In questo articolo faremo un approfondimento dell’attenzione, soprattutto per esplorare delle attività di motricità fine da svolgere con gli anziani per potenziare le capacità attentive.
Invecchiamento sano e invecchiamento patologico
L’invecchiamento naturale del cervello può portare ad un declino fisiologico di alcune funzioni cognitive come la memoria, l’attenzione, il linguaggio, il ragionamento. Invece, se ci si trova in presenza di una patologia come la demenza, tali funzioni possono gradualmente inficiare la quotidianità della persona.
Le capacità che durante tutto l’arco della vita sono considerate semplici e di quotidiano utilizzo possono essere maggiormente deficitarie e compromesse.
È importante, sia per i professionisti che lavorano con gli anziani, sia per la rete familiare che più conosce il proprio caro, trovare stimoli, materiali e occasioni per poter stimolare e allenare alcune competenze in modo che il decorso della malattia venga rallentato e che le capacità vengano conservate il più a lungo possibile.
In questo articolo, prenderemo in analisi la capacità di attenzione e come un materiale specifico e diverse sue applicazioni possono contribuire ad allenare e potenziare le capacità attentive.
Le capacità attentive
L’attenzione è la capacità di una persona di mantenere una concentrazione sufficiente per svolgere un qualche compito. Permette di selezionare e filtrare stimoli esterni ed elaborare le informazioni per fornire una risposta adeguata. Con l’età questa capacità, correlata alla memoria, viene conservata se si tratta di svolgere compiti semplici. Si deteriora gradualmente, invece, quando si tratta di eseguire compiti più complessi.
La capacità di attenzione ci permette di esplorare l’ambiente circostante e di interessarci ai fenomeni che ci interessano. È importante che il materiale e l’attività che viene proposta alla persona sia di suo interesse e gradimento affinché funzioni come stimolo attivante.
Spesso per attivare alcune funzioni cognitive, come l’attenzione e la memoria, nel mio lavoro di educatrice in RSA mi faccio trainare dal “fare”. Toccare concretamente con mano alcuni tipi di materiali consente di attivare altre funzioni e, per associazione, si rievocano ricordi e meccanismi della nostra memoria.
Vediamo un esempio pratico.
Esempi di attività per le capacità attentive
Il domino del tatto è un materiale composto di 24 tavolette in legno ricoperte di tessuti diversi, che permette di coinvolgere la persona in attività che possono stimolare le sue capacità attentive.
Il domino è un gioco da tavolo di origine cinese, che si svolge con una serie di tessere suddivise tra i partecipanti; le tessere hanno numeri, immagini, disegni o colori e i partecipanti hanno un obiettivo: formare catene accostando tessere con le estremità uguali tra loro ed esaurire tutte quelle che si hanno a disposizione.
Domino del tatto – Borgione
È un gioco di società che si utilizza con bambini ma che ha del potenziale anche come attività di stimolazione cognitiva per anziani. Uno stesso materiale può essere utilizzato per diverse fasce di età; sta a noi professionisti porci obiettivi differenti e presentarlo in maniera diversa in base a chi ci troviamo davanti.
È importante sottolineare che gli esercizi devono essere adattati in base alle capacità dell’anziano. Bisogna fare attenzione a fare in modo che la proposta venga vissuta come piacevole e non frustrante per la persona e questo può avvenire solo dopo un’attenta osservazione e conoscenza della persona.
Le tessere del domino del tatto sono rivestite di 8 materiali differenti, di colore diverso tra loro e permettono diversi tipi di stimolazione: sensoriale tattile, manuale – manipolativa e dell’attenzione.
Vediamo insieme alcuni possibili utilizzi di questo materiale ludico e attivante:
È possibile proporre il domino del tatto in piccolo gruppo (massimo 3 o 4 anziani) distribuendo a ciascun partecipante lo stesso numero di tessere e ponendone al centro del tavolo solo una centrale. L’obiettivo sarà, come quello del domino classico, di attaccare alle estremità della tessera quella che tra le proprie ha un colore uguale.
Questo esercizio può essere proposto laddove le capacità cognitive di ogni anziano sono discretamente sostenute e quindi le capacità attentive prevedono uno sforzo minimo. L’attività proposta poi in micro-gruppo ha un risvolto maggiormente ludico, stimola la socializzazione oltre che le capacità di ragionamento (gioco che ha regole da rispettare) e la memoria (attesa del proprio turno).
Tra gli esercizi da proporre individualmente, con la persona anziana maggiormente compromessa, invece vi sono:
Gioco del domino tra professionista e anziano
In questo modo il tempo di attesa tra un giocatore e l’altro è minimo e quindi la persona anziana con deficit di memoria non vive la frustrazione del non ricordare le regole del gioco. Qui vengono stimolate le capacità di discriminazione del colore e dell’attenzione sostenuta che ci consente di mantenere la concentrazione per un tempo prolungato.
Attività di discriminazione del colore
Proponendo alla persona tutte le tessere su una superficie piana si può chiedere di individuare, indicandole o prendendole, tutte le tessere di un determinato colore. Questa semplice attività può essere proposta ad anziani con deterioramento cognitivo più avanzato, non in grado quindi di sostenere un’attenzione per lungo tempo. Viene quindi allenata l’attenzione selettiva, la quale ci permette di concentrarci su uno stimolo specifico senza farci distrarre da tutto il resto.
L’alternativa può essere chiedere di che colore siano le singole tessere indicandole e stimolare la verbalizzazione di parole.
Posso poi partire dai colori che la persona anziana ha decodificato e, per associazione, stimolare a verbalizzare quali altre cose ricorda del medesimo colore (ci si può aiutare anche osservando insieme cosa è presente nella stanza, facendo attenzione che ulteriori stimoli non deviano l’attenzione dall’attività proposta).
Attività di discriminazione della sensorialità al tatto
Posso proporre alla persona di denominarmi la sensazione che prova toccando le singole tessere (morbida, liscia, ruvida, …) e l’emozione che suscita (fastidio, piacere, etc..). Tale attività può essere proposta anche con persone con deficit del linguaggio, stimolando un feedback non verbale a partire dal tatto. In questo modo, alleniamo:
- la motricità fine
- la coordinazione oculo-manuale
- le capacità cognitive della sfera del linguaggio (laddove possibile)
- la decodifica
- la comprensione
- la denominazione
Il materiale diventa quindi strumento per un intervento di tipo sensoriale e relazionale.
Utilizzo evocativo
Il tatto o la vista del materiale può evocare ricordi personali, richiamare a mestieri di una volta, può allenare la creatività, può richiamare alla memoria movimenti, abitudini, interessi del proprio passato, per questo motivo in alcuni casi il materiale può essere proposto senza un’indicazione precisa o una consegna da svolgere, ma come strumento manipolativo che lascia libertà e immaginazione di utilizzo alla persona che lo trova davanti. In questo modo si possono osservare particolari, dettagli e capacità che altrimenti sarebbero celate al professionista.
Riordino del materiale
Chiedere di scatolare il materiale dopo l’utilizzo allena la capacità cognitiva del problema solving e della percezione dello spazio.
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