Negli ultimi anni, il concetto di Stanza Snoezelen si è diffuso con crescente interesse: se ne discute nei contesti educativi, riabilitativi e assistenziali, e diventa così una proposta potenzialmente interessante per strutture per anziani e centri diurni.
L’obiettivo di questo articolo è quindi quello di rispondere alle principali domande che emergono online, chiarendo gli aspetti pratici e teorici legati alla progettazione e all’utilizzo di una Stanza Snoezelen.
Due parole sull’approccio Snoezelen
L’approccio Snoezelen si basa su una filosofia di stimolazione multisensoriale controllata. Lo scopo è promuovere benessere, rilassamento, riduzione dell’ansia e miglioramento della qualità della vita, attraverso l’uso mirato di luci, suoni, aromi, vibrazioni e materiali tattili.
Nonostante i numerosi benefici evidenziati dalla letteratura scientifica, in particolare in riferimento ai disturbi cognitivi e comportamentali, si rileva ancora una significativa carenza di studi approfonditi e sistematici che prendano in considerazione le diverse tipologie di persone che possiamo accogliere e accompagnare nel contesto della stanza Snoezelen.
Per maggiori informazioni sul tema, rimandiamo all’articolo “Approccio Snoezelen: panoramica sulle varie possibilità”.
1. Che cos’è una stanza Snoezelen?
La stanza Snoezelen è uno spazio multisensoriale progettato per offrire esperienze di stimolazione previste dall’omonimo approccio.
Queste stanze vengono quindi dotate di dispositivi luminosi (come colonne luminose e fibre ottiche), pannelli tattili, aromi, suoni dolci o vibrazioni; più in generale dei supporti materiali che i terapisti reputano necessari a coinvolgere vista, udito, tatto, olfatto e propriocezione.
Colonna luminosa flessibile cm 100 – Borgione
Leggi anche “L’Importanza dei Materiali Luminosi all’Interno della Stanza Snoezelen”
2. Quanto costa una stanza Snoezelen?
Il costo per allestire una Stanza Snoezelen può variare a seconda di spazi disponibili, complessità tecnologica e livello di personalizzazione.
In genere, un progetto completo in Italia richiede un investimento iniziale compreso tra €15.000 e €30.000. Esistono anche soluzioni modulari o mobili, come stazioni su carrello, che permettono di ridurre sensibilmente l’investimento iniziale, offrendo magari un’alternativa flessibile per strutture con budget limitato.
3. Quali sono gli obiettivi di una stanza multisensoriale?
La stanza multisensoriale rappresenta uno spazio progettato con l’obiettivo primario di promuovere il benessere globale della persona. Attraverso un ambiente accogliente e modulabile, essa favorisce il rilassamento, la riduzione dell’ansia e una più efficace gestione dello stress, risultando particolarmente utile per soggetti con disabilità cognitive, disturbi del neurosviluppo, demenza o Alzheimer.
Elemento centrale di questo approccio è la stimolazione sensoriale controllata, che consente di attivare in modo graduale e sicuro i diversi canali percettivi. Ciò contribuisce a migliorare la consapevolezza corporea, l’orientamento nello spazio e la capacità di autoregolazione, evitando sovraccarichi o esperienze disorganizzanti per l’utente. Nel contesto educativo o riabilitativo, l’ambiente multisensoriale si configura come uno strumento volto a potenziare l’attenzione, la concentrazione e le abilità di comunicazione non verbale, fornendo stimoli mirati che favoriscono l’apprendimento e lo sviluppo personale. Nei casi di disabilità gravi o complesse, la stanza multisensoriale assume il ruolo di canale espressivo alternativo, permettendo alla persona di comunicare e interagire con l’ambiente circostante in maniera libera e personalizzata. Fondamentale in questo setting è la relazione tra l’operatore e l’utente, che si costruisce attraverso: l’ascolto, la condivisione dell’esperienza sensoriale, il rispetto dei tempi e dei bisogni individuali.
