie sequenziali rappresentano una presenza frequente nella riabilitazione della disprassia: strumenti come martelli e chiodini, giochi con graffette da inserire, costruzioni tridimensionali e meccanismi di chiusura (bottoni, cerniere, fibbie) stimolano la pianificazione motoria, il problem solving e la coordinazione occhio-mano.
Per esempio, colpire un chiodino con il martello implica la programmazione del movimento, la regolazione della forza e la precisione del gesto. Le costruzioni portano il soggetto a riflettere sull’orientamento spaziale dell’oggetto, mentre le chiusure meccaniche richiedono movimenti fini e controllati delle dita, stimolando la destrezza e l’autonomia nei gesti quotidiani.
Queste attività, oltre a essere altamente personalizzabili, offrono una forte componente motivazionale e ludica, rendendo l’intervento terapeutico coinvolgente e mirato.
Strumenti per la coordinazione oculo-manuale nella motricità globale
I materiali usati dai terapisti per la coordinazione oculo-manuale in attività di motricità globale consentono di integrare la percezione visiva con l’esecuzione di movimenti nello spazio.
Le pedane, in particolare, permettono di allenare il controllo posturale e l’equilibrio, prerequisiti essenziali per l’organizzazione del gesto motorio globale. L’uso di cerchi a terra o sospesi consente di creare percorsi motori strutturati, che richiedono al soggetto di pianificare, regolare e finalizzare l’azione integrando il sistema visivo con quello motorio. I teli elastici, utilizzati in gruppo o individualmente, stimolano la collaborazione tra occhi e mani attraverso il movimento ritmico e la modulazione della forza.
Cerchi tondi – Borgione
I giochi di lancio e ricezione – come palle morbide, anelli o sacchetti – richiedono al paziente di prevedere la traiettoria dell’oggetto e di adattare in tempo reale la risposta motoria, potenziando attenzione, adattamento al tempo e controllo motorio.
Parliamo quindi di attività che possono essere adattate per intensità, complessità e tipo di stimolo, e risultano particolarmente efficaci nei contesti terapeutici e riabilitativi dove l’obiettivo è il potenziamento delle abilità fini e globali, della pianificazione e della precisione esecutiva.
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Esercizi per la disprassia: approccio multidisciplinare e personalizzazione
Nella varietà di materiali – e nelle applicazioni degli stessi – l’approccio multidisciplinare rappresenta un elemento centrale, soprattutto nei bambini.
La complessità della condizione richiede spesso l’integrazione di diverse figure professionali all’interno di un progetto terapeutico personalizzato. La co-costruzione del percorso riabilitativo con l’equipe e la famiglia è quindi fondamentale per garantire continuità, coerenza e adattabilità degli interventi nei vari contesti di vita del bambino.
La personalizzazione del percorso passa anche attraverso la scelta accurata dei supporti materiali, che devono essere modulati in base al profilo sensoriale e alle preferenze individuali. Solo attraverso un lavoro sinergico tra terapisti, insegnanti e caregiver è possibile costruire interventi significativi, in grado di migliorare la sua partecipazione nei diversi contesti di vita.
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