Lo sviluppo emotivo è una delle sfide più complesse per tutte le persone con disturbi dello spettro autistico (DSA), che manifestano spesso difficoltà significative nell’identificazione, nella regolazione e nell’espressione delle emozioni, aspetti fondamentali per il benessere personale e relazionale.
Di conseguenza, anche per i terapisti e i professionisti educativi, la sfera emotiva costituisce un ambito delicato ed impegnativo dell’intervento. In questo articolo proponiamo una panoramica di alcune delle tecniche e dei supporti materiali attualmente impiegati dai professionisti specializzati.
Sviluppo emotivo tra percezione e comunicazione affettiva
Le terapie sviluppate dai professionisti si basano su un assunto fondamentale: le difficoltà nello sviluppo emotivo associate ai disturbi dello spettro autistico non derivano da un’assenza di sensibilità, bensì da differenze nei processi di percezione e comunicazione affettiva. Queste differenze possono rendere difficile l’interpretazione delle emozioni proprie e di quelle altrui.
Lavorare sull’emotività significa quindi proporre strumenti e contesti che facilitino l’autoregolazione, la consapevolezza e l’empatia, attraverso approcci personalizzati e integrati. Attività espressive come l’arteterapia, la musicoterapia o l’uso di supporti visivi e narrativi, possono aiutare le persone con DSA a riconoscere, comprendere e comunicare le emozioni in modo più efficace.
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Strategie e interventi terapeutici
Le strategie e gli interventi terapeutici integrano approcci psicoeducativi, riabilitativi e l’utilizzo di materiali specifici di supporto, progettati per rispondere alle esigenze individuali..
Per quanto riguarda la regolazione emotiva, i terapisti ricorrono spesso a strumenti visivi come carte delle emozioni, schede illustrate o “social stories”, utili per aiutare il soggetto a identificare, nominare e comprendere i propri stati interni.
Dal punto di vista della stimolazione sensoriale, l’impiego di materiali tattili (es. palle antistress, tessuti con diverse texture, sabbia cinetica) consente di canalizzare la tensione emotiva, ridurre stati di ansia e favorire al tempo stesso una maggiore consapevolezza corporea.
Materiali tattili – Borgione
La musicoterapia e l’uso di strumenti ritmici semplici, come tamburelli o maracas, si rivelano efficaci per facilitare l’espressione emotiva non verbale e promuovere la condivisione in contesti di gruppo.
Anche la mediazione artistica ha un ruolo rilevante: pastelli, tempere e materiali per collage consentono di esternare emozioni difficili da verbalizzare, offrendo al terapista preziosi spunti di osservazione clinica.
Assortimento matite – Borgione
Allo stesso modo, i giochi strutturati di role-playing e i kit per la costruzione di storie sono strumenti validi per potenziare la comprensione delle emozioni altrui e sviluppare competenze empatiche e sociali, in contesti guidati e protetti.
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Ruolo della famiglia e del contesto educativo
Il ruolo della famiglia e del contesto educativo, come sempre, è centrale, soprattuttoin relazione all’uso e degli strumenti selezionati dai terapisti.
La famiglia rappresenta il primo ambiente di apprendimento e di riferimento affettivo: è all’interno del nucleo familiare che il bambino inizia a riconoscere e modulare le proprie emozioni, a interagire con gli altri e a sviluppare strategie di autoregolazione.
Un coinvolgimento attivo dei genitori nei percorsi terapeutici permette non solo di garantire continuità agli interventi, ma anche di rafforzare il senso di sicurezza e appartenenza, elementi fondamentali per il benessere emotivo.
Il contesto educativo, allo stesso modo, gioca un ruolo determinante. Insegnanti e operatori scolastici devono essere formati a riconoscere i segnali di disregolazione emotiva e a utilizzare strumenti e materiali di supporto specifici, come carte visive, routine strutturate e spazi sensoriali, utili a prevenire situazioni di stress e a promuovere un clima di apprendimento positivo.
La collaborazione costante tra scuola, terapisti e famiglia favorisce la creazione di un ambiente coerente e inclusivo, capace di sostenere in modo efficace lo sviluppo delle competenze emotive, sociali e comunicative.
Articolo redatto in collaborazione con la Dottoressa Micaela Laturra
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