Una relazione positiva e sintonica rappresenta la base per generare fiducia, stimolare la partecipazione attiva e rafforzare il senso di sicurezza. Infine, in altri ambiti applicativi, la stanza viene utilizzata per lavorare sull’autoregolazione emotiva e motoria, offrendo alla persona l’opportunità di esplorare le proprie percezioni, sperimentare un senso di controllo e fare scelte in un contesto privo di giudizio.
Leggi anche “Approccio Snoezelen: I Benefici delle Loose parts nella Stanza Multisensoriale”
4. Qual è la traduzione di “snoezelen”?
Il termine deriva dall’unione dei verbi olandesi snuffelen (esplorare) e doezelen (rilassarsi), riflettendo la duplice funzione di questi ambienti: consentire alla persona di esplorare stimoli sensoriali in modo libero e sicuro, promuovendo al contempo uno stato di calma e comfort.
5. Che cos’è la terapia multisensoriale?
La terapia multisensoriale non è strettamente legata alla presenza di una stanza Snoezelen e può essere applicata in modo flessibile anche in contesti quotidiani. L’obiettivo finale non è la stimolazione passiva ma l’attivazione intenzionale e graduale delle percezioni sensoriali, adattate alle necessità individuali del paziente.
La terapia può includere materiali semplici — palline sensoriali, oggetti profumati, tessuti di diversa consistenza — e facilmente integrabili in attività di gioco, movimento o rilassamento, configurandosi come un valido strumento trasversale, utile per persone con disabilità, disturbi neurocognitivi o bisogni educativi speciali.
Palline sensoriali 6 pezzi – Borgione
6. Come si progetta una stanza sensoriale personalizzata?
La progettazione di una stanza sensoriale personalizzata richiede un’attenta valutazione clinica dei bisogni specifici delle persone che ne fanno uso.
Nel caso di persone con disturbi dello spettro autistico, ad esempio, i terapisti creano un ambiente che favorisca la regolazione emotiva, riducendo gli stimoli visivi e acustici eccessivi e privilegiando materiali morbidi, luci soffuse e suoni a bassa frequenza.
Per pazienti con demenza, la stanza viene progettata per stimolare la memoria sensoriale attraverso oggetti familiari, profumi evocativi e musica d’epoca, supportando l’orientamento spazio-temporale e la reminiscenza.
Nel caso di disabilità intellettiva, l’accento viene posto sulla sicurezza, sulla semplicità degli stimoli e sulla possibilità di interazione attiva, con materiali tattili, pannelli interattivi e giochi causa-effetto. In ogni caso, il progetto deve tenere conto del livello di autonomia, delle abilità residue, della sensibilità sensoriale e degli obiettivi terapeutici stabiliti dal team multidisciplinare, garantendo una stimolazione calibrata e finalizzata al benessere globale della persona.
7. Come valutare i benefici di una stanza Snoezelen
La valutazione e il monitoraggio dei benefici derivanti dall’utilizzo della stanza Snoezelen passano per un approccio sistematico e personalizzato.
Riprendendo gli esempi del paragrafo precedente, nei soggetti con disturbi dello spettro autistico si possono osservare variazioni nella regolazione comportamentale, nella riduzione dell’iperattività o dell’ansia, rilevabili tramite scale comportamentali standardizzate o checklist specifiche.
Nei pazienti con demenza, si valutano miglioramenti nel tono dell’umore, nella diminuzione dell’agitazione e nell’aumento dei momenti di attenzione o interazione sociale.
Anche in persone con disabilità intellettiva o motoria, si possono monitorare progressi nella coordinazione motoria, nella risposta agli stimoli o nella comunicazione non verbale.
La rilevazione deve avvenire in modo costante, prima e dopo l’esposizione agli stimoli multisensoriali, utilizzando schede osservative validate, diari clinici e, quando possibile, strumenti psicometrici. L’integrazione di valutazioni qualitative e quantitative consente di adattare nel tempo gli interventi, migliorando l’efficacia terapeutica e il benessere globale del soggetto.
Articolo redatto in collaborazione con Pietro Rinaldi.
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