I bimbi sono sin da piccoli naturalmente sensibili ai colori, ne sono attratti e con curiosità imparano pian piano ad osservare le variazioni cromatiche e ad esprimere le loro preferenze. Il colore quindi come espressione, ma anche come rappresentazione delle emozioni, come interpretazione della realtà, della fantasia, come specchio del nostro sentire.
Approfittiamo allora di una passeggiata in un parco cittadino o in un bosco fuori porta per stimolare la loro espressività gioiosa attraverso l’uso dei colori che naturalmente ci circondano, semplici da reperire e da utilizzare e che variano seguendo il ciclo delle stagioni.
Anche ora che la temperatura è via via più rigida, calziamo un paio di stivali di gomma, muniamoci di un sacchetto per conservare gli elementi raccolti, di qualche foglio di carta e semplicemente, grazie anche alla curiosità innata dei piccoli, osserviamo ciò che ci circonda immergendoci in una coinvolgente esperienza sensoriale.
Percepiamo il crepitio sotto le nostre scarpe dei sassolini, delle foglie secche, del terreno scivoloso, annusiamo l’aria umida e tocchiamo gli elementi naturali osservando che ognuno di essi lascia una traccia, rilascia un colore.
Il nostro foglio in questa stagione si inumidisce, si stropiccia, cambia consistenza, si modifica; perfino l’acqua non proprio limpida delle pozzanghere in cui possiamo intingere un rametto da utilizzare come pennello, può essere utile sulla nostra tavolozza.
La terra semplicemente strofinata sul nostro foglio crea un’infinità di tonalità dall’ocra, al rosso, al marrone intenso, e così anche l’erba ancora verde, le foglie bagnate, gli ultimi fiori di stagione, le bacche, i primi muschi, tutto può essere utilizzato per colorare, per esprimere creatività ed emozioni.
La velocità, la direzione, la forza utilizzata per tracciare con le dita i colori naturali creerà svariati ed interessanti effetti cromatici.
Una foglia infangata diventerà uno stampo da imprimere sul nostro foglio. Un legnetto un po’ umido potrà essere utile per tracciare i contorni.
Raccogliamo nel sacchetto che abbiamo portato con noi ogni elemento che ci incuriosisce, differente per colore, forma, consistenza, odore, dimensione, da riutilizzare magari in un pomeriggio piovoso per realizzare creazioni, decori o veri e propri giochi.
Ed ecco allora delle ampie cortecce, delle foglie secche così diverse e frastagliate, rametti , castagne selvatiche e i loro ricci, aghi di pino pungenti, morbidi muschi, spighe secche, frasche arrotolate…. e buona passeggiata.
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