Lavorare con gli anziani implica prendersi carico della loro memoria. Questa, in caso di demenza è una delle sfere che più viene compromessa, insieme al disorientamento nel tempo, nello spazio e personale, deficit di linguaggio e alterazioni nel comportamento.
Rimangono maggiormente vividi i ricordi legati al passato (come il lavoro che si faceva, ricordi della gioventù, mamma e papà…) e si perdono più rapidamente eventi più recenti e contenuti che si tenta di assimilare recentemente (cosa ho mangiato ieri, che giorno è, cosa ho fatto poco fa…).
La memoria interagisce in modo importante con la sfera del linguaggio: nella rievocazione di eventi passati la scelta delle parole da utilizzare condiziona fortemente la rielaborazione di un contenuto e in situazioni di decadimento cognitivo il rischio è quello di perdere gradualmente la capacità di memorizzazione e verbalizzazione del lessico e di conseguenza, dei ricordi.
Può essere utile durante il quotidiano stimolare la persona, specialmente con decadimento cognitivo iniziale, a riconoscere, decodificare e denominare gli oggetti, gli ambienti, gli strumenti che utilizza al fine di conservare il più a lungo possibile le capacità linguistiche e mnemoniche.
È necessario utilizzare questa tecnica in maniera non insistente ed eccessiva al fine di evitare che la persona possa sentirsi avvilita e scoraggiata, specialmente nel momento in cui mostra maggiori difficoltà nella denominazione. È inoltre consigliato non proporre questa stimolazione a persone con decadimento cognitivo avanzato perché la persona potrebbe vivere la “correzione” dei termini e la richiesta di riconoscimento come frustrante.
Un valido alleato: le flashcard
Nella stimolazione del riconoscimento e denominazione di oggetti possono essere utilizzati gli ambienti che la persona vive, gli oggetti fisici a disposizione, gli elementi presenti in natura, cose che possa toccare con mano, coinvolgendo quindi l’uso dei sensi quali la vista, il tatto, l’olfatto, il gusto.
Una valida proposta per questo tipo di stimolazione si dimostrano essere le flashcard, un cofanetto contenente 48 carte rigide con raffigurati oggetti quotidiani. Le carte si suddividono in 6 temi: i giochi, l’igiene, i mezzi di trasporto, gli animali, gli strumenti musicali e l’abbigliamento.
Obiettivi del loro utilizzo con gli anziani:
- sostenere e conservare le proprietà di linguaggio legate alla verbalizzazione di parole;
- conservare il più a lungo possibile il vocabolario presente;
- sostenere e incentivare abilità cognitive quali il riconoscimento, la decodifica e la denominazione di parole.
Possono considerarsi anche un valido strumento nella riabilitazione cognitiva post ictus per stimolare il recupero di parole. Vediamo come possono essere utilizzate per realizzare degli esercizi per la memoria degli anziani.
1. DENOMINAZIONE DEGLI OGGETTI
Si richiede di denominare cosa è raffigurato sulla carta proponendone di diverse tra loro anche per categoria. Qui si vanno a stimolare diverse funzioni cognitive come l’attenzione e il linguaggio.

2. CATEGORIZZAZIONE
Si può proporre di suddividere in categorie (es. giochi, animali, mezzi di trasporto…) le varie carte che la persona andrà ad estrarre. Possono esserci più categorie se il decadimento cognitivo è minore; bisogna far attenzione durante l’esecuzione dell’esercizio a segnali di difficoltà mostrati dalla persona in modo da rimodulare l’attività anche mentre la si svolge, adattandola alle sue capacità.

Un’altra attività di categorizzazione è proporre sul tavolo una decina di carte diverse tra loro per categoria e formulare alcune domande che necessariamente stimolano la persona a compiere una scelta e a mettere in moto alcune funzioni cognitive. Ad esempio: “Quali tra questi è un animale? Qual è l’oggetto più grande? Quale immagine contiene il giallo? Quali tra questi oggetti si mette ai piedi? Quale oggetto vorresti adesso?” E così via…
3. ASSOCIAZIONE DI PAROLE E PENSIERI
Sulla base delle carte proposte, formulare alcune domande che possano stimolare la verbalizzazione di altri termini o di ricordi personali.
Ad esempio, con le carte degli animali è interessante sapere se questi vengono graditi, se ne avevano in casa loro, come si occupavano della cura degli stessi, come venivano visti in passato rispetto ad oggi.
Oppure, con le carte dell’abbigliamento si possono stimolare ricordi legati a come si vestivano in passato quando avevano freddo, quanto costavano i vestiti una volta, come ci si veste in estate rispetto a come ci si veste in inverno, e così via…

Durante le attività proposte è fondamentale ricordare che la stimolazione cognitiva dovrebbe essere un’esperienza piacevole e coinvolgente, non un esame da superare; è necessario tenere conto delle abilità, dei punti di forza e dei deficit della persona in modo tale che la stimolazione possa essere personalizzata.
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