Gli esercizi di memoria per anziani sono parte integrante della quotidianità per molti terapisti specializzati nel trattamento di pazienti della terza età.
Parlando di stimolazione cognitiva, è utile ricordare che i supporti materiali usati con regolarità per promuovere la partecipazione attiva, il recupero delle funzioni mnestiche e il mantenimento dell’autonomia danno buoni risultati.
In questo articolo vediamo una breve selezione di alcuni dei materiali oggi più utilizzati.
Esercizi per la memoria degli anziani e coinvolgimento del paziente
L’efficacia degli esercizi per la memoria degli anziani ha come requisito il coinvolgimento attivo, soprattutto in presenza di decadimento lieve o patologie neurodegenerative. In sostanza, risultano determinanti attività strutturate ma flessibili, che tengano conto e riescano a collegare capacità residue, interessi personali e abitudini di vita.
L’utilizzo di materiali adeguati consente ai terapisti di lavorare attivando differenti tipi di memoria come ad es. episodica, semantica, procedurale, adattandosi alle specifiche abilità residue e ai bisogni di ciascun individuo.
Allo stesso modo, l’aspetto sensoriale dei materiali, così come la loro familiarità e accessibilità, rappresenta un ponte tra stimolazione cognitiva e risposta emotiva. Oggetti evocativi o giochi strutturati possono rievocare ricordi, innescare associazioni e incentivare la comunicazione, anche nei pazienti con deterioramento cognitivo avanzato. Inoltre, la varietà e la flessibilità degli strumenti consentono di calibrare l’intervento, rendendolo gradualmente più complesso o semplificato a seconda dell’andamento delle capacità residue.
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Giochi cognitivi analogici: carte, puzzle e memory
Tra i materiali più diffusi nella stimolazione cognitiva troviamo giochi analogici che consentono di potenziare in modo mirato la memoria episodica, favorire il recupero di esperienze passate e la memoria di lavoro, essenziale per l’elaborazione e il mantenimento temporaneo delle informazioni.
- Le carte memory, con immagini semplici o legate alla vita quotidiana, stimolano l’attenzione sostenuta, la concentrazione e il riconoscimento visivo.
Set per allenare la memoria – Borgione
- I puzzle, variabili per numero e forma dei pezzi, contribuiscono allo sviluppo della pianificazione, dell’orientamento e organizzazione spaziale oltre che alla capacità di riconoscere forme e colori e stimolare la capacità di problem solving.
- Le carte di associazione (immagine-parola, oggetto-azione, categoria-funzione) allenano il ragionamento logico e le connessioni semantiche, favorendo l’accesso lessicale.
Associazione delle stagioni – Borgione
Questi materiali, oltre a essere accessibili e facilmente personalizzabili in base alle capacità del singolo paziente e terapista, favoriscono il coinvolgimento attivo e creano un contesto ludico-relazionale che stimola la motivazione.
Memory kit e materiali tattili
Qualora la terapia si basi su una maggiore attivazione delle reti neurali, gli specialisti possono scegliere di servirsi di memory kit e materiali tattili
I memo del tatto stimolano la percezione somestesica e la discriminazione tattile, potenziando la consapevolezza corporea e le capacità attentive.
Le carte sensoriali, spesso accompagnate da immagini, parole o superfici testurizzate, offrono un’esperienza combinata visiva e tattile, che rafforza i canali percettivi e supporta l’elaborazione mnestica.
Carta sensoriale – Borgione
I memory kit strutturati includono oggetti quotidiani, fotografie, materiali olfattivi e sonori, organizzati per favorire il richiamo autobiografico e la narrazione, elementi centrali nella stimolazione della memoria episodica.
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Materiali autobiografici e life story tools
Gli esercizi per la memoria degli anziani vengono spesso abbinati a materiali autobiografici o ai cosiddetti life story tools. Fotografie, oggetti personali, lettere, musica d’epoca o ricostruzioni sensoriali di ambienti familiari vengono usati per facilitare l’accesso alla memoria autobiografica, potenziando l’identità personale e il senso di continuità del sé.
Utilizzati in contesti terapeutici o educativi, questi materiali permettono di attivare ricordi legati alla storia individuale della persona, stimolando la narrazione e favorendo il dialogo con operatori, familiari e pari. La creazione di “diari di vita” o memory box – contenitori personalizzati con oggetti rilevanti – rappresenta una pratica diffusa in contesti residenziali e domiciliari, utile anche al personale per comprendere meglio i bisogni e le preferenze del paziente.
Com’è facile immaginare, l’approccio è tanto più efficace quanto più è personalizzato e integrato in una relazione terapeutica empatica. Può essere caratteristico anche il coinvolgimento di più attori esterni come ad esempio i famigliari del paziente preso in carico. L’attivazione della memoria affettiva, mediata da oggetti carichi di significato, può contribuire a ridurre stati di ansia, migliorare l’umore e potenziare la comunicazione, anche nei soggetti con gravi difficoltà verbali.
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